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Silenzio. Crystal si abbandonava al suo tocco, ma rimaneva impassibile come se fosse al di sopra di quel loro gioco. Era quello?  Solo un gioco?

Lilith l'avrebbe presa e baciata all'istante, voleva farlo, ne aveva quasi bisogno, ma Cry non le dava alcun segno di volerlo. Anzi le sue parole sembravano lontane da quel desiderio, anche se il suo corpo sospirava, e tremava su quel filo teso.
Lily tentennò, forse si stava immaginando tutto e Crystal non la voleva altrettanto. Forse non le piaceva, e di certo Cry non voleva essere baciata o glielo avrebbe letto in faccia.
Ma la sua faccia era statua.

Lilith cedette, troppo orgogliosa per rischiare un rifiuto esplicito, le stampò un bacio sulla guancia, facendolo schioccare nell'aria.
«Troppo. Carina.» la ammonì ancora, incastrando le proprie dita affusolate ai suoi capelli. Sperando di darle i brividi sul collo, sperando di vederla tremare, di sentirla sospirare, pregando in silenzio per un unico esplicito segno che Crystal la volesse tanto quanto lei.

Cry presa dall'imbarazzo di quel gesto tanto intimo, sentì il panico esploderle in petto. Un miscuglio di desiderio e paura, la terrorizzava. Non era pronta a vivere. Non era preparata a quelle emozioni. Con un gesto brusco si allontanò di scattò.
«Smettilaaaaaaa» le tirò un pugno a rallentatore lasciandola stupita e facendola ridere. Cry la detestava. Per lei tutto quello doveva essere così facile e divertente.  Non sapeva avere intereazioni sociali di livello uno, e Lilith continuava a stuzzicarla con quel flirtare, con quelle intereazioni sociali di livello più che avanzato, dove tutto era sottile, e si appoggiava su uno sguardo, una parola, un sorriso.
Cos'era appena successo? Aveva per caso pensato di baciarla? Non aveva mai baciato nessuno! Non ne era capace! Voleva baciarla? Voleva essere baciata?Cosa doveva fare?  Cosa non doveva fare? Cosa voleva poi? Piaceva a Lilith? Le piaceva davvero? E a lei piaceva Lily? O le piaceva solo piacerle? Si stava già stufando solo a pensarci tanto.

«Ahhh, sei sempre così...» lagnandosi non finì la frase e si lasciò cadere sul divano come un sacco di patate, sperando Crystal la capisse leggendole nella mente e quanto pare così fece.
«Lo soooooo! Tendo ad essere molesta, vero? Ahahah mi dispiace per te anche se non mi sembra ti dispiaccia...» la stuzzicò infine lasciandola sola sul divano e avvicinandosi ai fornelli.

«Ma sua altezza la prego, non muova un dito mentre io sua umile schiava spadello e apparecchio per il suo banchetto. Non sia mai che possa prendere un crampo ad un dito» la prese in giro la padrona di casa, osservando la sua piccola ospite sul divano a guardare i cartoni come una bambina abituata a farsi viziare.
Cry sorrise divertita.
«Ecco, brava. Lavora sguattera» stette al gioco trattandola male.
«Mhhh...sì, padrona» Lilith strinse le labbra tra loro fingendo un orgasmo, giocando a metterla a disagio.
«Come non detto, lasciamo stare...» si arrese la ragazzina ridendo. Dandole del caso perso silenziosamente.

Mentre Lilith preparava la cena, Cry sul divano la osservava curiosa. Era affascinante vederla muoversi con sicurezza tra pentole e padelle. Si sentiva accudita. Non dava per scontato la fatica che la sua amica stava facendo per lei. Si sentì felice per un attimo, sentì che quel momento reso eterno avrebbe potuto renderla felice. Sentì che Lilith forse avrebbe potuto renderla felice.

Quando finalmente arrivarono i piatti fumanti sulla tavola, Cry si sentì come se avesse trovato un nuovo rifugio, un luogo dove poteva essere se stessa senza riserve. E, mentre Lilith le porgeva un piatto di pasta al sugo con un sorriso complice, Cry sapeva che in tutte quelle attenzioni e cure ambigue c'era più amore di quanto avrebbero ammesso entrambe.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora