80 - Diana

89 7 3
                                    

Diana stava guardando il volto girato di Yoo. Il suo cuore batteva follemente, rendendola sempre più impaziente. Quanto ancora doveva aspettare? Non che avesse la certezza che avrebbe funzionato.

«Dammi ancora un attimo.» La voce della Dea, più forte del solito, come se lei fosse davvero dietro Diana, le accarezzò l'orecchio. Allo stesso tempo, una mano gelida le coprì gli occhi.

A Diana sembrò di perdere qualche battito. «Cosa stai facendo?» chiese, confusa da quello che stava succedendo.

«Una magia» rispose con il tono divertito di una bambina che si sta affrettando a preparare un regalo.

Diana si concentrò sugli altri sensi. Sentì l'aria fresca della notte toccarle il corpo, l'odore delicato di un corpo pulito, che non riuscì a capire se appartenesse a Yoo o alla Dea (ma doveva trattarsi di lui, no?). Non sentì alcun suono. Un silenzio che alimentò la sua agitazione.

«Apri gli occhi» ordinò la Dea.

Diana sentì la mano scivolare via dal suo volto. Esitò ancora qualche secondo prima di spalancare le palpebre. Quando lo fece, indietreggiò di fronte a una visione impossibile.

Davanti non aveva più Yoo. Gli occhi che la stavano fissando, spalancati per la sorpresa, non appartenevano a uno dei suoi mercenari.

Davanti a sé aveva il volto, non invecchiato nemmeno di un giorno, di suo padre.

Diana si portò le mani alla bocca, in un inutile tentativo di trattenere il singhiozzo che attraversò il suo corpo con violenza.

«È reale?» chiese a voce appena percettibile.

«Sì» rispose la Dea. «Migliore di qualsiasi sogno.»

Una leggera spinta costrinse Diana ad avanzare verso quell'uomo la cui esistenza era impossibile.

Suo padre era morto. Non poteva trovarsi lì.

Eppure eccolo lì.

Diana non riuscì ad accettarlo. Doveva trattarsi di un bellissimo sogno dal quale presto si sarebbe svegliata.

Osservò incantata suo padre. La sua espressione era di una piacevole curiosità, oscurata da una punta di incertezza. Stava spostando lo sguardo intorno a sé, non riuscendo a lasciarlo su un unico punto a lungo. Quando smise di muoverlo, sembrò improvvisamente spaesato. Diana intuì che nemmeno lui riuscisse a elaborare quello che stava succedendo.

Aveva davvero preso possesso del corpo di Yoo? Dov'era finito? Diana se lo immaginò cadere in un abisso infinito, formato da tenebre dense e calde. Cercò di scacciare quella visione che le diede i brividi. Forse, invece, era ancora lì con loro; presente, ma nascosto, riusciva a percepire ciò che stava accadendo.

Finalmente lo sguardo di suo padre cadde su di lei. Bastò a farle dimenticare Yoo e tutte quelle domande.

Si fiondò verso di lui, abbracciandolo come aveva sognato di fare un'infinità di volte. Suo padre non esitò a stringerla.

Diana premette il volto nel suo petto,m grande e morbido. Lì, al sicuro da qualsiasi minaccia reale o inventata, non trattenne le lacrime.

Le braccia forti di suo padre l'avvolsero completamente, come una coperta che le era mancata da morire. E Diana si annientò contro di lui, sentendosi di nuovo a casa.

«Va tutto bene.» E questa volta Diana ci credette.

Andava davvero tutto bene. Suo padre era lì, reale e concreto. Poteva toccarlo, sentirlo...

«Mi dispiace» iniziò a piagnucolare. «Avrei...»

«Sh! Non importa.» Le accarezzò i capelli e schiacciò la sua testa contro il petto, sperando fosse sufficiente a zittirla.

The Sun and her planets | 18+Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora