Capitolo 9

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Eleonora pov.

Eravamo rimasti li per un bel po' a baciarci senza guardare nessuno in faccia. Sembrava non importare a nessuno dei due dei passanti che ci guardavano.

A me non me ne é mai importato della gente e tanto meno del loro giudizio. Io facevo ciò che mi diceva il cuore senza pensare alle conseguenze.
Tanto la vita era mia e le scelte erono mie. E se sbagliavo mi ricordavo sempre la frase che diceva sempre mia madre "sbagliando si impara" e io avrei imparato dai miei errori. La classica ragazza che tra due scelte sceglie sempre quella sbagliata. Anche se alla fine quella che ci stava male ero sempre io. Sempre.

Sapevo già che l'amore verso di lui non sarebbe stato facile dato che ogni ragazza poteva saltargli addosso da un momento all'altro. Dovevo stare in guardia. Sapevo che di certo saremmo stati sempre a litigare, forse saremmo anche durati poco. Chi lo sá. Io lo amavo e per quello che ho capito anche lui prova lo stesso. Questo lo dovrà dimostrare con il tempo. Tutti erano capaci di parlare e dire qualsiasi cosa ma servono le dimostrazioni.

Non ero mai stata gelosa ma se una cosa era mia era mia e basta.
A me bastava solamente che non gli sfiorassero neanche un capello, non gli sorridevano e non dovevano respirare nei 10 metri circostanti a lui. Altrimenti si sarebbero ritrovate la faccia in Grecia e il culo in Alaska. Tutto qui. Non era esagerato.
Era un comportamento normale.

《Andiamo a casa mia, o ci prenderanno per pazzi》disse ridendo. Io mi guardai attorno e notai che aveva ragione tutti ci stavano osservando,sorrisi.

《Si, forse é meglio.》dissi. Mi fece scendere e camminammo sul marcipiede e in poco tempo arrivammo a casa sua.

《Ma tu non mi odiavi Gray?》disse lui ridendo mentre entravano in casa.

Non mi voltai neanche e scossi la testa sorridendo.

《Ti odio ancora. Attento....potrei ancora ucciderti. E poi....parli proprio te? Praticamente mi uccide i solo con lo sguardo.》dissi io ridendo.

《Già. Era divertente darti fastidio》disse ridendo.

Si mise seduto sul divano e picchietto le mani sulle proprie gambe.
Mi sedei li e, imbarazzata, guardai da per tutto. Lui, a differenza mia, era tutto tranquillo che prendeva il telecomando.

Ci fu un momento di silenzio dove mi sentì ossevata. Mi voltai e lo vidi guardarmi con la testa sul divano.

《Rilassati. Sei troppo tesa.》disse e si avvicinò.

《Ma come ci siamo finiti così?》dissi io sorridendo.

《Tu rigida e imbarazzanta e io, troppo, dolce? Non lo so.》disse ridendo.

《È strano non urlarti addosso. Quasi mi manca litigare con te.》senti le sue labbra sul mio braccio.

《Non cantare vittoria troppo presto....sono sicuro che tra meno due minuti già litigheremo e ci tireremo oggetti.》disse e io scoppiai a ridere.

Mi girai con il corpo ma rimasi sul suo, con la mia schiena sul suo busto fino a sentire il suo cuore battere. Lui mi circondò da dietro con le sue braccia, sentì il suo calore diffondersi e riscaldarmi. Sentivo il suo profumo invadermi le narici, amavo già quell'odore.

《Guardiamo i cartoni!!!》 dissi io quasi urlando lui scoppiò a ridere, dio la sua risata,

《OK Ok MA NON URLARE》 disse lui accendendo la TV.
Mentre faceva questa 'operazione' me lo misi a guardare, starei ore a fissarlo.

《Allora....cosa vuoi guardare?》 disse lui mentre cambiava di continuo canale, io sorrisi.

《Non lo so.》dissi io giocando con una sua mano.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora