Capitolo 13

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Spero che vi piaccia scusate il ritardo.

Perdonatemi se ci sono errori.

Baci baci el.

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Era passata una settimana da quando mi ero lasciata con Christian.

Mi sentivo uno schifo.

Era una settimana che non uscivo, che non avevo toccato cibo, che non ero uscita dalla mia stanza e che non andavo a scuola.

Facevo solo il tragitto per andare in bagno e tornare. Mi sentivo uno zombie, mi strascinavo per il corridoio come uno straccio.

Avevo cominciato anche ha odiare gli esseri umani.

Avevo detto a mia madre di non stare bene. Lei un po titubante decise di non farmi andare a scuola. L'amai perché sinceramente era meglio non andare a scuola, lo avrei sicuramente rivisto.

E non sarei stata capace di frenare le lacrime.

Ogni volta che ricordavo il suo viso o tutto quello che si collegava a lui scoppiavo a piangere.

Mi mancava tanto. Come l'ossigeno che dentro questa stanza non c'è ne era più. L'ultima volta che entrò un po di luce sarà stato più o meno una settimana fa.

Accesi il telefono per chiamare Asia e dirle che neanche domani sarei andata a scuola e quindi di non aspettarmi all'uscita. E chiamai anche una delle mie compagne di classe per chiederle cosa succedeva in classe e soprattutto i compiti. Potevo mancare ma almeno sarei stata capace di portarmi avanti con lo studio. Altrimenti mi sarei ritrovata troppo indietro e non sarei stata capace di recuperare. Ci mancava solo che mi bocciassero.

Quando lo accesi c'erano più di venticinque chiamate da Cristian e venti messaggi sempre da parte sua.

Li evitai. Prima bacia un'altra e poi cerca me? Ma fottetivi tu e quella troia.

Chiamai Asia. Rispose quasi subito.

《Hey Asia domani non posso venire sto ancora male...》 dissi cercando di recitare la parte della malata così, cercando di essere credibile, cominciai a tossire e ci misi anche qualche stranuto. Cercai di farle capire che avessi veramente una di quelle maledette malattie.

《Va bene. Sembra che non stai male. Forse hai qualcos'altro.... Sei giù di morale? Che succede? Ho visto Cristian, aveva una faccia tremenda e sembrava che non si pettinasse da più di cinque giorni! Che cosa é successo tra di voi? Lo sai che ha me puoi dirlo.》disse con voce comprensiva era un po' preoccupata.

A lei non dissi nulla di tutto quello che era successo tra di noi non volevo farla preoccupare. Non glielo dissi anche perché solo il pensiero di parlarne con qualcuno significa rivivere tutto nella mia mente e non ero pronta a ciò. Solo il ricotdo di lui e di quella ragazza, mi faceva male il cuore. E sapevo che una volta detto tutto quanto si sarebbe arrabbiata e sarebbe andata da lui e lo avrebbe picchiato a sangue.

Però alla fine scopriva tutto quanto. Quindi a cosa serviva diglierlo? Lo avrebbe saputo comunque.

Volevo evitare tutto ciò. Non volevo, da una parte, che lei si intromettese, ma dall'altra volevo che si intromettese. Si dovrei mettermi d'accordo con il cervello. Ma sapevo che dovevo dirgli tutto prima o poi. Ma avrei preferito il poi. Dovevo per forza raccontarglielo era pur sempre la mia amica, e tra amiche questo si fa. Feci un grande respiro e chiusi gli occhi.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora