Era quasi sera ed erano seduti, tutti e sei, intorno allo stesso tavolo.
L'appartamento che avevano trovato si trovava in Francia, vicino al confine con la Germania. Prima di raggiungerlo aveva passato metà giornata in auto, poi si erano fermati per incontrare un contatto di Artemide che aveva dato loro un'altra vettura, più grande e lunga. Avevano raggiunto una città distante da quella in cui si trovava l'appartamento, avevano prelevato molti contanti e poi finalmente, dopo altre ore alla guida, si erano fermati.
Dal momento che avevano ricevuto una conferma che qualcuno li stesse seguendo, dovevano essere più cauti. Il tenente aveva detto loro di aver scoperto la presenza di una talpa tra le persone di cui si fidava e che se ne sarebbe liberata lei stessa.
La Tamahime era seduta a capotavola e si stava dondolando sulla sedia, tra le dita della mano sinistra aveva un bicchiere pieno di vino. Aveva detto loro che non sarebbe stata capace di avere quella conversazione da sobria. Ovviamente, nessuno aveva accettato che si ubriacasse ed erano arrivati al compromesso di farle bere un bicchiere di vino di bassa qualità.
Ghost studiò il suo volto, cercando di capire che cosa stesse provando. Gli fu impossibile decifrare la sua freddezza.
«Inizia quando te la senti» le incitò Yoo. Era seduto alla sua destra.
Diana non lo degnò nemmeno di un'occhiata e continuò a fissare il bicchiere come se fosse un oggetto che vedeva per la prima volta. Si prese altri lunghi minuti. Posò il bicchiere sul tavolo e respirò dal naso. «A sei anni ho sentito per la prima volta una voce che non mi apparteneva» raccontò con tono calmo. «Era dentro la mia testa e solo io potevo sentirla. Inizialmente, non le diedi troppo peso. Era una voce rara, che sentivo solo quando stavo facendo qualcosa di sbagliato, come quando stavo per tagliarmi o sbandare in bicicletta. Ingenuamente, pensavo fosse Dio che stava cercando di proteggermi. Forse non serve specificarlo, ma la mia famiglia è cattolica e fin da piccola frequentavo la chiesa.»
Si fermò per riprendere fiato. Le sue dita fecero ondeggiare il bicchiere, che colpì il tavolo con il fondo. «Be', la voce non apparteneva al Dio cristiano.» Un sorriso di disgusto le increspò le labbra. «Mi disse di chiamarla Tama. Un nome che trovai strano fin da subito. Pensai venisse da un'altra lingua. Ed era così, ma non avevo capito che fosse la lingua di un altro pianeta.»
Ghost deglutì.
«L'Ycan» mormorò Siva.
Diana alzò lo sguardo su di lui. «Ycan» ripeté. «Una lingua antica» lo disse come se fosse ridicolo, «parlata molto lontano da qui. Tama significa "dolore" o "sangue".»
«Come fai a saperlo?» le chiese Yoo.
Diana piegò le labbra verso il basso. «Perché gliel'ho chiesto.» Si portò il bicchiere alle bocca e finì in un solo sorso il contenuto bianco. «So che sembro pazza, ma...»
«Continua» le ordinò Whiskey, interrompendola.
Diana assottigliò gli occhi. «Tamahime significa "figlia di Dolore". Può essere tradotto anche con "nata nel sangue".» Spinse il bicchiere verso il centro del tavolo. «Se uno di voi avesse saputo il latino, si sarebbe reso conto che l'uomo che ci ha accolti in Scozia mi ha salutata chiamandomi "Nata dal sangue".»
«Chi era quell'uomo?» la interrogò Spider. Aveva entrambi i gomiti appoggiati sul tavolo e la stava ascoltando con attenzione.
«Praticamente» rispose, «c'è una setta molto vecchia che venera la Dea che sento nella mia testa. L'uomo apparteneva alla setta.»
«Come il tenente» dedusse Ghost.
«Esatto.» Diana sospirò. «Conosco il tenente grazie alla Dea. A quanto pare, lei può parlare anche con loro, ma il legame non è forte come è con me.»
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The Sun and her planets | 18+
Chick-LitAttirati dalla ricompensa di un milione di dollari ciascuno, cinque mercenari vengono assoldati per un incarico all'apparenza semplice e rapido. La missione prevede che proteggano una giovane donna per tre mesi, durante i quali dovranno spostarsi e...