4 - 𝖂𝖍𝖎𝖘𝖐𝖊𝖞 🔞

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Whiskey voleva lei. Nessun altra ragazza sarebbe mai riuscita ad accontentare il desiderio che provava dal primo momento in cui aveva posato i suoi occhi su quella ragazza un po' folle e, fin troppo spesso, incontrollabile.

La voleva.

Era Diana la ragazza a cui pensava nei suoi attimi più intimi. Era lei che sognava di avere accanto anche in futuro. Come fosse possibile, non ne aveva alcuna idea.

Diana lo aveva rapito mente e corpo, impedendogli di pensare a qualsiasi altra donna.

Solo lei.

La sbatté contro il muro, sicuro che non le avrebbe fatto male. (E in fondo, quasi lo sperò. Diana si meritava di soffrire come stava soffrendo lui. Un pensiero pericoloso, che sperò di riuscire a zittire presto).

Ma Diana non era abbastanza alta per permettergli di baciarla come voleva, come necessitava per riprendere a funzionare correttamente.

Le afferrò entrambe le cosce e la costrinse a metterle intorno alla sua vita. La nuova posizione, che era già stata provata in passato, gli concesse di schiacciarla contro il muro più facilmente.

Erano attaccati, aderenti con la violenza di due corpi non creati per combaciare. La durezza delle loro ossa premette nella carne dell'altro. Ma Pedro aveva bisogno di sentire ogni parte di lei.

Facendo scorrere le mani sui suoi fianchi, spostò le labbra per scendere sul suo collo. Lo morse appena, non come avrebbe voluto.

«Non è la sua camera quella in cui voglio entrare» mormorò contro la sua pelle bollente.

Diana gli afferrò i capelli bagnati, tirando con forza. Pedro la accontentò e le permise di allontanare il suo volto dal suo collo. La guardò dritta negli occhi. Un'ondata di piacere lo attraversò da testa a piedi nel riconoscere la stessa fiamma di desiderio in quelle iridi bellissime.

«Devi solo chiedere» gli disse a bassa voce e con tono seducente.

Diana si avvicinò al suo volto, che stava ancora tenendo sotto il suo controllo. Pensando che volesse baciarlo, Pedro fece per andarle incontro, ma Diana lo fermò. Gli tirò i capelli, facendolo fischiare per il dolore.

Una reazione che parve divertirla.

Pedro decise di vendicarsi.

Fece scorrere le mani fino ad arrivare alla sua vita e lì, senza interrompere il contatto visivo, spinse le mani sotto la sua maglietta. Vide Diana assottigliare gli occhi, mentre cercava di prevedere le sue mosse successive.

Pedro si leccò il labbro inferiore, immaginandosi come sarebbe stato poterla baciare negli stessi punti in cui la stava toccando. Riempì i propri palmi con i suoi seni rotondi, muovendosi lentamente. Nonostante il desiderio sempre più dolorosamente trattenuto, Pedro non aveva fretta. Voleva godersi ogni secondo ed era disposto ad allungare quel momento il più possibile. Diana trattenne il respiro e la sua presa sui capelli di Pedro si intensificò. Un dolore che era disposto a provare se in cambio poteva continuare a toccarla.

Inizialmente, non sapendo quanto potesse osare, in quel loro gioco improvvisato e privo di regole, Pedro si limitò a massaggiarle i seni, stringendoli senza farle male. Sentì i suo capezzoli appuntiti premere sotto i palmi.

Osò avvicinare i loro volti. Questa volta, Diana glielo permise. Pedro le baciò la gola, leccandola e mordicchiandola senza mai spezzarle la carne. Diana si aggrappò al suo collo, lasciandogli andare i capelli. Essendosi liberato della sua presa, Pedro divenne più aggressivo.

Le prese un capezzolo tra le dita, mentre le stringeva l'altro seno. Il respiro di Diana stava diventando frenetico, e accelerò ancora quando Pedro si abbassò per morderle il seno attraverso la stoffa della maglietta.

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