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Crysyal sentì il cuore battere a mille e un forte calore avvolgerla. Non pensava si sarebbe sentita così felice nel rivedere la sua compagna di corso, ma soprattutto non pensava potesse essere più bella delle ultime volte che l'aveva vista. Sentì il panico mentre Lilith le teneva il mento, come faceva ad essere così bella? Era davvero attraente. Il gaypanic le diede alla testa facendole alzare gli occhi al cielo e svagare con lo sguardo. Non era un uomo non le avrebbe guardato le tette, non lo avrebbe fatto anche se poteva benissimo sentire il desiderio di volerle guardare. Lilith era troppo bella, era davvero troppo bona per lei.

Ommioddio, no ma quanto sei gnocca, io piango, è troppo bella. No, ti prego, sono troppo gay. È bellissima. Ommioddio, non ce la faccio, fammi quello che vuoi...

Pensò rimanendo apatica e seria all'esterno, ma il gaypanic ebbe abbastanza effetto su di lei da toglierle le parole di bocca e farla balbettare.
«Buo- giorno» borbottò e si girò subito verso il professore per non farsi tentare dalla visione di Lilith, cercando di nascondere con tutte le proprie forze il proprio imbarazzo.

Lily sentì un brivido nel contatto fisico e riconose l'intensa attrazione che aveva provato l'ultima volta con lei, ma le sembrò gestibile. Come se il distacco di quei giorni l'avesse resa sopportabile.
Provava ancora il desiderio di prenderla e sbatterla al muro, ma almeno sta volta poteva trattenerlo senza dover fumare.
«Allora come stai amo?»
Si appoggiò al banco e senza farsi problemi si mise a fissarla. Era così carina, più di come se la ricordava, il suo faccino era talmente adorabile che iniziò subito a lasciarle carezze sulle guance e a scivolare sul suo collo con le dita, le toccava la punta del naso e sistemava i capelli dietro alle orecchie ed era sorprendente il modo in cui Crystal riuscisse a ignorarla continuando a parlare come se nulla fosse, senza chiederle di smettere, senza infastidirsi. Quasi non poteva crederci. Era proprio buffa a farsi trattare come un peluche così. Pensò squishandole una guancia tra due dita.
«Così morbide... così carina, cazzo!» esclamò aggressivamente trattenendo i propri istinti dominanti tra i denti. La sua compagna non reagí nemmeno a quella provocazione. Lilith sorrise maliziosa, cercando di mettersi nei suoi panni: stava iniziando a capire, non doveva essere un caso il fatto che ogni volta che la stropicciava di attenzioni Crystal iniziasse a parlare a vanvera di altro. Chissà se dentro non stava morendo di panico? Chissà se il suo panico non si manifestava con tutti i paroloni e le conversazioni seriose che buttava fuori. Trattene una risata, doveva essere così incapace di sopportare la loro tensione sessuale da aver bisogno di cambiare conversazione e porre il focus da qualche altra parte. Era proprio una verginella.

«Sí, ok. Ma hai capito che dobbiamo muoverci col progetto, io ho già fatto...»
Lilith continuò a stropicciarla senza ascoltare le sue parole. Era quasi irritante come apparisse stereotipabile, come una verginella passiva, quando invece il suo portamento rigido da secchiona sembrava renderla immune alle provocazioni. Com'era che Crystal non arrossiva mai? Che non abbassava lo sguardo imbarazzata? Perché non faceva come qualsiasi verginella al mondo?
Lo sapeva che dentro probabilmente stava morendo, ma perché non le dava quelle soddisfazioni?
«Che noia, sei una bottom-verginella difettosa però» balbettò scocciata senza spiegarle nulla e venendo ignorata in ogni caso.
«Farò finta di non sentirti, e poi ascoltami...» liquidò le sue attenzioni. Lilith era confusa, le sue risposte erano sempre così serie e distaccate, se si fosse dovuta basare solo sulle parole avrebbe pensato di non piacerle proprio, di metterla a disagio, ma Cry si faceva fare di tutto. Insomma, non era normale. Sembrava un animaletto passivo felice di essere coccolato, ma incapace di dimostrarlo.
«Fastidiosa...» borbottò Lily e annoiata si sporse verso di lei non a caso, sperando che le cadesse l'occhio sulla sua scollatura.

Ommioddio, aaaahhhhh!!!

Il cervello di Crystal iniziò a fumare mentre teneva i propri occhi fissi sull'ambiente circostante continuando a parlare e continuando a rabbrividire segretamente sotto il suo tocco.
Lo sapeva che Lilith lo faceva apposta, lo sapeva com'era, non le avrebbe mostrato le proprie fragilità, non le avrebbe dato modo di prenderla in giro o illuderla cadendo palesemente ai suoi piedi. Sì sarebbe caduta ai suoi piedi comunque, ma in silenzio e senza farglielo notare, senza farglielo notare troppo... senza rischiare troppo, ecco...
Amava il suo modo di essere così provocante e sfacciata, anzi ne aveva bisogno nella propria vita monotona, ma un po' la detestava per come le veniva facile essere così sicura di sé, per come era consapevole di avere il potere di portare le cose dove voleva, quando lo voleva. Era così bella e desiderabile da essere detestabile almeno un pochino.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora