"Avevi ragione, Mattia è un coglione" disse Manuel non appena mi vide fuori scuola.Non ero praticamente riuscita a chiudere occhio, perciò mi ero preparata molto prima delle sei e adesso ero in anticipo di più di mezz'ora.Un evento più unico che raro. "Io ho sempre ragione, in ogni caso-mi sistemi meglio lo zaino sulla spalla- perché adesso hai cambiato idea su Mattia?" "Te lo racconto davanti ad un bel caffè" disse prendendomi a braccetto. Era un'ottima idea contando che avevo racimolato sì e no tre ore di sonno e non avevo intenzione di stare impalata davanti a quello stupido edificio in attesa che aprisse. "Devo per forza prendere qualcosa da mangiare, altrimenti se prendo il caffè a stomaco vuoto poi mi gira la testa e ho la nausea." "Tu prendi pure posto, ordino io".Senza farmelo ripetere due volte, occupai un tavolino appartato e appoggiai il mio zaino sulla sedia di fronte a me. "Un bombolone al cioccolato e un cappuccino, grazie" quasi risi per il nome di quel dolce, bombolone. Ogni volta Riccardo scendeva in ciabatte per comprare nella pasticceria sotto casa il famoso bombolone rigorosamente alla crema e ogni volta non voleva farmelo assaggiare, così ero obbligata a comprarne uno anche io. Inutile dire che quella specie di ciambella ripiena creava dipendenza. "E non hai ancora assaggiato il cannolo, il babà, il salame di cioccolato, il bonet e aspetta natale con il panettone e il pandoro!" "Beh, avrò tutto il tempo del mondo per assaggiarli allora, ma quanti sono!" Io a malapena come dolci tipici del mio paese avevo in mente los alfajores, el budin de pan e el dulce de leche! "Però prima dovrai finire la lista dei tipi di pasta con i diversi tipi di condimento.Appena imparerò a fare la carbonara sarai la prima ad assaggiarla" "Allora dovrò tenere in conto di chiamare l'ambulanza subito dopo Rik" "Perché sorridi come una stupida?" Manuel apparve con un vassoio. Davvero?Davvero sorridevo come una scema quando penso ai bei momenti con Riccardo? Brava, ti sei affezionata e anche di brutto!
"A niente" scossi la testa, cercando di non arrossire. Gli volevo tanto bene ed ero terribilmente preoccupata per lui, così tanto che non mi interessava minimamente se Mattia non si era più fatto vivo. Anzi meglio, l'assenza di un suo messaggio era già una risposta.
"Non mi è piaciuto come si è atteggiato quando io e te eravamo alle macchinette, ha fatto una scenata da Catania anni cinquanta. Insomma, due amici non possono parlare se no stanno per forza insieme?" Allora avevo ragione, lo sapevo, era un possessivo che alzava la voce e spariva dal nulla. Adesso non ero l'unica che lo pensava.
"Dici che mi alzerebbe mai le mani?" Domandai addentando il bombolone e nemmeno tutto quello zucchero riuscì a calmare il terrore di quel pensiero. "Che cosa?No, non dico questo-scosse il capo-non voglio solo che sia uno di quegli stupidi fidanzati che dice 'no, tu senza di me non esci' o ancora peggio 'vestita così non vai da nessuna parte'.O il peggio del peggio 'non puoi avere amici maschi'-bevve un sorso del suo caffè-poi non voglio sbilanciarmi troppo con le parole perché non lo conosco, so solo che voglio il meglio per te Am". Sorrisi immediatamente per quella dichiarazione e allungai la mia mano per stringere la sua, ma lui la ritrasse immediatamente. " Ahia, mi hai dato la scossa!" scoppiò a ridere e risi anche io per la sua faccia sconvolta.
"Lo so, scusa, è colpa dei capelli elettrici" bevvi anche io un sorso del cappuccino ormai tiepido e sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.Manu finì il caffè in un sorso e gli offrii un pezzo del mio bombolone. "Anche io voglio il meglio per me, ma sinceramente adesso Mattia è l'ultimo dei miei problemi. Sono davvero preoccupata per Riccardo." "Cioè del tuo fratellastro-coinquilino-cugino giusto?" Per fortuna durante le lezioni gli avevo già accennato qualcosa. "Sì, proprio lui.È letteralmente scappato di casa, non si fa sentire e mi ha bloccata ovunque" "Che cosa ti aspetti da uno che è stato in comunità?" "È proprio questo il punto:cosa devo aspettarmi da uno che è stato in comunità?Io non so nemmeno perché è stato in quel posto, tu sai i motivi generici per i quali si finisce in là?" Finii il cappuccino e il bombolone e mi pulii la bocca. "Dipende in quale tipo di comunità è stato.In base a ciò uno può dedurre i motivi, anche se possono essere infiniti." Perfetto, se prima ero confusa, ora lo ero di più. "Non lo so" dissi massaggiandomi le tempie. "Sai il motivo per il quale è scappato?" "È una storia lunga.A proposito di storia lunga, Sam e Chri devono fare pace!Non voglio più schierarmi da nessuna delle due parti, anche se Christian ha sbagliato" "Già, ha provato a scusarsi, ma Sam è rancorosa." Il mio telefono vibrò e lo estrassi subito nella speranza fosse Riccardo, ma si trattava di Jess. 'Ho contattato Gaia. Questo pomeriggio la accompagnerò al consultorio'. "Hai ricevuto una bella o una cattiva notizia?" Manuel si alzò e mise lo zaino in spalla. "Non lo so. Voglio solo che Riccardo torni a casa." Lo imitai e ci dirigemmo verso l'ingresso della scuola, ormai gremito di persone. Manuel circondò le mie spalle e fummo i primi ad entrare in classe.
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Io e te. Il resto non conta.
Fiksi Remaja[IN FASE DI REVISIONE] Nella tranquilla cittadina di Adrogué, la vita di Amanda, una ragazza appena uscita dalla sua quinceañera, sta per prendere una svolta inaspettata. Dopo aver scoperto che l'uomo che ha sempre chiamato padre non è tale, Amanda...