Capitolo 27

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Il respiro mi si bloccò di colpo come se stessi guardando un film horror dove arriva il momento nel quale la protagonista apre la porta, o dietro di lei ce qualcuno e lei si sta per girare. Spalancai gli occhi che poco prima erano chiusi, rimasi immobile. Aprì la bocca cercando di far uscire qualche parola sensata cercando di nascondere l'imbarazzo, ma non ci riuscì era come se fossi senza voce, ero diventata muta da un momento all'altro.
Avevo sempre una risposta a tutto, l'ultima parola era la mia. Usavo sempre il sarcasmo, insomma in un modo o in un altro rispondevo sempre. Ma lui riusciva a lasciarmi senza parole, mi bloccavo e le parole mi morivano in bocca. Alcune volte rimanevo a fissarlo, immobile senza dire una parole. Magari mi stava anche prendendo in giro, o magari mi faceva delle semplici domande ma dette nel suo modo, malizioso o magari no, rimanevo a guardarlo come una bambina davanti alla vetrina delle bambole più belle e desiderate da tutte le sue coetanee.

Bastava incrociare quei maledetti occhi che rimanevo imbombolata a guardarlo, mi piacevano e sarei rimasta a guardarli per ora.
I suoi lineamenti così perfetti, quell'accenno di barba che mi faceva impazzire.

La chiusi ormai consapevole che non sarei riuscita neanche a parlare.

《i-io...》dissi io cercando di dire una frase che avesse un senso logico. Stavo facendo la figura della stupida, perché non parlo? Dio mi sta fottendo pian piano il cervello.

《Tu cosa?》disse lui mentre continuava a baciarmi il collo, lo sentii ridere piano. Maledetto, è tutta colpa sua se comincio da un momento a l'altro a balbettare, ma cosa ne sa lui.

《Io....io..》merda santa. Dire che ero in imbarazzo e che stavo sudando era un eufemismo. Cominciai, per l'aggitazione, a cercare una risposta nella stanza spostando lo sguardo da per tutto.
《Non ho il pigiama.》dissi io convinta della mia bugia pur di sviare il discorso. Questa é la peggior bugia che abbia mai detto in vita mia.
Non ero più capace di dirle, cosa mi sta succedendo?

Lui scoppiò a ridermi in faccia. Perfetto, arrosii per l'imbarazzo, che figura che ho fatto.

《Sei seria? Che c'è, non dirmi che senza il tuo orsacchiotto non dormi?》disse ridendo lui guardandomi, si alzò col busto e mi guardò con quei maledetti occhi. Distolsi lo guardo per non perdermici dentro un'altra volta.

Bene ora mi sfotterà fino ai prossimi mesi.

Incrociai le braccia al petto come una bambina offesa. Spostai lo guardo da tutt'altra parte visibilmente offesa e ferita.

《Eddai se vuoi puoi abbracciare me al posto bel tuo orsacchiotto》disse lui cercando il mio sguardo. Ma io non ero la tipa che cede, lo spintonai lontano da me facendolo alzare.

《Ma che simpatico.》mi alzai senza neanche guardarlo in faccia.
Ovviamente non ero offesa per quello che aveva detto, lo aveva detto solo per allegerire imbarazzo che stavo provando in quel momento, lo avevo capito benissimo che stava scherzando. Ma oggi ero in vena di scherzi così, cercai di farlo sentire in colpa facendo finta di essere arrabbiata e offesa per le parole che uscirono dalla sua bocca.

《Dove vai? 》disse lui confuso.

《Fatti gli affari tuoi.》dissi io fredda e distaccata cercando di non ridere.
Mi coprì la bocca con una mano.

《Io stavo scherzando stupida.》disse lui prendendo il mio polso e fermandomi.

《A me stupida non me lo dici.》dissi io puntandogli il dito sul suo petto, era come il ferro; lo dissi seria molto seria.

Lui aveva una faccia sconvolta. Lo notai guardando i suoi occhi ormai scuri e dalla bocca semichiusa e le sopracciglia aggrottate.

Lo guardai e poi scoppiai a ridergli in faccia.
Lui in un primo momento mi guardò perplesso cercando di capire perché ridessi.
Poi improvvisamente allento la presa delle sopracciglia.
Capendo immediatamente sorrise e scosse la testa.

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora