uno.

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Due giorni dopo il mio rientro, era finalmente arrivato il momento di svegliarsi. Oggi si tornava a scuola, dopo l'estate.

Mi alzai e andai in cucina per fare colazione.
«Buongiorno piccolina!» disse mio fratello, versandosi del latte nella ciotola con i cereali.

«Buongiorno, Chri!» risposi, dandogli un bacio sulla guancia.

Dopo aver finito di mangiare, mi vestii rapidamente. Indossai un top bianco, dei jeans neri a zampa e un paio di scarpe campus abbinate ai jeans.

«Piccolì, sei pronta?»  urlò mio fratello per farsi sentire.

«Sì, Chri, possiamo andare!» risposi, scendendo le scale.

Arrivati a scuola, Christian si diresse subito verso il suo gruppo di amici. Era il solito ragazzo bello, alto, con gli occhi verdi e i capelli scuri e ricci. Molte ragazze gli giravano intorno.
Io invece andai verso il mio gruppo di amiche.

«Buongiorno, bambola!» disse Jayla, sempre sorridente.

«Buongiorno, amore mio!» risposi, dandole un bacio sulla guancia.
Le altre ragazze mi salutarono con entusiasmo.

«Che ora avete?» chiese Rachele, la più piccolina del gruppo.

«Io ho chimica» disse Zoe, la simpatica della compagnia.

«Io educazione fisica» disse Jayla, visibilmente scocciata.

«Anche io!» sorrisi, felice di non essere l'unica.

Dopo aver chiacchierato un po', andammo in palestra, io e Jayla. Durante lo spogliatoio, tra una risata e l'altra, Jayla mi chiese se sarei andata con lei a una festa quella sera.
«Quindi vieni?» mi chiese.

«Dai, ci penso. Devo andare a danza fino alle 7» risposi.

«Ma dove sta il problema? La festa inizia alle 9, e se vuoi puoi venire da me a prepararti,» continuò Jayla.

«Va bene, mi hai convinta. A che ora devo venire da te?» chiesi.

«Puoi venire alle 8, magari ordiniamo una pizza,» disse. Io annuii, felice di passarci una serata insieme.

Entrammo in palestra dove avremmo giocato a pallavolo. Io ero nella stessa squadra di Jayla e ci trovavamo contro Coco, una ragazza che non sopportavo. Era quella tipica ragazza che faceva di tutto per attirare l'attenzione dei ragazzi.

Durante la pausa pranzo, mi sedetti con le mie amiche.
Improvvisamente, vidi entrare Javon. Non lo vedevo da tutta l'estate. Aveva fatto crescere i capelli, legandoli dietro, con due ciocche che gli ricadevano sulla fronte. I suoi muscoli erano più evidenti e il suo sorriso era ancora incantevole.
Lo vidi entrare mano nella mano con Coco. Ormai pensavo di averlo "dimenticato", ma la scena mi colpì duramente, suscitandomi un senso di fastidio.

Rachele mi svegliò dai miei pensieri:
«Volevo dirvi che mi sto sentendo con Valerio»
Jayla, con un sorriso malizioso, disse:
«Davvero? Beh, sorella, ti tratta bene!»
Io mi limitai a ridere, cercando di non pensare a Javon. Poi, Jayla mi fece cenno di seguirla in bagno.

«Hey, cosa ti succede?» disse Jayla, cercando di rompere il ghiaccio.
«Non lo so... è solo che mi ha fatto strano vedere Javon con Coco» risposi, tutto d'un fiato.
«Amo, non ci pensare. Lui non merita una ragazza come te, quindi si può accontentare di quella oca» disse Jayla, strappandomi una risata.
«Grazie, amore, sai sempre come farmi sorridere» risposi, abbracciandola.

Alla fine, entrammo in classe. Era l'ora di matematica, e mentre mi sedevo pensai a Javon. Forse ero ancora innamorata, ma non ne ero certa. Non l'avevo visto per tutta l'estate e adesso mi sembrava cambiato, sia fisicamente che nel modo di comportarsi. Non lo vedevo più come prima, e non capivo più se fosse lo stesso ragazzo che avevo conosciuto.

Finita la giornata, tornai a casa con mio fratello, che, come al solito, non perdeva occasione per tirarmi su il morale a modo suo.
«Piccolì, il tuo ex è con quella...» disse, facendo una smorfia. «In queste vacanze si è dato da fare.»
«E sì, l'hai visto,» risposi con un sorriso forzato. Dentro di me, però, volevo solo piangere.

Mio fratello lo odiava da quando ci eravamo lasciati. Prima erano migliori amici, ma ora dava la colpa a me per la fine della loro amicizia, anche se avevano già litigato prima.

Arrivati a casa, mangiai un piatto di pasta e poi mi rifugiai in camera. Sdraiata sul letto, i miei pensieri non smettevano di girare. "Ci siamo lasciati prima dell'estate e lui non ha perso tempo a 'sostituirmi'. Forse non mi ha mai amata come io amavo lui..." pensai, con un groppo in gola.
Sapevo che erano passati mesi, ma ancora ci credevo, quando mi diceva: "Ti giuro, dopo di te nessun'altra."

Mi addormentai, ma poco dopo dovetti svegliarmi. Avevo danza.

spazio autrice
ciao ragazz* io sono nuova spero che questa storia vi possa piacere❤️
(gli altri capitoli saranno più lunghi)
fatemi sapere se devo continuare con un commento grazie un anticipo a chi lo farà ❤️❤️

love each other againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora