trentotto

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Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, il giorno della mia partenza.
Finalmente tornavo nella mia amata Italia.

Avevo davvero bisogno di tornare in Italia, mi mancava sentire le vibes dell'estate Italia.

Mi svegliai subito, appena suonò la sveglia, scattai in piedi in men che non di dica.

Con fare goffo andai in bagno, dove feci le solite cose.

"Amore, buongiorno" sorrise papà, accogliendomi in cucina.

"Vieni, bevine un po" mi porse la macchinetta del caffè.

"Grazie papà" gli lanciai un bacio.

"Sei contenta di tornare in Italia" si sedette difronte a me.

"Non puoi immaginare quanto!" Sorrisi, e poi sbadigliai.

Finito di fare la colazione posai la tazzina nel lavandino, papà nel frattempo era andato a prendere le valigie.
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Oramai io e papà ci stavamo avviando verso l'aeroporto, il traffico era tantissimo nonostante fossero le sei del mattino.

"Cazzo!" Imprecò papà scocciato, dopo aver capito che prima delle due ore non ci saremmo liberati dal traffico.

"Ora Come facciamo" sbuffai rattristata, per poi fissare un punto indefinito di fonte a me.

"Chiama gli altri, digli che non faremo in tempo a prendere il loro stesso volo, ne prenderemo un altro" mi ordinò.

Chiamai Dj, che mi disse di stare tranquilli e tutto si sarebbe sistemato, era arrabbiato anche lui anche se non voleva farlo trasparire, ma lo notai dal tono della sua voce.

"Cosa? Non è possibile!" Sbottò papà infuriato, contro un ragazzo che lavorava lì All'aeroporto.

"Dobbiamo partire tra tre giorni..." vedevo papà che annuiva al telefono "... non vi preoccupate, fate come ci fossimo anche noi" le ultime parole di papà prima di riagganciare.

Tornammo a casa, papà decise di andare in palestra per passare tempo, io invece mi dedicai alla lettura.

La serata passo in modo monotono, facemmo una cena al volo e poi ognuno in camera sua.

"Amore!" Esclamai, rispondendo al telefono.

"Quando arrivi, mi manchi nana" sbuffò dall'altra parte del telefono.

"Il prossimo aereo ce tra tre giorni, mi raccomando comportati bene wanna" Sorrisi sentendo la risata del moro.

"Non ridere, sono seria" lo rimproverai.

"Perché hai dubbi nana?" Domandò, sarcastico.

"No no, li dovrei avere?" Lo stuzzicai a mia volta.

"Ovvio che no, io amo solo te hai reso tutte le altre inguardabili" sorrisi come una bambina.

"Ruffiano, ti amo anche io" gli mandai un bacio via telefono.

Parlammo un po, mi disse che si era innamorato dell'Italia e altre cose così .

Dopo mezz'ora io mi lasciai avvolgere dalle braccia di Morfeo.

javon's pov

Rimasi stupido dalla bellezza dell'italia, sentivo però la mancanza di qualcosa o meglio di qualcuno. Della mia nana, mancava il suo solito sorriso stampato in volto.

"Dai ma perché non vieni" jad continuava ad insistere dicendomi che dovevamo andare a fare un giro per il paesino, e magari poi andare a ballare.

"Non mi va, senza tn" ripetei per la quinta volta.

love each other againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora