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«Torno a casa, oggi non ci sto dentro. Mi passi gli appunti poi?»

Il cuore di Crystal si rattristò nel leggere quel messaggio. Ci teneva tanto a vedere Lilith, forse un po' stava solo aspettando tornasse, ma a quanto pare non sarebbe tornata seduta al suo fianco ad infastidirla al solito.
Ricacciò giù i sentimenti. Non aveva tempo per distrarsi così dalla lezione; già soffriva di depressione non poteva pure rimuginare su quanto Lily non avesse evidentemente tanta voglia quanto lei di passare il tempo insieme... mentre lei moriva per le sue attenzioni.
Mandò a Lilith uno stiker di un gattino col pollice alzato.

«Grazie bimba»

Le rispose immediatamente.
Quel "bimba" vibrò lungo la sua colonna dorsale dandole una fitta al ventre. Adorava quando la chiamava così. Era così... così... saffico.

Ma finiscila, ma cosa stai pensando Crystal?  Saffico?? Concentrati sulla lezione noiosissima su. Tanto Lilith non c'è...

Crystal finì la lezione, Lilith aveva appena finito di toccarsi, trovandosi soddisfatta solo dopo ben quattro orgasmi.
Lil si stiracchiò tra le lenzuola del proprio letto sorridendo, cercò il pacchetto di sigarette per fumarsene un'altra.
Devo mettere a caricare il vibratore, cazzo è sempre scarico quando serve ridacchiò da sola e inspirò il primo tiro.

Pensava che masturbarsi l'avrebbe fatta sentire meglio, ed in effetti si sentiva meglio, ma era come se non bastasse per togliersi il pensiero di Crystal dalla testa. Aveva ancora voglia di vederla e di toccarla, in qualsiasi maniera, da quella più innocente a quella più sporca. Non le era mai successo di sentirsi così.
Era strano...
Fece un'altro tiro. Sentiva un qualcosa che non andava in petto. Qualcosa di fastidioso da cui voleva distrarsi. Qualcosa che era legato a Crystal, ma non capiva, non si capiva.
Prese il cellulare e aprì la chat con lei.
«come è andata la lezione?» le scrisse.
guardò il soffitto vuoto e il fumo che sfumava nell'aria. Finì la sigaretta lasciandola nel posacenere.

«Noiosa»

Lesse la sua risposta e per un po' quella frustrante sensazione nel suo petto sparì rendendola appagata.

«Ovvio. Non c'ero io»

Digitò e ne approfittò per vantarsi e immaginò il volto apatico della sua amica fare una smorfia di rimprovero nel leggerlo e sentì del calore in petto nel visualizzarla.

Ma che cazzo Lilith! urlo contro se stessa infastidita dal proprio comportamento.
Smettila di essere patetica. Vuoi fare qualcosa della tua cazzo di vita?
si incitò e si buttò sul divano a guardare una serie tv; optò per "The serpent queen", perché si sarebbe fatta volentieri scopare da una regina così. Inoltre era stata una giornata strana, meritava una pausa, una che durasse almeno fino alle due di notte, allora forse avrebbe dormito e mangiato qualcosa.

Crystal aveva scoperto cosa significava conoscere la compagnia e riassaggiare la solitudine. Se prima di Lilith si sentiva tranquilla e sicura nella proprio routine solitaria, senza di lei quel guscio assomigliava più ad una prigione. Si era obbligata a non pensarci troppo e ci era riuscita, poi era finita a chiedersi come stava Lilith, cosa significava quel suo "non ci sto dentro". Chissà che problemi aveva? Era solo pigrizia? O magari anche lei aveva un mondo in fermento all'interno che le faceva venire voglia di fuggire via da tutto. Sarebbe volentieri fuggita con lei.

Tornando a casa le sue energie finirono nell'immediato, vide il messaggio di Lil ma non avendo più energie rimaste per la socializzazione lo lasciò stare per più tardi. Si sentiva stanca, si sentiva sciogliere sul pavimento. Non aveva dormito molto, non dormiva mai abbastanza e odiava dover prendere il treno che si fermava spesso in mezzo al nulla o faceva ritardo non facendole beccare la coincidenza. Non si poteva mai rilassare in pubblico, le sue paranoie la assalivano e sapeva quanto le grandi città fossero pericolose e quanto le persone fossero schizzate. Aveva bisogno del suo letto, di arrivare a casa in fretta e lasciarsi morire lì.

Pregò che i suoi genitori non la stressassero all'arrivo, ma era certa che sarebbe scoppiato qualche litigio per qualcosa. In quel periodo sembravano essere contro ogni sua scelta, specialmente suo padre; trovava modo di criticarla per come faceva ogni cosa, per come avrebbe potuto farla. Non andava bene che fosse diventata vegetariana, non andava bene come si vestiva, non andava bene che stava tanto in casa, non andava bene quando portava degli amici. Riusciva a lamentarsi per ogni cosa che non lo riguardasse per il gusto di rompere i coglioni a tutti.
Ma soprattutto non andavano bene i "froci" e questo era un tasto dolente taciuto. Perché non l'avrebbe mai espresso per ovvie ragioni, ma si rifiutava di negarlo o nasconderlo per principio. Suo padre era un coglione, così come la maggior parte dei padri.

Chissà com'è il padre di Lily...

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora