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In silenzio rimasero vicine a guardare i cartoni animati e a commentarli di tanto in tanto.

Quando Lilith andò al bagno chiuse la porta a chiave alle sue spalle e si guardò allo specchio.
«Che cazzo stai combinando?» Chiese al proprio riflesso.

Non poteva dare alla sua amica una classica storia d'amore, non poteva darle una relazione monogama, non poteva darle quel tipo di stabilità che si vede nei film. Lo sapeva, anche Crystal lo sapeva, perché sapeva del suo stile di vita e dei suoi numerosi partners.
Allora perché continuava a comportarsi così con Cry? Non aveva deciso che sarebbe stata meglio solo un'amicizia? Perché continuava a flertare con lei e farle complimenti? Perché continuava a cercare il suo corpo e le sue attenzioni? Perché continuavano a stare appiccicate?Perché continuava a sentirsi così attratta da lei, così accudente?

Il suo corpo le rispose in maniera chiara: perché la voleva. Semplicemente.
Voleva Crystal nella maniera più spontanea del mondo, ma con tanta intensità da non riuscire ad usare la razionalità per sopprimere i propri sentimenti. Non era nemmeno una cosa sessuale, era qualcosa di più genuino e puro. Arrossì da sola pensando ai propri sentimenti per lei, facendosi imbarazzo da sola. Odiava il romanticismo. Appoggiò la testa al muro colpendolo piano qualche volta.

«Ma sticazzi!» si rispose con enfasi stufa delle proprie paranoie. Non sapeva come sarebbero andate le cose, ma non aveva senso preoccuparsene. Tanto valeva viversi il momento. Tanto valeva semplicemente essere se stessa, essere spontanea. Anche se la sua spontaneità sembrava incline a cercare le grazie della sua Crystal.

Cry sul divano la sentì urlare qualcosa da dentro i sanitari e la cosa la fece ridere. Era strana Lilith. Spesso era seria e silenziosa, finché improvvisamente non diventava logorroica ed energica. Di facciata sembrava tanto spaccona e insensibile, non si aspettava fosse in realtà così dolce ed affettuosa. Era ovvio che sotto quella corazza Lily avesse un gran cuore. Ciò che non era ovvio era il loro rapporto. Ripensò al complimento che le aveva fatto mentre guardavano i cartoni e alla loro vicinanza. Non era la prima volta che le faceva dei complimenti, ma quel momento era stato diverso, era stato più serio, come se ci fosse molto di più sotto quelle parole. Cry si abbracciò le gambe e scosse la testa. Ma come le veniva in mente? Lily le faceva i complimenti perché era il suo modo di fare, aveva una personalità provocante, ed estremamente estroversa. L'aveva vista interagire anche con dei suoi amici di altri corsi e faceva così con tutti. Era una buona amica, si prendeva cura dei suoi amici e li riempiva di complimenti.

Probabilmente Lilith non provava nulla per lei, d'altronde aveva già più di una fidanzata! Le foto delle ragazze che le aveva fatto vedere, non erano minimamente paragonabili a lei.
Però nonostante quello, non voleva pensarci troppo, forse non piaceva per nulla a Lily, ma a Cry piaceva posare la testa sulla sua spalla, le piacevano le sue carezze, i suoi "boop" sul naso, le sue parole dolci. Le piaceva il modo in cui la faceva sentire ascoltata, protetta e speciale. E se quella era solo un'amicizia a lei andava bene così, le bastava non perderla dalla sua vita, non rovinare tutto.

D'altronde le parole erano solo etichette per definire le cose, e lei le parole non le usava, le mettevano angoscia. La loro dittatura nel definire; le relazioni, i sentimenti, le emozioni. Tutte esperienze che lei non riusciva a comprendere, che a malapena riusciva ad afferrare, che non capiva da che lato osservare, girare e delineare.
Per questo amava tanto il silenzio, nel silenzio poteva gettare tutte quelle emozioni grezze senza alcun nome e sperare che Lilith ne sentisse l'eco.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora