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Quando Lilith tornò in salotto trovò Crystal con le proprie cose in mano.
«Volevo mettermi il pigiama... se non ti spiace... così sono comoda»

Lilith ne approfittó per cambiarsi anche lei, di solito dormiva mezza nuda ma non voleva buggare Crystal al primo pigiama party, così mise dei pantaloncini corti aderenti neri e una canottiera stretta in pizzo. Fin troppo basic. Le sarebbe piaciuto vestirsi in pizzo, ma sapeva che così non avrebbe sedotto Crystal piuttosto l'avrebbe spaventata a morte...
Quando la metteva fin troppo a disagio le tirava i pugni in faccia per allontanarla, e anche se erano lenti a volte le avevano fatto male. Forse più all'ego che alla faccia, ma ciò per lei non li rendeva meno gravi.

Quando Crystal uscì dal bagno, Lilith curiosa osservò il suo pigiama, ma a quanto pare il suo pigiama era una semplice maglietta larga e dei pantaloncini. Sembrava una bambina. Non era nemmeno un pigiama abbinato, non che si aspettasse un pigiama abbinato da lei.
«Vuoi andare nel lettino, tesoro?» le chiese con fare materno.
«Sí, sono un po' stanca...» ammise Cry, ma poi arrossì rendendosi conto che sarebbe andata a letto con Lily, nel senso letterale, non in quello perverso. E bastava il senso letterale a farla sentire un po' agitata. Il giusto.

Lily la accompagno fino alla camera da letto.
«Non ho cambiato le lenzuola, se ti schifa le cambio ora...» chiese per correttezza, ma Cry scosse la testa dicendo che non importava. Si chiese se l'innocenza di Cry fosse tale da non aver capito che le lenzuola sporche a casa sua significavano che non le aveva cambiate da un po' e probabilmente ci aveva fatto zozzerie dentro almeno una volta, ma non le sembrò il caso di specificare quei dettagli.
Entrarono nel letto ognuna dal proprio lato, e come Lily aveva immaginato presto iniziarono a parlare, persino quando decisero che era ora di andare a dormire continuarono a chiacchierare.

Lilith sentiva il proprio cuore battere all'impazzata, Cry era a letto con lei. La sua Crystal. La cosa la emozionava, anche se non voleva che la emozionasse. Il letto per lei era un mondo intimo e sessuale, e avere Cry lì la faceva pensare continuamente male. Sentiva l'intenso bisogno di avvicinarsi a lei e immaginava tutto quello che avrebbero potuto fare, magari in futuro. Sapeva di essere una pervertita, ma dava tutta la colpa a Cry e al suo bel visino, d'altronde non le era mai capitato di essere tanto coinvolta.

Aveva notato che ogni volta che faceva silenzio, la sua amica iniziava a parlare in modo logorroico il che era davvero straordinario vista la sua indole introversa e riservata. Le possibilità erano due: o si sentiva tanto a suo agio da prendere parola, o si sentiva tanto a disagio da prendere parola per non ascoltare il silenzio che le urlava di essere a letto insieme a lei.

Crystal si chiese se anche Lily fosse emozionata quanto lei, cercava di nasconderlo e non darlo a vedere, ma ogni volta che il silenzio le faceva sentire il battito del proprio cuore correre troppo forte sentiva il bisogno di alzare la voce per non farlo sentire a Lily e forse anche per non sentirlo lei stessa, per non ammetterlo. Non si sarebbe chiesta cosa significasse quel battito agitato nel suo petto, non si sarebbe chiesta se si stava innamorando, non si sarebbe chiesta assolutamente nulla che l'avrebbe messa in ansia. O almeno così credeva di poter fare.

«Senti Crystal, posso chiederti una cosa... un po' scomoda forse, ma se non vuoi rispondermi, non devi farlo... Non voglio metterti a disagio» le chiese Lily cautamente guardandola mentre lei guardava il soffitto.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora