cinque

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Appena uscii di casa, trovai Jayla seduta al posto del passeggero, con un sorriso enorme stampato in faccia. Dietro, Jaden stava comodo accanto a una ragazza che non avevo mai visto prima, probabilmente la sua nuova fidanzata. E al volante? Ovviamente, come potevo non immaginarlo... c’era proprio lui, Javon. Aveva quello sguardo da sfida e un mezzo sorriso sulle labbra, come se sapesse che la sua presenza non mi avrebbe lasciata indifferente.

Appena salii in macchina, salutai tutti con un sorriso.

«Amo, non puoi capire! Ti devo raccontare troppe cose!» esclamò Jayla, rompendo subito il silenzio con la sua solita energia.

«Top amo, dopo mi dici tutto!» risposi con entusiasmo, già curiosa di sapere ogni minimo dettaglio.

Dopo circa venti minuti di chiacchiere, risate e qualche battutina pungente tra Javon e Jaden, arrivammo davanti a un pub piuttosto carino, con le luci soffuse e la musica che si sentiva appena dalla strada.

«Io vado a prendere qualcosa da bere, venite?» disse Jayla con fare allegro, già scendendo dalla macchina.

«Io vado con Chloe» rispose Jaden, prendendo la mano della ragazza. Ah, quindi si chiamava Chloe... me lo appuntai mentalmente.

«Io ho da fare» tagliò corto Javon, con quel tono prepotente che ormai conoscevo fin troppo bene.

«Amo, come al solito rimaniamo io e te» dissi a Jayla, ridendo.

Entrammo nel locale e ci accomodammo a un tavolo vicino alla finestra. Dopo pochi minuti arrivò un cameriere, giovane, carino, con un sorriso professionale.

«Ciao, cosa posso portarvi?» ci chiese gentile.

«Per me un gin lemon» ordinò Jayla, senza esitare.

«Per me invece uno spritz» dissi io, lanciando un’occhiata al menù più per abitudine che per necessità.

«Volete degli stuzzichini?» domandò ancora il cameriere.

Annuimmo entrambe e lui si allontanò. Ma non passò molto che Javon ci raggiunse e si sedette al tavolo, come se non avesse detto nulla pochi minuti prima.

«Avete già ordinato?» chiese, guardando Jayla.

Lei annuì. Javon non commentò, si limitò a rimanere in silenzio, con quell’aria da «so tutto io» che lo rendeva insopportabile e affascinante allo stesso tempo.

Quando il cameriere tornò con le bevande, mi accorsi subito che non mi staccava gli occhi di dosso. Javon se ne rese conto in un attimo.

«Allora, vuoi fare il tuo lavoro o devi ancora fissarla?» sbottò, visibilmente infastidito.

Il cameriere si schiarì la voce, imbarazzato. «Dimmi cosa vuoi da bere» disse a Javon.

«Un vodka lemon» rispose lui secco.

Il cameriere annotò l’ordine e si allontanò. Non passò molto tempo che tornò con tutte le bevande e un vassoio pieno di stuzzichini. Mentre posava il mio bicchiere, mi fece l’occhiolino e mi porse un piccolo bigliettino con sopra scritto il suo numero.

Sorrisi senza dire nulla e lo misi nella borsa. Jayla, naturalmente, non se lo lasciò sfuggire.

«Uè uè, la nostra stella ha fatto colpo!» esclamò, ridendo e facendo partire anche me in una risata leggera.

Javon invece mi guardava in silenzio, con le sopracciglia aggrottate. Io ignorai il suo sguardo e continuai a chiacchierare con Jayla come se niente fosse.

La serata proseguì tra risate, gossip e un po’ di musica. Alla fine, quando uscimmo dal pub, l’aria era diventata più fresca e pungente. Mentre camminavo accanto a Jayla, qualcuno si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio:

«Nana, forse lo dovresti buttare quel bigliettino.»

Ovviamente, chi poteva essere se non Javon?

«Mh, e perché dovrei, Walton?» risposi in modo provocatorio, senza nemmeno voltarmi.

«Perché tu sei già mia» continuò lui, con quella voce bassa e sicura che mi faceva venire la pelle d’oca.

«Ti correggo: ero tua» lo corressi con freddezza, allontanandomi e raggiungendo Jayla.

Dentro, però, il cuore mi batteva all’impazzata. Sentivo le farfalle nello stomaco, come quando avevo quattordici anni. Era assurdo quanto Javon riuscisse a confondermi.

«Stella, stasera dormi da noi, ti pregooo!» disse Jayla con gli occhi dolci. Come potevo dirle di no?

«Però mi accompagni prima a casa a prendere le mie cose» replicai.

«Tutto quello che vuoi, mon amour!» rispose lei con fare teatrale, facendomi ridere.

Una volta sotto casa, sentii la voce di mio fratello al citofono:

«Chi è?»

«Sono io» risposi.

«Ah, okay, stella. Ora ti apro.»

Entrai in casa e andai subito in camera a prendere il pigiama e un cambio per l’indomani: jeans strappati e una maglia oversize nera con una scritta bianca. In soggiorno, trovai mio fratello con una ragazza che non conoscevo.

«Vado da Jayla, ci vediamo domani. Divertiti» gli dissi, strizzandogli l’occhio.

«Anche tu, piccolina» rispose, lasciandomi un bacio sulla fronte.

«Finalmente ce l’hai fatta» disse Jaden, appena salii di nuovo in macchina.

«lo so, perdonami!» dissi facendo il broncio.

«Perdonata» rispose, facendomi il solletico.

Arrivati a casa di Jayla, mi misi subito il pigiama e tornai in soggiorno dove c’erano tutti, tranne DJ, Jessica e Daelo.

Decidemmo di vedere un film horror. Io non ero tanto d’accordo, ma alla fine mi lasciai convincere. Mi sedetti tra Jayla e Javon. All’inizio le scene erano tranquille, ma poi arrivò una scena davvero spaventosa e, d’istinto, mi aggrappai al braccio di Javon. Lui mi guardò con un ghigno sul volto. Mi staccai subito, imbarazzata.

Appena finito il film, ognuno andò nelle proprie stanze. Io naturalmente dormivo con Jayla. Ma lei si addormentò quasi subito, mentre io non riuscivo a prendere sonno.

Così andai in cucina, dove trovai lui: Javon.

Ormai questa cosa sembrava essere diventato un clicé

Si avvicinò, con quel sorriso beffardo.

«Ei, nana, non riesci proprio a resistermi» disse.

«Sì, come no. Senti, non mi va di litigare adesso, quindi buonanotte» risposi, scocciata.

Ma mentre stavo per andarmene, mi mise le mani sui fianchi e mi tirò a sé.

«Javon, ti prego, lasciami andare» sussurrai, con la voce rotta.

«Vedi? Non sai resistermi» replicò, quasi sussurrando.

Mi divincolai e me ne andai in camera, lasciandolo lì, con il solito ghigno stampato in faccia.

«Buonanotte, nana» disse, mentre salivo le scale.

Non mi girai. Non potevo. Avevo un sorriso a trentadue denti e non volevo dargli la soddisfazione di vederlo. Eppure, dentro di me, sapevo che lui aveva ancora un effetto assurdo su di me.

C'era solo una cosa che non capivo: prima era con Coco, ora cerca me… ma cosa vuole davvero? Boh. Non avevo risposte, così decisi di dormici su.

Appena mi infilai nel letto accanto a Jayla, il sonno arrivò improvviso. Forse, in fondo, avevo solo bisogno della sua buona notte.

spazio autrice
eii come state spero bene capitolo un po' più lungo ma fa niente
comunque se volete fatemi sapere com'è la storia con un commento o con una stella
un bacio 🫀✨

love each other againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora