13 - Ghost

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La ragazzina mise entrambi i piedi a terra e si avvicinò a Whiskey, guardandolo dall'alto. «Che cosa vuol dire?» chiese con tono agitato.

Ghost notò che il suo respiro era rapido e le sue guance più scure del solito.

Il più anziano tenne lo sguardo fermo su di lei. «C'è il rischio che tu te ne vada nel mezzo della notte, dunque...»

La ragazzina non lo lasciò finire. «Non avrebbe senso farlo!» protestò. «Devo arrivare a quel cazzo di lago.»

Whiskey si mise in piedi e si avvicinò a lei. Subito la ragazzina indietreggiò, ma non distolse lo sguardo. Con la propria altezza, sembrò volerle ricordare chi aveva il potere nella loro dinamica. «Non interrompermi, Diana» la avvertì. L'espressione sul suo volto era dura come se avesse a che fare con un suo soldato insubordinato.

Le labbra della ragazzina si strinsero in una linea dritta e seria. Ghost era sicuro di leggere nel suo atteggiamento il desiderio, dolorosamente trattenuto, di rispondere e peggiorare la situazione. Si sorprese divederla trattenersi.

Whiskey continuò a torreggiare su di lei, godendosi il potere nelle sue mani. «Stanotte dormirai legata a due di noi.»

I pugni della ragazzina si strinsero fino a far diventare le sue nocche bianche e lei sembrò pronta a colpire Whiskey con un gancio in pieno volto.

Yoo fece un passo verso di loro, ma i due non spostarono lo sguardo l'uno dall'altro. «Se ti comporti bene, già da domani non dovremo più ridurci a questo.»

Whiskey piegò la testa in avanti, avvicinando il volto a quello di lei. «Chi scegli?»

La ragazzina piegò la testa indietro, esponendo il collo. A Ghost non sfuggì come lo sguardo di Whiskey fosse caduto sulla sua carne esposta, e nemmeno a lei.

«Non mi interessa» rispose. «Visto che nessuno di voi sembra interessato alla mia opinione, lascio a voi la scelta.»

E con quella frase aveva concluso la discussione.

Whiskey si allontanò da lei e spostò lo sguardo sui suoi compagni, chiedendo la loro opinione a riguardo.

Spider sospirò e alzò gli occhi al soffitto. «Possiamo mantenere i gruppi come sono già stati organizzati.»

Siva, che si era avvicinato alla finestra per fissare l'esterno, si voltò verso di loro. «Per me va bene.»

Yoo guardò verso Ghost. «A te va bene?»

Si limitò ad annuire. Sapere di dover dormire nello stesso letto sia della ragazzina che di Siva non lo stava facendo impazzire di gioia, ma era la soluzione migliore. In quel modo, avrebbero potuto controllarla e assicurarsi che non scappasse.

«Perfetto» disse la ragazzina, sbattendo le mani. «Adesso posso andare a farmi una doccia o abbiamo altre cose da discutere?»

Whiskey le diede le spalle e si avvicinò al letto. Si tolse la cintura dei pantaloni e la lanciò sul materasso, attirando l'attenzione di Siva, che si avvicinò per prenderla. «Domani mattina ci alziamo alle sette.»

Ghost si tirò su dalla poltrona. «Ricevuto.» Senza dire altro, lasciò la stanza.

Non si voltò per vedere se la ragazzina e Siva lo stessero seguendo, fidandosi del suo udito e dei passi che presto sentì dietro di sé.

Parlò loro solo quando furono entrati nella stanza, dicendo alla ragazzina che poteva farsi la doccia per prima e di non starci troppo.

La ragazzina uscì dal bagno dopo soli quindici minuti, indossando già il pigiama lungo bianco con fiorellini rosa ricamati. Ghost cercò di non fissare il suo seno appuntito, né di guardare le sue mutande nere. Non poteva mettersi un colore meno appariscente? Nero con sopra bianco? Sembrava quasi voler attirare la loro attenzione.

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