||Credevo di odiarti||

Capitolo 7

Continuo del capitolo precedente....

《Graz-grazie d-di avermi salvato.》disse balbettando.
Poi abbassò il viso e arrossii. La guardai fare questi semplici movimenti, ero sorpreso.

Dove era finita la stronza che non faceva altro che sbuffare, rompere, fare solo quello che diceva lei, dire sempre la sua, non guardare in faccia nessuno?

Cos'è? Il sonno la rende dolce?

Io in mia risposta la strinsi ancora contro il letto e la sentì tremare, la guardai.

《ora voglio la mia ricompensa, però》dissi con sorriso malizioso. Strinsi il mio labbro inferiore tra i denti trattenendo un sorriso, lei mi guardò alzando le sopracciglia. Vedendo la sua espressione sconvolta capi che, finalmente, era arrivata alla conclusione. Fece una cosa che non mi sarei mai aspettato mi spinse via e prese i suoi oggetti e se ne andò sbattendo la porta.

Lasciandomi come un ebete li.
Decisi che tanto corrergli dietro non sarebbe stata una buona idea. Credo mi avrebbe ucciso. Già mi immagginavo lei che mi picchiava con la borsa e io steso a terra ormai morto.
Quindi mi misi dentro il letto, tirai su le coperte e cercai di riprendere il sonno. Non ci riuscì perché sul cuscino sentivo ancora il suo profumo buonissimo e anche nella stanza. Cominciai a guardare il soffitto che improvvisamente divenne interessante.

Come ci ero arrivato a questo? Come ero arrivato a ripensare a una donna? Di solito non facevo così. Di solito non me ne importa nulla di questo genere di cose, me lo potevo anche permettere per la mia età. Ero giovane potevo benissimo farlo mica avevo trent'anni e dovevo trovarmi un donna da portare sull'altare.
Ma subito dopo il mio pensiero fu, di nuovo, rivolto a lei. Cosa le piaceva fare? Cosa no? Perché non sapevo nulla di lei?

No basta, sembro una femminuccia che pensa al ragazzo che le piace e che è praticamente ossessionata da lui.

Ma perché mi dovevo prendere una fissa proprio per lei?

Che poi non era una "fissa" credo che fosse amore? Ma che dici deficiente. Sei il solito, ma ti pare che sia amore? L'amore è tutt'altra cosa, cosa ne vuoi capire te.

Non so come definirlo perché solo il pensiero di fare qualsiasi altra cosa con un' altra, in questo momento, che non era lei mi faceva schifo. Mi passava la voglio e automaticamente mi veniva la nausia.

Ma non mi potevo fissare con un'altra?
No lei non era le altre lei era diversa. Non attirava l'attenzione con vestiti striminziti e con tacchi altissimi. Lei l'attenzione l'avrebbe attirata anche con una tuta o con un sacco di patate in testa.

Forse è meglio cambiare aria.

All'improvviso decisi di alzarmi perché sapevo che non sarei riuscito a riprendere sonno e tutti questi pensieri mi stavano facendo venire il diabete.

Dovevo per forza cambiare aria e uscire in po' magari ubriacarmi e rilassarmi, dimenticate tutto e andare avanti. Mi serve distrarmi un po, parlare con una persona estrena, un consiglio da qualcun'altro. Matteo mi avrebbe aiutato, lo avrei chiamato più tardi per dirgli tutto, non ci stavo capendo un cazzo forse lui ci avrebbe capito. Lo spero. Dei due era lui il saggio, credo.

Eleonora pov.

Di ieri sera non ricordo molto, solo che Asia se ne era dovuta andare per non so cosa successa a sua madre. Poi che lui mi aveva 'salvato' da uno schifoso ubriaco che stava quasi per stuprarmi e che mi aveva portato a casa sua.

Dire la parola salvata faceva sembrare la cosa ancora più grave. Era come dire 'mi ha salvata mentre andavo a fuoco'. Quindi diciamo che mi aveva aiutata ecco. Ma poi, come suo solito ovviamente, ci provò con me e me ne andai anche abbastanza arrabbiata. Fortuna che casa mia non era molto distante dalla sua. Andai a piedi e cercai di non dare nell'occhio. Ci mancava solo che in quel momento fosse passata una vecchietta e che magari conoscevo anche, mi avrebbe vista in questo modo. Mi avrebbe prima fatta la ramanzina poi sarebbe andata a dire tutto a mia madre. Allungati il passo solo il pensiero di essere strillata da mia madre mi fece innervosire.