Pedro si chiese se ne valesse davvero la pena. Avrebbe resistito per altri due mesi pur di ottenere il milione? In quel momento non ne fu certo.
Guardò la bambina, costringendosi con tutta la forza che aveva in corpo a non alzarsi per darle uno schiaffo o scuoterla.
Non solo si era permessa di umiliarlo davanti alla sua squadra, aveva persino osato prendersi gioco di tutti loro. Per colpa sua, del suo comportamento infantile, si trovavano in una foresta inculata e persi. Non avevano modo di orientarsi e avevano appena perso, non si sa come, un'intera giornata.
Non lo avrebbe ammesso ad alta voce, ma anche lui stava iniziando a sospettare che quella foresta avesse del magico. Era l'unica spiegazione che riusciva a dare a ciò che stava succedendo.
Forse avrebbe dovuto mandare tutto all'aria e permettere alla bambina di seguire la voce della natura. Anche se quella strada l'avrebbe portata alla morte, Pedro non si sarebbe sentito in colpa.
Ogni scelta ha delle conseguenze, no?
Immaginarsi la bambina morta lo fece sentire meglio.
«Hai sempre un'opinione su tutto, vero?» commentò. Le sue labbra si distesero in un ghigno per niente rassicurante.
La bambina lo fissò per qualche secondo senza dire niente. «Come tutti del resto.»
Pedro piegò la testa in avanti. «Non tutti la esprimono con tanta arroganza.»
«È arroganza la mia, o semplicemente non riesci ad accettare che io possa avere ragione?»
Yoo sospirò e aprì una delle due borse alla ricerca di un sacco a pelo. «Dovremmo andare a dormire. Domani, quando saremo tutti più calmi, possiamo cercare un percorso e riprendere a camminare.» Il suo sguardo cercò quello degli altri e Pedro provò rancore nei suoi confronti. Era lui il capitano della squadra, non Yoo.
Ingoiò l'orgoglio e si ordinò di calmarsi. «Sì» rispose, passandosi una mano tra i capelli. «Possiamo fare a turni per stanotte. Inizio io e tra due ore sveglio uno di voi.»
Non ci furono obiezioni. Uno per volta presero i loro sacchi a pelo e si sistemarono per la notte. Anche la bambina si sdraiò, stringendosi le gambe al petto come una palla.
Pedro tenne la sua attenzione su di lei, osservando il suo petto alzarsi ritmicamente. Si era sempre comportata in questo modo? O c'era stato un tempo in cui era stata una brava bambina che ascoltava gli adulti?
Inizialmente, aveva letto tristezza e rabbia dentro di lei, ma più passava tempo con Diana, più iniziava a temere di essersi sbagliato. In ogni caso, non riuscì a giustificare il suo comportamento.
Stava mettendo tutti in pericolo con la sua irresponsabilità.
Pedro non pretendeva nemmeno chissà cosa da lei. Solo un po' più di rispetto e silenzio, e fiducia. Soprattutto fiducia.
Finché lei non si fosse fidata di loro, la situazione non sarebbe mai cambiata.
Cosa le era successo per farle odiare così tanto gli uomini?
La sua mente gli ricordò della Minaccia e una fitta di vergogna lo colpì allo stomaco. Dovette distogliere lo sguardo e lasciare che quella vergogna lo attraversasse.
Era ancora una ragazzina appena diventata maggiorenne. Pedro era un uomo da decenni. Tra i due il vero adulto era lui.
Sarebbe dovuto restare calmo e cercare di ragionare con lei. Forse ottenere la sua fiducia avrebbe richiesto molto tempo, ma l'istinto di Pedro gli disse che ne sarebbe valsa la pena alla fine.
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The Sun and her planets | 18+
Romanzi rosa / ChickLitAttirati dalla ricompensa di un milione di dollari ciascuno, cinque mercenari vengono assoldati per un incarico all'apparenza semplice e rapido. La missione prevede che proteggano una giovane donna per tre mesi, durante i quali dovranno spostarsi e...