CAPITOLO 35
Buonasera
«Ehi, ci sei? Sei morta?» la voce di Kieran che arriva a basso volume mi fa abbassare un attimo le pupille sul cellulare. «Sì... certo, tu che muori. Se ti legassi a un palo e ti dessi fuoco è più che probabile che ne rimani illesa perché sei una strega, tipo Baba Jaga... Ce l'hai presente? Sai che so un po' di russo? Me l'ha insegnato Nick. So dire "buonasera". Senti qua: dobryy vecher, suka.»
Lo sento continua ridendo come un imbecille e dall'ultima parola immagino abbia deciso di aggiungere qualcosa di molto colorito.
In una circostanza diversa gli avrei replicato con un meraviglioso "ammazzati", ma non è il caso.Guardo il cellulare, il cuore mi batte all'impazzata, il diaframma si alza e si abbassa irregolare e poi prendo un pronto respiro, caccio l'aria che trattengo nei polmoni e premo il pulsante rosso, riattaccando.
Kieran può aspettare. Nicholas allo stesso modo. Questa è una occasione che non si ripresenterà più, non così perlomeno.Mi alzo lentamente. Gli occhi su di lui che se ne sta fermo e mi sta fissando a sua volta. So che è così.
Quindi faccio quello che attendevo da settimane.Sfilo via le chiavi dell'appartamento, indietreggio di un paio di passi finché non sono accanto la porta. A tentativi muovo la chiave finché non becco la serratura e giro. Tre volte. Questa fottuta porta la sigillo.
Da questo posto stanotte uscirà solo una persona e quella non è lui.Rimuovo la chiave, la ficco nella tasca dei pantaloni e nel mentre faccio un paio di piccoli passi e lui dinanzi al mio atteggiamento... ne fa alcuni indietro muovendosi piano, quasi senza fare alcun rumore.
Alzo una mano tastando la parete alla mia destra finché non becco il quadro astratto. Lo tiro un po', quanto basta, e stacco da dietro la pistola fissata con il nastro adesivo.Tolgo la sicura, carico la Glock 17 e il rumore metallico si diffonde nell'appartamento.
«Se fai un solo passo, tu muori» dico.
La voce bassa, tombale, la pistola nella mano destra, la sinistra che regge l'altra e la canna puntata in sua direzione.
Il battito del cuore è lento, rumoroso, il respiro calmo e le mani ferme. L'ho fatto un mucchio di volte. Ho sparato al poligono di tiro, alle battute di caccia, ho sparato con calibri tra i più disparati e ogni volta il colpo andava a segno. E se questa serata non dovesse andare così, allora anziché di un colpo, ne sparerò due, tre, quattro se ce ne sarà bisogno finché io questo gran figlio di puttana non l'avrò beccato.Mi muovo piano, le suole degli anfibi ispezionato il pavimento, lo toccano senza fare rumore.
L'appartamento viene presto invaso da una risata. Ed è la mia.
«Oh... tu hai scelto il momento peggiore della tua vita per presentarti qui» mormoro con un sorriso freddo sulle labbra. «Ora ti racconterò una piccola storia per cui faresti meglio a prendere posto.»
Dico e gli faccio cenno con la pistola di muoversi. «Seduto.»Lui indugia per alcuni istanti finché non allunga una mano verso una delle sedie.
Rido istintivamente.
«Sul pavimento» mi spiego meglio muovendo la pistola sul punto in cui lo voglio.A cinque passi dal tavolo da pranzo, a dieci dalla cucina, a cinque da me.
Attendo. Lui finalmente di muove e si posiziona lì. Si china, finisce di ginocchia per terra e alza le mani.
Oh... si sta arrendendo. Carino.
Sorrido a malapena.«Abbassa le mani» ordino e lui esegue. «Stanotte non ci sarà alcuna resa. Vedi... sono davvero incazzata. Ho preso questa pistola per ficcarti una pallottola diritto in fronte, ma ora che sei qui...» mi avvicino al mobiletto accanto e apro un cassetto, ficco la mano dentro alla ricerca di quello che voglio.
Trovo il filo da pesca di Nicholas, lo prendo e ritorno indietro a passi lenti.
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Cuori in Tempesta 4
RomanceScene +18 🔥 Ronnie ha finalmente chiuso il suo loop infernale fatto di ricordi, dolore e un vecchio spettro venuto dal passato a stravolgere tutto ciò che si era creata in due anni dopo alcol, droghe e rimpianti: Logan Price, il suo miglior amico...