37 - Siva

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Avvertenze: sangue. 


Whiskey non stava facendo il segnale come avevano concordato.

Con lo sguardo puntato a terra e il cuore che gli batteva veloce e irregolare nel petto, Siva stava iniziando a temere che qualcosa fosse andato storto. Avrebbe dovuto insistere di più fino a convincere gli altri a lasciarlo andare. Si sarebbe liberato dei loro nemici facilmente. Invece, come il vigliacco che era, aveva accontentato Whiskey. Una parte di lui aveva sperato che con la sua morte si sarebbe liberato di un peso, non dovendo essere costretto a ucciderlo lui stesso. Siva stava iniziando a pensare che fosse stata una pessima idea.

Osservò l'arma nella sua mano. Nel suo mondo non aveva mai avuto il bisogno di usare una pistola. Aveva imparato a brandirla solo nel primo mese che aveva passato sulla Terra. Nessuno aveva mai notato la sua pessima mira solo perché Siva riusciva a controllare le ferite dei suoi nemici e renderle mortali anche quando non lo erano.

Ghost, fermo accanto a lui, cambiò posizione. Siva non era sorpreso che fosse tornato. Nemmeno per un momento aveva dubitato che lo avrebbero rivisto. Anche se non lo conosceva bene, era sicuro di avere capito che tipo di persona fosse. Per questo, aveva saputo con certezza che Ghost non avrebbe abbandonato né la missione né Diana. Siva poteva anche trovarlo scorbutico, rozzo e aggressivo, ma stava iniziando a rispettarlo un minimo. Solo un minimo, però. Se al posto di Diana ci fosse stato lui, lo avrebbe comunque ucciso. Ne era certo.

Spider buttò in fuori il suo respiro troppo rumorosamente, attirando l'attenzione di Siva su di sé. Appena fossero riusciti a salvare Diana, Siva gli avrebbe staccato la lingua. Era una benedizione (per Spider) che Siva fosse riuscito a resistere al desiderio di ucciderlo appena avevano scoperto che Diana era stata presa.

Non si sarebbe dimenticato di quell'errore.

Le voci all'interno della stanza erano alte, ma Siva stava cercando di concentrarsi sul sangue che Diana stava perdendo. Aveva due tagli profondi nelle gambe che, seppur lentamente, stavano guarendo. Riconobbe la paura nei suoi muscoli. Aveva reso il battito del suo cuore frenetico.

Siva strinse il pugno libero, ordinandosi di restare calmo. Non poteva attaccare gli uomini che avevano osato farle del male senza mettere in pericolo lei e i suoi compagni. Prima l'avrebbero prelevata da lì, poi lui sarebbe entrato in gioco.

«Uccidetelo e io mi ammazzo.»

A quelle parole, Siva trattenne il respiro. Spostò lo sguardo, incontrando quelli allarmati degli altri. Dovevano intervenire prima che la situazione peggiorasse.

Yoo diede loro indicazioni con le mani, Siva fece del suo meglio per interpretare ciò che stava dicendo.

La tensione si raccolse nei muscoli di Siva. Sbatté la testa contro la parete che aveva dietro di sé. Doveva andare tutto bene. Sarebbe andato tutto bene.

Whiskey fischiò. Un suono rapido che li avvertì che sarebbe entrato in azione.

Siva sentì il cuore di Spider smettere di battere. Sperò che il suo compagno riuscisse a combattere. Non voleva perdere due di loro nello stesso giorno.

Sentirono degli spari e si attivarono per raggiungere la porta.

Fecero in tempo ad arrivarci per sentire il grido di Diana. Era molto più forte di quello che aveva usato contro di loro. Siva si portò entrambe le mani alle orecchie, coprendole per proteggersi.

Appena la voce della ragazza scomparve, Siva si guardò il corpo, stupito che non fossero stati colpiti da un'onda d'urto come era successo il giorno precedente.

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