Capitolo 5

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Christian pov.

All'inizio feci finta di nulla, pensando che fosse l'alcool che mi stava giocando brutti scherzi. Ma subito dopo un'altro urlo che implorava aiuto.

《Aiuto, aiutatemi vi prego.》 quella voce. Dio la sua voce. Subito mi si rizzarono i capelli e il sangue mi arrivó al cervello. Mi alzai e cercai di capire dove fosse, mi volta i a destra e a sinistra ma con la poca luce del lampione non riuscivo a vedere bene. Mentre cercavo di capire dove cazzo era, mille preoccupazione si fecero spazio mella mia testa 'oddio e se le stanno facendo del male?' o 'perche ci sto andando a me non frega un cazzo di lei!'

O forse si.

No cosa cazzo dici stupido?

Hei forse non è il momento di litigare con te stesso. Non credi?
Disse la voce nella mia testa. E si aveva ragione.

Dopo aver girato tutto il parcheggio e qualsiasi parte intorno la discoteca, finalmente la trovai. Ma purtroppo non era sola.

Un uomo schifoso la stava baciando da per tutto, li vidi poco distanti da me. Lei era tra l'uomo e la macchina. La vidi cercare di allontanarlo dal suo corpo, ma lui era il doppio di lei e anche abbastanza grosso. Aveva le sue mani sul corpo di Eleonora fasciato da un vestito un po' troppo corto per i miei gusti e sinceramente non era da lei mettere un vestito del genere, lei era più il tipo da jeins e maglia e non di certo da tacchi e vestiti.

Appena la vidi mi strinse il cuore nel vederla in quella situazione perché non era per niente il tipo che ci provava con tutti e che ci andava anche a letto. Con quasi due anni nella stessa classe e, ovviamente, scuola un po avevo capito di lei. Non aveva la faccia di una che la dá a tutti.
Subito mi arrivò il sangue al cervello e mi ghiacciai, cominciai a correre verso di lei.
Arrivai dietro le spalle di quel lurido schifoso, che vedendolo più da vicino poteva avere si o no cinquanta anni. Che schifoso testa di cazzo, come poteva provarci con una sedicenne? Poteva essere sua figlia!

Feci piano e gli arrivai alle spalle e per quanto fosse ubriaco neanche se ne accorse, feci segno a lei di fare silenzio e lei, per mia sorpresa lo fece senza dire niente. Mi sorprese molto il suo comportamento, mi guardò con quegli occhi pieni di lacrime e annui. Chiusi la bocca in una linea.

《Amico.》dissi e picchiettai sulla sua spalla.

Lui si girò e si poteva vedere distanti dieci metri che era ubriaco. Mi guardò non riuscendo a tenere gli occhi aperti e io gli tirai un pugno sul naso. Non so se a causa dell'l'alcool o qualsiasi altro motivo lui non reagi e cadde a terra. Fu più semplice di quanto pensassi.

Subito mi girai verso di lei e immediatamente mi cadde lo sguardo sul suo corpo. Aveva il vestito tutto strappato e anche le calze non erano da meno, cercò di sistemarlo per coprirsi ma senza riuscirci. La guardai negli occhi, aveva dei grandi cerchi neri intorno gli occhi a causa delle lacrime. Sentì dei singhiozzi e mi accorsi che stava piangendo guardandomi con quei occhioni che mi fecero aver voglia di riprendere quel l'uomo e ucciderlo solo per fargli sentire il dolore che gli ha creato. Erano così grandi e lucidi, pieni di lacrime. Sembrava così piccola vedendola in quella situazione, vederla piangere per la prima volta dopo averla vista sempre forte e sicura di se è sconvolgente.

《Stai bene?》gli chiesi preoccupato. Che domanda stupida, anzi io sono lo stupido.

Lei per non mi rispose, la vidi venirmi incontro e mi abbracciò forte.

《Ho avuto tanta paura》disse tra un singhiozzo e l'altro.

《Ora ci sono io con te, non ti preoccupare.》 dissi io cercando di rassicurarla. Era così bassa che mi arrivava a malapena sotto le ascelle.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora