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La lezione dopo era iniziata prima che Crystal potesse spiegarle ciò che aveva scoperto sui vampiri. Glielo avrebbe detto finite tutte le lezioni, forse. Non sapeva perché avesse ansia nel parlargliene, forse perché lo trovava strano, forse perché ripensare a quando le aveva succhiato il sangue la riempiva di imbarazzo, ma soprattutto di fame, e di conseguente preoccupazione.

Osservò Lily prendere appunti concentrata sulla lezione di psicologia Dinamica e la trovò davvero bella. Era così concentrata sulla lezione da non averla infastidita nemmeno un secondo, indossava una magliettina stretta a maniche corte che le teneva la pancia scoperta. La sua pancia era magra e tonica, a volte le si vedevano quasi gli addominali. Cry sentì la perversione dei propri pensieri, il corpo di Lilith la attraeva proprio, come una magnete, come se ci fosse l'aria elettrostatica tra loro, come se facessero scintille, costantemente in tensione. Non capiva se fosse attrazione sessuale o fame fisica, voleva toccarla e baciarla, e morderla, ma era dovuto dal suo essere un vampiro? Oppure solo dal suo essere lesbica?
In qualsiasi caso doveva sempre obbligarsi a non pensarci.
In modo istintivo appoggiò la testa alla spalla di Lily, che sorpresa si ricordó della sua presenza sorridendo intenerita e appoggiando una mano sulla sua gamba, scivolando con le dita nella strappatura dei suoi jeans. Nessuna delle due proferì parola, mentre le dita sottili e affusolate di Lily le accarezzavano la pelle nuda teneramente, facendola sentire voluta.

Perché si comportava così? Da fuori non sarebbero sembrate amiche a nessuno. Crystal alzò la testa per prendere appunti meglio, impassibile, senza opporsi alle carezze che le stava facendo la sua compagna, che segretamente le davano brividi soffici e piacevoli.
«Sono stanca...» borbottò come una bambina appoggiando la testa al banco. Lily, come solito, le fece qualche carezza in testa, sistemandole i capelli dietro all'orecchio dandole i brividi.
«Già» sbadigliò.
Stavano aspettando l'inizio dell'ora dopo che sarebbe stata in quella stessa aula, quando l'insegnante entrò in classe; il suono delle sue scarpe a tacchi alti eccheggiò nell'aria.

Lilith non poteva che pensare a quanto fosse una milf, era una donna curata tra i quaranta e i cinquanta anni, sempre vestita in modo molto professionale ed elegante. Il suo portamento estremamente sicuro di sé.
Avrebbe voluto condividere i propri pensieri con Crystal, ma le sembrava così innocente, quasi asessuale. Non voleva sconvolgerla con le proprie fantasie perverse, non voleva farle sapere effettivamente quanto fosse pervertita, abbastanza da sessualizzare la professoressa di Generale, da desiderare di essere calpestata da lei. Era sicura che Cry fosse ben più educata di lei.

La professoressa passò davanti a loro, che come sempre avevano conquistato le prime file. Quel giorno i suoi tacchi erano particolarmente alti, e il modo in cui era vestita era ancora più di professionale del solito.
Tutte e due ammutolirono provando la stessa tensione, si guardarono senza dire niente, Lily si morse la lingua per non commentare quella scena con perversione e fare una pessima impressione.

«Che milf...» sussurrò Crystal, contro tutte le sue aspettative.
Lilith scoppiò a ridere tappandosi la bocca, piacevolmente sorpresa.
«Ma... Ma cazzo veroooo?» sbottò a bassa voce.
«C'è ti prego calpestami con quei tacchi» insistette facendo annuire e ridere l'amica che condivideva ogni pensiero.
«E io che avevo paura di dirtelo perché non pensavo fossi così pervertita pure tu...»
«Eh ma è troppo una milf, cioè!» si giustificò leggermente imbarazzata, facendola ridere.
«È proprio vero che siamo tutte la stessa lesbica ahah»
«Inconscio collettivo lesbo» spiegò Cry riutilizzando i concetti della lezione prima di Dinamica. Adorava fare le battute da studentessa di psicologia (e gay).

Una ragazza castana e dagli occhi azzurri entrò in ritardo, Lily le fece un cenno con grande sorpresa di Crystal. La sconosciuta si avvicinó a loro sedendosi proprio vicino a Lilith.
«Ciao amo» Lily la abbracciò dandole un bacio sulla guancia.
«Lei è Crystal» le presentò.
«Crystal lei è Jessica»
Crystal tesa e in imbarazzo strinse la mano alla nuova ragazza. Era una bella ragazza, il suo stile era un po' vintage. Aveva un tatuaggio di una medusa sul braccio che le dava un po' delle bisexual vibes. Un pizzico di gelosia colpì Crystal; non sapeva che Lilith avesse altre amiche oltre a lei, cioè lo sapeva, gliene aveva parlato, ma non pensava fossero in corso con loro. Così era tutt'altra cosa.

Lei aveva solo Lilith, nessun'altra amica....

La sua mente si offuscò in fretta e furia, pensieri tetri la trascinarono nelle proprie insicurezze.

E se Lily si trovasse meglio con questa sua nuova amica? E se smettesse di stare con me? E se mi abbandonasse? Forse mi sta solo usando, come i miei compagni al liceo. Si renderà conto che faccio schifo. Che non sono simpatica, che non sono come questa Jessica, come le persone normali. Si stuferà di me, stava con me solo perché non aveva altre persone. Ora si renderà conto che non ha senso essere amica mia. Che può avere di meglio, che non valgo nulla.

Un dolore atroce le fece bruciare le cicatrici, tutta la solitudine che aveva vissuto aveva scavato solchi profondi nella sua anima. L'avevano fatta precipitare nel baratro dell'isolamento, ed ora che aveva tirato fuori la testa, che aveva provato la compagnia, l'idea di perderla la trafiggeva con più violenza che mai. Non l'avrebbe sopportato. Non sarebbe stata fisicamente in grado di sopportare anche quella disperazione. Voleva essere abbastanza, anche se sapeva di non essere molto, o così pensava.

Perché aveva permesso a se stessa di avvicinarsi tanto a Lilith? Perché aveva permesso a qualcuno di superare le sue difese? E poi perché Lily non l'aveva avvisata che avrebbe dovuto avere altre intereazioni sociali? E come avrebbero fatto a parlare del vampirismo ora che c'era quell'altra ragazza? E se Lily si fosse allontanata da lei, come avrebbe fatto ad essere sicura che non avrebbe raccontato a nessuno del suo segreto? Sentì il cuore battere agitato per tutte quelle paranoie. Il suo volto statico, fingeva di seguire la lezione, Lily non poteva nemmeno immaginare quale fiume emotivo stesse gravando su di lei.

Lilith continuava a chiacchierare con la sua nuova amica a bassa voce, girata verso di lei. L'orgoglio di Crystal si svegliò scosso. Non cercò più le sue attenzioni, anzi ignorò i suoi sguardi concentrandosi sulla lezione fino alla fine dell'ora.

«Cry allora... tu devi scappare o ti va di andare, tipo al parco a parlare?» le propose immediatamente Lilith alzandosi.
«No, vado subito. Non voglio perdere il treno che oggi sono stanca» si affrettò a dirle, bisognosa di allontanarsi da lei e di avere un po' di solitudine per poter gestire le proprie fastidiose emozioni.
«Ti accompagno alla stazione?»
«No, tranquilla non c'è bisogno» tagliò corto con gentilezza. Lily la abbracciò.
«Va bene. Stammi bene zannetta» le toccò la punta del naso, fancedole storcere il volto in una smorfia di disappunto.

«Amo, andiamo al parco?» chiese a quel punto a Jessica, che scosse la testa entusiasta.

Crystal uscì di fretta dall'aula.
Le sue emozioni agitate l'avrebbero fatta disperare come una bambina. Quel che aveva dentro era solo una bambina in lacrime, che si sarebbe facilmente buttata ai piedi di Lily pregandola di non abbandonarla, di non lasciarla andare, di non ferirla come tutti gli altri, ma non avrebbe mai esposto la propria preoccupazione. Se la sarebbe ingoiata, come faceva sempre, avrebbe imparato e capito come gestirla da sola, tenendola con sé, con tutti i propri segreti. E all'esterno come sempre, non avrebbe fatto trapelare nulla delle sue vere intenzioni, dei suoi pensieri più profondi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 09 ⏰

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