Capitolo 27

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Amanda's Pov                                                                                             
Mi crogiolai sul letto, ma non potei bearmi del tepore di quelle coperte.Dovevo assolutamente raccontare tutta la verità a Jess; sebbene avessi promesso a Riccardo che non avrei detto niente ai suoi, avevo promesso a Jessica, tempo addietro, che le avrei raccontato qualsiasi cosa riguardante Riccardo. Sarei stata una traditrice in ogni caso, ma almeno una traditrice che avrebbe fatto la cosa giusta.Okay Amanda, ce la puoi fare.Ricorda, lo fai per il bene di Riccardo, di Jess, ma soprattutto per il bene di Riccardo. NO, non potevo assolutamente farlo, non erano affari miei, stupida io che mi ci ero immischiata. Non essere codarda, se non lo fai sei davvero un'incosciente!Erano affari miei?No.I sensi di colpa mi avrebbero divorato? Sì.Me ne sarei pentita?Forse.Ma era la cosa giusta da fare? Sì...Dopo mille ripensamenti mi alzai dal letto di malavoglia, se non mi fossi tolta questo peso sarei stata sveglia tutta la notte.Okay sarei stata sveglia lo stesso per i sensi di colpa.Mi diressi in cucina con il cuore che mi supplicava di rallentare perché non avrebbe retto a lungo con quel ritmo. "Amanda, che succede?Sembra che hai appena visto un fantasma"disse Marco con una tazzina di caffè a mezz'aria, ma quando la mia espressione non cambiò nemmeno di una virgola posò la tazzina sul tavolo e Jessica mi guardò con gli occhi più speranzosi di sempre.  "Che cosa vi hanno detto i medici quando Riccardo è svenuto?" Percepii le narici formicolare."É svenuto per la disidratazione, quella mattina aveva vomitato tanto perché la sera prima aveva esagerato con gli alcolici" "Nient'altro?"   "Aveva anche dormito poco.Non capisco tesoro... Dove vuoi arrivare?" Jess mi invitò a sedermi di fronte a loro.Ero terribilmente rossa ed ora, con questa domanda, avevo dimostrato di saperne qualcosa:non potevo più tirarmi indietro.          "Lui non vi ha detto il motivo per il quale è svenuto?"  Mi sedetti e nascosi le mani tremanti."Esiste un motivo per il quale è svenuto?" Domandarono all'unisono. "Gaia era venuta a casa per dirgli che quella notte avevano fatto sesso senza preservativo-mi imbarazzai terribilmente per quella confessione-e che quindi era molto probabile che fosse incinta".  Jessica tirò un sospiro:qualcosa mi diceva che era già successo o che perlomeno se lo aspettava. "Quando te lo ha detto?" Nemmeno Marco sembrava così sconvolto. Ma riuscivano ad unire i tasselli o quella tortura cinese doveva ancora durare per molto?    "Appena si è svegliato, non ho nemmeno dovuto insistere per far sì che me lo raccontasse".                "Lui si fida moltissimo di te-Jess si alzò in piedi-ti ha detto altro?" Domandò infida."Stavo tornando da scuola ed è apparso lui impanicato dicendomi che Gaia aveva fatto il test ed era risultato positivo e lui si sentiva una persona orribile perché preferirebbe che lei abortisse-feci una pausa per deglutire-poi di punto in bianco ha fatto il borsone dicendo che aveva bisogno di andarsene per un pò però non mi ha detto né dove né per quanto e mi ha bloccata ovunque"dissi cercando di non scoppiare a piangere come una stupida bambina di cinque anni che l'aveva combinata grossa e ora temeva di essere presa a sculacciate.  Marco andò in cucina, prese un bicchiere, ci versò dell'acqua e me lo porse."No, non penso che stia male fino a quel punto, ha fatto progressi notevoli"sussurrò mio zio a sua moglie, non appena intercettò il suo sguardo disperato."Se gli succede qualcosa, questa volta la mia vita è finita per sempre" Jess scoppiò in un pianto inconsolabile e il marito la circondò immediatamente con le sue braccia in un abbraccio che mi faceva sentire al sicuro solo a vederlo.Non ho mai visto i miei genitori abbracciarsi."Sono sicuro che sta bene, al 100%, ma soprattutto sono sicuro che tornerà prima di quanto pensiamo".Ed io ero sicura che stesse bene al 100%?Non proprio."Poi mi ha anche chiamata con il privato dicendomi che aveva visto una persona, ma aveva detto il suo nome in un modo così incomprensibile che non saprei dirvelo". Mia zia stanò immediatamente dalle braccia di Marco e spalancò gli occhi. "Non lo ricordi proprio?Iniziava con la "a"?" Domandò guardandomi speranzosa. Feci appello a tutti i miei ricordi e mi sforzai di ricordare a cosa assomigliasse vagamente quel nome. "Sì, può darsi".  Gli occhi di Jessica si illuminarono immediatamente, anche se continuai a sentirmi bugiarda, traditrice ed inutile, un pò come chi cerca di nascondere la propria macchina graffiata con dello smalto.  "Grazie, grazie, grazie" Jess corse ad abbracciarmi fortissimo, ma io non ricambiai. "Zia, grazie di cosa?Grazie per aver mentito e avervi nascosto quello che sapevo fino ad adesso?Te lo avevo anche promesso!" Una lacrima scappò rigando il mio viso, prima ancora che potessi ricacciarla dentro.                                     
"E scommetto che anche Riccardo ti ha chiesto di promettere di non dire nulla"                                 "Esattamente!"-Mi coprii il volto con entrambe le mani-e non ho mai infranto una promessa, prima di oggi almeno.Adesso se volete cacciarmi lo capisco, anzi, dovete cacciarmi, troverò un biglietto last minute e tornerò dalla mie triste vita ad Adroguè, lo capisco perfettamente..." "Amanda ma di cosa parli?-Mio zio non riuscì a trattenere una risata-qua nessuno ti vuole cacciare." Anche Jessica era scoppiata a ridere, asciugandosi le lacrime; almeno li avevo fatti ridere. "Non sempre possiamo mantenere tutte le promesse che facciamo per un motivo o per un altro.Ma come facciamo allora a capire a quale promessa dobbiamo dare priorità?Ed è proprio quella che il nostro subconscio ci consiglia di mantenere più di ogni ogni altra cosa, allora in quel momento sai qual è la cosa più giusta da fare.E tu hai fatto la cosa più giusta, te lo assicuro." "Ma non con lui-tirai su con il naso-anche se adesso mi sento molto meglio" "È un bene che lui si fidi di te.Adesso sai quanto sia fondamentale che tu dia priorità alla promessa che hai fatto a me-annuii più volte e mi stropicciai gli occhi-ti ha per caso raccontato degli aneddoti riguardo la comunità o della sua vita?"Tralasciando la sua attività sessuale, Gaia e i suoi amici malavitosi no, perciò scossi la testa. "Okay-anche Marco si alzò in piedi-Riccardo è solamente scosso, è comprensibile, ma sono certo che presto tornerà.Quel che è certo è che dovremo avvisare tutti e ciò potrebbe implicare..."  "Che non ci reputino idonei come genitori e che quindi il la fase affidamento-adozione non vada a buon fine" Jess concluse la frase al posto suo.Lo sapevo.Mi sarei dovuta piazzare davanti alla porta.Anzi, mi sarei dovuta assicurare di aver chiuso a chiave la porta di camera sua per poi ingoiarla; adesso per colpa mia Jess potrebbe perdere la custodia di Riccardo e io potrei potenzialmente perdere il mio coinquilino-fratello."È meglio che adesso ci dormiamo tutti sopra, domani sarà un nuovo giorno e vedremo come affrontarlo.Grazie di tutto Amanda, il tuo è stato un grande atto di amore, anche forse ora non puoi renditene conto.Buonanotte." Jessica mi diede un buffetto e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.  "Adesso cerca di riposarti-sospirò-per qualsiasi cosa svegliami pure.Buonanotte tesoro". Saettai in piedi e mi diressi in camera mia; sebbene la mia curiosità su Riccardo era sempre stata tanta, adesso era insaziabile.Perché Riccardo si fidava così tanto di me?A chi apparteneva quel nome importante che iniziava per "a"?Perché era un bene che lo avesse menzionato? Ma soprattutto, la prima domanda che mi ero posta fin dal primo giorno: perché Riccardo era stato in comunità?

Io e te. Il resto non conta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora