capitolo 40

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Questa volta avevo deciso di studiare in camera, alla fine se ieri non era successo niente oggi cosa poteva succedere?
Avete presente quelle sensazioni a palle che vi dice che una persona è buona? Ecco mi aveva trasmesso quello, certo, non mi sentivo a mio agio quando parlavo con lui ma forse il problema era che non ero più abituata alle amicizie maschili!

Poi, fortunatamente, oggi c'era la presenza di mia madre in casa quindi non c'era nessun pericolo.

Sistemai i fogli per ripassare tutto quello che avevamo cercato quando ad interrompermi fu il campanello.
Andai correndo ad aprire trovandomelo davanti mentre e mi guardava e, ovviamente, sorrideva. Il suo sguardo non era lo stesso di ieri, forse perché avevamo preso confidenza!

《Hey, si può?》disse educatamente dopo che lo feci entrare. Velocemente salutò mia madre e gli indicai le scale, passai avanti dicendogli di seguirmi e che oggi avremmo cambiato stanza di studio.

《Almeno non disturbiamo tua madre! 》disse mentre si sistemava sulla sedia e sorrideva.

《Già. Tu tutto bene?》cominciai non sapendo che dire, sentivo l'imbarazzo tra noi e non esisteva cosa più odiosa del silenzio.

《Si diciamo bene... Oggi sei più bella del solito! Cosa hai fatto?》mi chiede scrutandomi. Non so perché ma il suo commento tutto mi fece tranne che piacere. Cercai di nascondere la mia faccia un po contrariata, non ero amante ne dei complimenti ne della dolcezza.

《Uhm grazie. Cosa? ...io niente...》dissi sorridendo educatamente.
Lo vidi guardarmi sorridendo e si avvicinò con la sedia portando il braccio sulle mie spalle.

《Mi sento un po a disagio con te!》disse ridendo e io mi voltai sorpresa della sua confidenza.

《Ma che dici! Stai tranquillo!》dissi a disagio mentre arrossivo, da quand'è che sono io che mettevo in soggezione? Come faceva una tipa timida come me, che arrossiva tre mila volte al giorno a mettere in imbarazzo, soggezione o creare disagio a chi mi stava di fronte!

Come al solito i miei pensieri corsero verso di lui. Lui non aveva mai dato segni di imbarazzo anzi. Quando era con me non aveva freni o muri, lo vedevo sempre molto diretto e sicuro di se.

Forse sono caratteri diversi? O sono io con gli occhi diversi, atteggiamenti e modi di rispondere diversi a far andare le cose in un'altra maniera?

《Tu sei così...con questi occhi fai girare tutto...Non te ne accorgi neanche...》disse e avvicinandosi mi stampò un bacio sulla guancia e poi un altro e un altro ancora.

《Io...continuiamo a studiare...》mi staccai velocemente sapendo già dove voleva andare a parare, e non sarebbe successo mai e poi mai!
Se lo doveva togliere dalla testa, non sarebbe successo! Non ora, non ora che tra me e Christian stava succedendo quello che stava succedendo. A proposito, cosa stava succendo? Lasciai questo argomento a dopo e mi concentrai ad un Paul che mi guardava in modo strano.

《Perché ti sei scansata?》mi chiese fermo e non sapendo che dire cominciò a salirmi l'ansia. E ora?

《Perché....io credo...Non è il caso insomma!》dissi facendo spallucce.

《Perché non è il caso scusa? Ci piacciamo! Tu mi piaci da morire!》disse parlando piano.

"Ci piacciamo" ma chi lo ha detto esattamente?

《Frena! Fermati un momento! Ci conosciamo da poco più dì sei ore e se per me non è il caso non è il caso! Se mai dovrà succedere succederà ma non ora, non così!》dissi piano anch'io semplicemente per il fatto che i miei mi avevano educata male, l'ho sempre pensato. Un'altra nella mia stessa situazione e con un ragazzo non decifrato davanti e uno pazzo nei pensieri, si sarebbe arrabbiata, o comunque avrebbe fatto un casinò perché, accidenti, non mi conosci per niente e vieni qui a baciarmi?

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora