Capitolo 11

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Christian pov

Appena Eleonora se ne era andata il mio telefono squilló segno che qualcuno mi aveva mandato un messaggio.
Lo aprì e vidi il nome di mia madre sullo schermo.

'Hey tesoro io e papà non torniamo a cena. Perché alcuni amici di lavoro ci hanno invitato a cena, tu ce la fai a non morire di fame?'

I miei sono sempre stati molto simpatici.
Sono molto giovani, e essendo giovani e simpatici vanno d'accordo con molti dei miei amici.
È successo un paio di volte che, invitavo i miei amici a casa e si fermavano a parlare con loro come fossero amici da anni, senza calcolare minimamente me.
Mia madre e mio padre mi hanno avuto quando erano molto giovani. Mia madre aveva diciasette anni e mio padre dicianove. Mia nonno materno la cacciò di casa perché non accettò la cosa, mio padre l'andò a prendere a casa e, prima litigò con mio nonno poi, prese tutte le cose di mia madre e scapparono. Poi le cose tornarono normali, mio nonno grazie anche a mia nonna si calmò e fece tornare mia madre a casa loro.
Si amavano e si amano tutt'ora, mio padre la mattina del giorno del matrimonio gli scrisse sotto casa:

"Buongiorno amore. Ti aspetto in chiesa ti amo."

Oppure il giorno del suo sedicesimo compleanno, andò nella sua scuola e bussò alla porta della sua classe. Quando entrò nella classe si presentò con un mazzo di rose rosse e un peluche enorme. E quando dico enorme intendo enorme. Era grande quanto mia madre.

Non sono quei tipi di genitori che hanno mille preoccupazioni e che chiamano cento volte al giorno.

Loro erano i tipici genitori che mi facevano fare qualsiasi cosa come feste e roba cosi, non mi avevano mai proibito niente. E non mi stavano col fiato sul collo.

Merda e ora? Cosa facevo.Non ero mai stato bravo a cucinare.

Ero tentato di richiamare Eleonora. Ma decisi di passare un po di tempo con il mio migliore amico, Matteo.

Presi  il telefono e composi il numero.
Subito mi rispose.

"Hey cri" disse lui annoiato.

"Hey bro" dissi io.

"Cazzo vuoi?"disse ridendo lui. Stupido. Ci sentì comunque la noiai e la tristezza.

"Che finezza é. Ti va di venire a cena da me, i miei non ci sono"dissi io.

"Oddio chi ti ringrazia!!!
Mi hai salvato da una cena noiosa con i miei!!!
Sto arrivando" disse lui correndo segno che stava già arrivando.

" Se non ci fossi io" dissi io attaccando.

Dopo nemmeno 20 minuti bussò alla porta.

Andai ad aprire e lo salutai, con uno di quei saluti fatti di spallate, strette di mano e pacche sulle spalle.

Ci andammo a sedere.

《Allora》mi guardò lui mentre si sedeva. 
Aveva lo sguardo curioso e sapevo già a cosa si riferiva.

《Mi sono fidanzato con lei, se é questo che vuoi sapere!》dissi ridendo.

Lui sbarrò gli occhi e mi venne ad abbracciare.

《Oddi bro era ora!!! Ero stufo di vederti con quella faccia da cane bastonato》 disse contento.
A momenti era più contento lui che il sottoscritto.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora