Capitolo 2

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Pov Eleonora.

Il tempo sembrava non passare mai, era passati solo dieci minuti e a me sembrava che fosse passato un secolo. Ero sul banco che cercavo di seguire la prima ora di lezione e contemporaneamente di rimanere sveglia. Stavo per addormentarmi ma il rumore della porta mi svegliò, entrò un Christian tutto allegro e senza neanche scusarsi del suo ritardo o almeno dire un 'buongiorno' si andò a sedere. Ruotai gli occhi e cercai di non sbuffare, solo la sua presenza mi irritava.

Come faceva ad avere un sorriso smagliante più di prima alle otto e dieci del mattino?

Era entrato con dieci minuti di ritardo, come al solito, e avrebbe anche potuto togliere rossetto sulle labbra ma come ogni mattina da due anni non lo fa mai. Ormai era il secondo anno e noi tutti eravamo abituati a vederlo con rossetti sul viso o sulle labbra o le sue entrate in ritardo.

Ogni mattina era diventata un'abitudine vederlo entrare nei bagni con qualche ragazza, e anche se non lo vedevo entrare c'era sempre qualche segno di qualche ragazza.

Non oso pensare cosa avranno fatto questa volta li dentro, in quei bagni schifosi.
Un brivido mi passò per tutta la colonna vertebrale.

Entrò come niente fosse. Oh hai dieci minuti di ritardo, tranquillo fai con comodo nessuno ti corre dietro, pensai.

Dopo essere entrato andò al suo posto, ovviamente dopo aver preso una bella nota da quella rimbambita della professoressa.

Bene ti sta! Dovevi essere bocciato solo se essere entrato in ritardo!

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Christian pov.

Mi ero svegliato tardi, troppo tardi e avevo solo dieci minuti per prepararmi.
Arrivai a scuola prima del suono della campana, fortunatamente, sapevo che a quell'ora avrei trovato due dei miei amici che, come me, arrivavano sempre in ritardo.

Andrea e il migliore amico Matteo. Eravamo amici da quando avevamo due anni, praticamente siamo cresciuti insieme. Li consideravo come fratelli, nonostante non ci vedevamo spesso siamo sempre amici. Io sono presente quando loro hanno bisogno e loro quando io ho bisogno. Venivo a scuola solo per due cose: stare con i miei amici e farmi le ragazze più belle. Ormai era diventata un'abitudine.

Attraversai il cortile e, mentre camminavo vidi una delle ragazze che di solito scopavo il weekend giusto per spassarmela con qualcuna e divertirmi. Ma cominciavo a stancarmi di lei, era diventata troppo pesante e me la ritrovavo da per tutto. Era diventata la mia ombra.

Girai di scatto la testa sperando di non essere visto, feci finta di non averla vista.

Si, aveva un bel viso e un bel corpo, ma se non ha neanche un po di cervello cara mia sparati. Non chiedevo una secchione ma una che almeno arrivasse a capire una semplice frase.

Dopo poco suono la campana. Oddio no... inizia l'inferno.
Non presi fretta e andai verso la scuola ma fui fermata da una di quelle ragazze che mi ero sicuramente portata a letto, sinceramente neanche la ricordavo, comunque una vale l'altra. Mi saltò praticamente addosso e mi diede un bacio passionale, più che un bacio sembrava mi stesse leccando la faccia. Io non opposi resistenza e ricambiai ma sinceramente quel bacio non mi fece né caldo ne freddo. Mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio 《ci vediamo al bagno tra 5 minuti》 io annui semplicemente.

Ero nel bagno a limonarli quella ragazza di cui non sapevo neanche il nome ma a me bastava che avessero belle forme e bella faccia. Beh ci sapeva proprio fare la ragazza.

Entrai in classe ovviamente in ritardo ma me ne freghai del tutto. Mi sedei e notai lo sguardo addosso di qualcuno ma non sapevo di chi fosse.

Mentre facevo finta di seguire la lezione Matteo rise e mi girai a guardarlo dubbioso. Lo vidi ridere cercando contemporaneamente di non farsi vedere dalla professore, si coprì la bocca e scoppiò a ridere contemporaneamente.

《Perché ridi?》dissi io sussurandogli piano, interrogativo.

《Hai il rossetto sulle labbra come al solito. 》disse indicando le mie labbra e ridendo cercando di non fare confusione.

《Cazzo, me lo potevi dire anche prima.》dissi io cercando in tutti i modo di toglierlo con le mani.

《Nah volevo godermi lo spettacolo.》disse facendo spallucce e rigirandosi seguendo la lezione.

《Sei uno stronzo》dissi io sbuffando.

《Ti amo anch'io》disse, poi
prese la matita per sottolineare qualcosa.

Risi. Io e Matteo eravamo uguali siamo praticamente cresciuti insieme. Conosco più lui che mio fratello. Sa tutto di me e io so tutto di lui. Ci siamo sempre detti tutto, condividiamo la stessa passione, stessi amici, stesso banco. Tutto.

Notai lui con la matita in mano e il libro aperto, invece io non avevo preso neanche il libro. Era troppo faticoso.

Ad un tratto parló qualcuno. Ah si era Elena o Eleonora si Eleonora credo si chiamasse cosi.

Cazzo ma sei fatto? Come fai a non ricordare il suo nome?

Eravamo nella stessa classe dal primo superiore e praticamente non ci avevo mai parlato civilmente, finevamo sempre a urlarci addosso. Era la più stronza della scuola ma, pultroppo, bella. Si alzò e non potei non notare il suo bellissimo culo. Guardai come i suoi capelli lunghi arrivavano proprio all'inizio dell suo fondoschiena e quindi le punte toccavano esso.

"Hey ti sei ipnotizzato"disse Matteo ridendo di me.

"É" dissi io rigirandomi verso di lui ancora con la bocca mezza aperta.

"É bella"fece cenno con la testa indicando Eleonora.

"Sarà la prossima che porterò a letto, giuro." dissi con un sorriso malizioso.

"Non c'è la farai mai a portarla a letto, coglione" disse scuotendo la testa.

"E perché sentiamo"dissi incazzato ma anche curioso.

"Lei non é come le altre é diversa. E poi é una stronza" continuò "e ti ammazzerà di botte se la tocchi. É una diciamo con le palle, ma voi non vi odiate? "

Risi di brutto.
"Non resisterà, che m'importa se ci odiamo. L'importante è che me la scopo."
Certo che non resisterà. Dai andiamo nessuno mi ha mai rifiutato in tutta la mia vita. Sono il più bello della scuola. Occhi azzurri capelli neri e corpo che toglie il fiato a chiunque. Sono il più popolare della scuola, faccio parte della squadra della scuola, il più bello dalla squadra, no magari non il più bello ma ero tra i più belli.

Lasciate una stellina!

||Credevo di odiarti||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora