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Lily si era svegliata alle dieci di sera, confusa e rincoglionita, si era trascinata in cucina dove aveva mangiato un panino deprimente improvvisato con due fette di prosciutto tra due fette di pan bauletto. Successivamente ancora in stato comatoso era andata a farsi la doccia. Aveva acceso il getto di acqua calda, al limite del bollente e aveva depositato il proprio corpo a terra, rannicchiato, colpito da quella pioggia calda e rassicurante. Lo faceva spesso quando non si sentiva bene.

La prima preoccupazione che l'aveva colpita era il pensiero di proprio padre. Lo spavento la colpì a scoppio ritardato; scoppiò in singhiozzo carichi di solitudine e tristezza. Solo quando era sola, poteva permetterselo. Le lacrime si mischiavano alle gocce d'acqua, il sangue secco sul suo labbro colorò quelle vie liquide rosee. Lily guardò anche i due fori sul proprio polso, ricordando di Crystal e inaspettatamente pianse ancora più forte. Sentendosi terribilmente vulnerabile. Quella gratitudine che provava nei suoi confronti, quella voglia di amare e farsi amare, era il sentimento più spaventoso che avesse mai provato. Sentiva quel legame unirle in maniera tanto intima da risultare terrificante. Aveva bisogno di quella ragazzina nella propria vita, mentre Crystal no, Crystal non era nemmeno umana, probabilmente non aveva bisogno di nessuno, solo di sangue, di cui comunque aveva imparato a fare a meno. Di certo non aveva bisogno di lei, di certo non era coinvolta tanto quanto lei.

Pianse a denti stretti ringhiando sotto la doccia. Pensava di essere guarita da quella malattia, pensava di aver imparato ad amare, a lasciarsi amare, pensava di aver superato la dipendenza emotiva, ma realizzò che l'unica cosa che aveva imparato era ad amare chi già dimostrava di amarla.
Non aveva mai amato per prima, non aveva mai rischiato tanto, e anche quando aveva amato per seconda, quando lo aveva fatto troppo, quando aveva esagerato, era stata abbandonata e usata. Aveva solo imparato ad amare senza rischiare, aveva solo imparato ad amare con cautela chi già la amava per bene.
Le lacrime continuavano bruciarle gli occhi. C'era qualcosa di Crystal che le ricordava la sua ex, era lo stesso tipo di amore puro, adolescenziale.
Forse Crystal l'avrebbe guarita da quelle ferite passate, o forse le avrebbe solo sostituite.
Ripensare alla propria ex le diede un ulteriore motivo per cui piangere, le ferite profonde che le aveva lasciato, per quanto ci provasse, non riusciva mai a superarle del tutto, a guarirle. Forse era il ghosting eterno in cui l'aveva abbandonata, forse era il fatto che l'aveva usata sessualmente poco dopo averla lasciata, forse era che tutto ciò che c'era stato prima era stato davvero intenso e vero, come un classico primo amore. L'unica cosa che sapeva era che anche se stava meglio, non stava mai abbastanza meglio da non sentirsi più ferita ripensandoci. Sentirsi ancora in qualche modo dipendente dal suo fantasma, dallo spazio vuoto che occupava nella sua mente, la faceva infuriare. Pianse per il fastidio.

Perché si sentiva ipersensibile? Come una bambina incapace di prendersi cura di sé stessa, bisognosa di essere salvata.
Forse Cry l'aveva salvata quella volta, ma sapeva bene che non avrebbe potuto salvarla dal proprio caos emotivo.
Per fortuna, Cry non avrebbe mai acconsentito a quel tipo di dipendenza. Poteva crescere, vivere, al fianco di Crystal ma non poteva chiederle di riempire il suo vuoto, di placare le sue insicurezze. E poi non sarebbe stato sano.

Finite le lacrime si mise a ridere, divertita da sé stessa.
«Ma perché stai piangendo per nulla?!» si chiese esasperata.
«Perche è stato tutto molto faticoso... Difficile...» rispose ripetendo la voce della propria bambina interiore. E sapeva bene che non si riferisse solo a quella giornata, ma a tutta la propria vita.
Si ricordó di essere più gentile con se stessa.
«Sí, è stato tutto difficile. Sono stata brava.» si rassicurò trattandosi come avrebbe voluto essere trattata da bambina. Il suo segreto era che dietro alle apparenze da dura, Lily nascondeva una marea di fragilità, e sapeva bene che quello fosse lo stesso identico segreto della sua Crystal. Erano così simili, ma sempre così diverse.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora