19

586 36 5
                                    


«Ma no... non penso» borbottò a disagio.

«Cosa significa non pensi? Ti piace o no? Non capisci se lei è interessata a te?»
Nella mentalità di Lily non c'era alcun motivo per cui due amiche entrambe lesbiche non dovessero almeno limonarsi. Le sembrava quasi la prassi, ma sapeva di essere "libertina" lei, e forse era un pensiero triste e superficiale, ma se Cry non aveva mai avuto fidanzate prima non capiva cosa l'avesse trattenuta dal provarci con la sua amica. A parte il fatto di essere Crystal.
Amava quel tipo di drama e l'argomento le interessava più di quanto voleva ammettere, non aveva problemi a condividere le cose, non sarebbe stata gelosia di una persona che conosceva da così poco, ma un leggero fastidio, piccolo piccolo, insignificante, le pizzicava un po' l'ego.
«Boh, non so se mi piace e non so capire se piaccio a qualcuno. Non mi è mai successo...»
Lilith rimase basita da quella risposta, a lei bastava guardare qualcuno in faccia per capire se voleva spingerle la lingua in bocca, e le bastava un sorriso per capire se fosse ricambiata.
Non poteva credere che Crystal non capisse se qualcuno ci provava o no con lei.
Per un attimo le venne l'intenso dubbio che Cry fosse del tutto inconsapevole di quanto la stesse provocando. Forse era tanto apatica proprio perché non aveva idea di quanto la stava stuzzicando e di quanto si stesse trattenendo dal fare peggio. Era possibile che per Crystal due amiche gay potessero solo essere amiche, era possibile che per Cry il rapporto che stavano creando fosse a tutti gli effetti un amicizia normale? Non sentiva la tensione? Non capiva le sue battute? Le sue frecciatine? Non si rendeva conto di tutte le carezze che le faceva? Davvero pensava di essere così brutta da non poter nemmeno prendere in considerazione l'idea di attrarla? Come poteva credere di essere così brutta da non piacerle? Da non piacere a nessuno?

Odiava tantissimo il suo bellissimo viso  statico. Non aveva più la più pallida idea di cosa le passasse per la mente. Di solito le bastava un sorriso per capire se fosse ricambiata, ma Crystal sembrava quasi tenere il coltello dalla parte del manico e quell'idea la faceva impazzire.

«Ma scusa, va bene capisco che magari tu possa non avere la certezza di piacere a qualcuno, ma come fai a non sapere se ti piace?» sbottò incredula.

«Eh non lo so, non mi è mai piaciuto nessuno, non so come mi dovrei sentire...» fece qualche sorso del proprio bubbletea alla pesca sentendosi un po' a disagio per la propria inesperienza.
«Ma come non ti è mai piaciuto nessuno? Non hai mai avuto una crush? Non hai mai avuto una cotta? Un innamoramento? Non so, non c'è mai stata una figa a scuola a cui andavi dietro?»
«Boh, sì c'erano delle ragazze che trovavo belle però cioè non so capire se qualcuno mi piace...
Nel senso come faccio a sapere se mi piace o se semplicemente mi sento sola?» passava moltissimo tempo ad analizzare i proprio sentimenti, a sistemarli in ordine maniacale. Sapeva di essere inesperta, sapeva di non sapere cosa significasse amare o avere una relazione. Sapeva anche di rischiare di idealizzare, di rischiare di accontentarsi delle prime attenzioni disponibili. Sapeva di avere un cuore sognatore da tenere al guinzaglio razionalizzando brutalmente, sapeva di essere una codarda, vincitrice delle occasioni perse. Aveva troppi problemi con se stessa, capire anche quello di se stessa, anche un'emozione così nuova e complicata, le sembrava quasi impossibile, di certo destabilizzante. Rischiava di illudersi da un momento all'altro e aveva già sofferto abbastanza per continuare a farlo. Non farsi piacere nessuno sembrava la strada più facile.

«Devo proprio insegnarti tutto io...» si diede delle arie prendendo spazio.
«Beh qualcuno ti piace se... se pensi spesso a quella persona, e vorresti vederla sempre, se ti mette di buon umore e hai voglia di renderla felice tipo facendole regali...» Lilith rimase in silenzio per un secondo soltanto e ascoltando ad alta voce le proprie parole si rese conto fosse tutto quello che segretamente stava iniziando a provare nei suoi confronti. La cosa la infastidì.
«Sí, insomma. Tu hai voglia di vedere sempre la tua amica tipo?»

Crystal la guardò poco convinta con la stanchezza di una vita in volto.
«No, io ho bisogno di stare sola per giorni dopo le interazioni sociali. Mi fa piacere vedere i miei amici però poi basta, nel senso, io sono stanca...»
Lilith scoppiò a ridere, era così buffa e strana. Amava la sensazione di sorpresa che riusciva a farle provare quando diceva qualcosa che non si aspettava. Ancor di più amava la sua indipendenza; era così contradditoria. Classico di una studentessa di psicologia. Pensò subito che forse una piccola speranza per loro ci sarebbe potuta essere, se Cry davvero aveva tanto bisogno di tempo da sola, forse le avrebbe anche concesso il tempo per stare con le sue altre amanti. Forse si sarebbero potute incastrare.

Ma chi voleva prendere in giro? Osservò la sua amica succhiare il thè dalla cannuccia; era la creaturina più innocente che avesse mai visto. Mettersi con la sua amica della chiesa era la cosa migliore che potesse fare.
Ma sì, lo sapeva anche lei: sarebbero rimaste amiche, forse sarebbero diventate migliori amiche di corso e poi l'avrebbe istruita su come provarci con le altre ragazze e l'avrebbe aiutata a fidanzarsi con un'altra. Perché meritava una fidanzata vera, una capace di esserla. Non una strega figlia del demonio.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora