capitolo 30

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La musica alta non mi aiutava ad aver un dialogo con lui.
Il caos mi stava dando alla testa, da un momento all'altro sarei andata a staccare i fili di quella cassa.

Non ero mai stata la ragazza che amava il caos o il silenzio.
Ero sempre stata la ragazza che cambiava le decisioni a seconda di come si sentiva in quel momento. Ora magari odiavo quel casino ma se mi fossi ritrovata li in un altro momento, in un altro stato d'animo avrei anche pensato che fosse divertente e piacevole tutto quel caos. E ora era, decisamente, tutto il contrario di piacevole e divertente.

Il suo braccio sulle mie spalle mi facevano sentire al sicuro. Le mie gambe tra le sue e la testa appoggiata sul suo braccio mi teneva comoda.
Tutto andava alla perfezione, tranne tutti gli sguardi maliziosi delle ragazze che passavano volontariamente davanti il divano.

Possibile che queste ragazze non notino proprio la sua ragazza al suo fianco?

In un momento passò Denise e sghignazzando, sussurrò un 《Non bere troppo.》ma la evitai facendo finta di niente.

Mi volta i un momento e la mia attenzione cadde su un gruppo di ragazzi poco distanti da noi. Erano in un semi cerchio interrotto verso la nostra direzione. Notando la mia attenzione su di loro, tutti i loro occhi furono addosso a me, alcuni mi scambiarono sorrisini maliziosi altri mi fecero un occhiolino. Mi fece quasi schifo vedere certe cose.

Mi girai ignorandoli, mi voltai verso Cristian e vidi il suo volto rivolto dove poco prima il mio sguardo era puntato.

Li guardò in malo modo e si portò la bottiglia di birra alle labbra continuando a guardarli.
In un secondo passò da spensierato a infastidito.

《Se non la finiscono di guardarti le tette faccio un casino.》disse lui teso.

《Dai lasciali perdere.》dissi io.

《Volete una foto?!!》disse lui urlando verso il gruppo di ragazzi che dopo aver sentito ciò si girarono da tutt'altra parte e si dileguarono.

Ridacchiai.

《Finalmente.》disse lui.

Non feci in tempo a parlare che una rossa passò e guardò in modo provocante Cristian.

《Ma guarda qu- 》dissi io gesticolando infuriata.

《Dio mio.》disse lui passandosi una mano sul viso e sghignazzando.

《C'è ma l'hai vista?!》dissi io senza parole, ora quella che si stava incazzando ero io.

《No tu l'hai vista?》disse lui ridendo.

《Non è divertente》dissi io incrociando le braccia. E distogliendo lo sguardo da un'altra parte. Non volevo sentire tutte le sciocchezze che stava, sicuramente, per dire.
Mi girai guardando un po da per tutto e notai la rossa di prima su uno sgabello, le lunghe gambe scoperte da un vestito che poteva essere definito una maglia. Il mio sguardo seguii e notai Denise e le sue amiche sghignazzare poco lontano da lei. Erano proprio di fronte a noi ma molto lontane, ma si poteva vedere chiaramente che stavo fissando lui come se non vedevano un uomo da tutta la vita.

Tolsi le gambe tra le sue infastidita.
Mi voltai, in quel momento volevo solo alzarmi e andarmene.
Una presa forte intorno le mie gambe mi fece voltare.
Vidi le sue grandi mani intorno le mie gambe che pian piano tornavono in mezzo alle sue, come prima. Strinse le mani intorno alle mie cosce e le tirò verso di se, così che mi trovassi più vicino a lui.

《Certo che sei stupida.》disse lui sul mio collo.
Fini di dire quelle parole e uscì dalle sue labbra un soffio che mi fece venire i brividi.

《È l'ultima volta che veniamo qui.》dissi io cercando di non crollare.

《Tutte le ragazze ti guardano come se ti volessero scopare, sono stanca. Tu fai un casino solo quando un ragazzo posa per sbaglio lo sguardo su di me, e io devo stare qui a gustarmi tutte le ragazze che ti fissano e ti mangiano con gli occhi. Anche a me, giustamente, dá fastidio. Veramente sono senza parole, e poi tu non dici niente per farle smettere, le eviti e basta ma non basta.》dissi io cominciando un mologono e gesticolai esasperata.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora