Per un attimo Lilith capì che la profondità di quel discorso andava ben oltre al sangue. Lo sguardo di Cry tremava spaventato. Che avesse paura di creare un legame tanto profondo con lei? Che pensasse di non meritarlo? Di non meritare il suo tempo, la sua energie, il suo sangue? Si lasciava morire come un anoressica che non pensa di meritare cibo e amore?
«Stai scherzando Crystal? Mi hai... Mi hai appena salvata da mio padre. Se non fosse per il tuo potere ora sarei...» si fermò, non voleva preoccupare la sua amica facendogli immaginare quello scenario che aveva vissuto già troppe volte.
«Mi hai praticamente salvato la vita. Avrebbe potuto uccidermi... Ed è colpa mia se... se ti ho messa in questa situazione. Almeno permettimi di rimendiare. Per piacere» la supplicò sforzandosi di non mostrare tutto il proprio dispiacere e senso di colpa.«Non è colpa tua. Non è colpa tua se esistono uomini così di merda. È solo colpa di tuo padre che è un violento, e forse questa è stata la prima volta in tutta la mia vita che sono stata felice di essere un vampiro... almeno è servito a qualcosa» Crystal voleva dire molto di più, voleva dire che la riempiva di rabbia, la riempiva di tristezza ripensare a suo padre, a come l'aveva trattata, pensare che l'avesse da sempre trattata così. Il solo pensiero di quel uomo la riempì di odio e disgusto. Era così felice di aver salvato la sua amica, ma si sentiva in colpa per non aver fatto di più, per non averlo fatto prima. Osservò lo spacco sul suo labbro, la sua guancia ancora lievemente rossa per il colpo preso. Se solo fosse stata più capace, ma nonostante quel turbine di pensieri, non riuscì ad aggiungere altro, né a piegare il proprio tono che rimase distaccato e razionale.
«Non è colpa tua. Non devi rimediare nulla e non devi darmi il tuo sangue. Sarebbe un dare a senso unico. Non posso chiederti tanto...»
«Non mi interessa. Non me lo stai chiedendo e non è una tua scelta. È una mia scelta. Decido io a chi dare il mio tempo, le mie energie e il mio sangue. Non mi interessa se non ci guadagno nulla, cosa dovrei guadagnare poi? A me fa piacere poterti dare ciò di cui hai bisogno, davvero...» Crystal rimase in silenzio colpita da quelle affermazioni.
«Sii realistica; non riesci nemmeno a stare in piedi. Che tu lo voglia o no, hai bisogno del mio sangue. Accettalo» insistette sapendo che portandola su un piano più razionale sarebbe sicuramente riuscita a convicnerla. Crystal la guardò con arrendevolezza, consapevole del fatto che avesse ragione.«Va bene... hai ragione»
«Certo, ho sempre ragione» si vantó fastidiosamente facendole scuotere la testa.
«Ora... potresti scendere? Mi stai schiacciando...» sussurrò arrossendo. Non era vero, ma il suo cuore non la smetteva di battere e la sensazione di essere inerme sotto Lily le dava delle fitte in petto insopportabilmente piacevoli e paurosamente sessuali.
«Ah... Sì! Sì! Scusa!» scese immediatamente dal divano per sedersi di fianco a lei.«Okay... allora... buon appetito» ghignò divertita porgendole il polso.
«Non dire così ti prego» borbottò esasperata.
«Già è strano da sé... Non l'ho mai fatto prima...» le prese il dorso della mano avvicinandole la pelle nuda alle labbra.
«Farò piano, okay? Se ti faccio male o vuoi smettere dimmelo subito...» la rassicurò e rassicurò se stessa.
«Tranquilla, non mi dispiace il dolore, anzi...» bisbigliò nascondendo un sorriso perverso che fece perdere un battito alla sua amica.Crystal chiuse gli occhi, pensando che così sarebbe stato meno imbarazzante, e appoggiò la bocca, il resto fu istinto; con un morso veloce ma delicato spinse i propri canini nella sua carne.
Lily trattenne un gemito di sorpresa, il suo corpo si scaldò. Era malato trovarlo erotico? Era una pervertita?Ovvio che sì.
Si rispose.
Appena Cry sentì il sapore del sangue tra i denti avvolse le labbra intorno alla sua pelle e inizió a succhiare. Lily notò il rossore sulle sue guance e pensò stesse funzionando, non sapeva che in realtà la sua amica stesse trovando quel gesto estremamente imbarazzante e ambiguo.
Il dolore che provava mentre il suo sangue fluiva era sopportabile, la colpiva in fitte quando la fame di Crystal succhiava con più veemenza facendo pressione nelle sue vene. Era simile alla sensazione dei prelievi, un po' fastidiosa. Le scariche di dolore vibravano nel suo corpo, scaldandole il ventre in onde calde e piacevoli. Realizzò di starsi bagnando e voltò la testa dall'altro lato per non rischiare di essere vista. Era sempre stata masochista, ma non se ne era mai vergognata tanto.
«Mh...» si morse il labbro per trattenere quei lamenti che avrebbero potuto preoccupare la vampira, o farle capire quanto in realtà la stesse eccitando. Non sapeva quale delle due opzioni fosse peggio.Cry si sentì come un morto di sete in mezzo al deserto giunto a salvezza, alla sorgente. Sentì tutta la sete che aveva accumulato. L'immensa gratificazione che il suo corpo provava nel finalmente dissetarsi la fece smettere di respirare, in apnea, disperatamente assetata. Il sangue di Lilith era dolce, era buono, era la cosa migliore che avesse mai assaggiato in vita sua. Lo sentiva caldo sulla lingua, scenderle in gola come un siero vitale. Lo sentiva scaldarla come un abbraccio, riempirle il petto di una sensazione buona e dolce. La fece sentire completa, integra, avvolta in una bolla sicura, e una parte della sua mente si dannó, perché non sapeva se avrebbe più potuto farne a meno, perché sapeva che ne avrebbe sofferto la mancanza. Turbata da quei pensieri esercitò il proprio autocontrollo per far rientrare i canini al loro posto e lasciare andare il polso della sua amica. Col fiatone per aver trattenuto il respiro aprì gli occhi e subito strinse i due piccoli tagli che le aveva fatto sotto le proprie dita, per fare in modo che non perdesse altro sangue e dare il tempo di coagulare. Aveva bevuto abbastanza, decise, per quanto avrebbe voluto andare avanti, il solo pensiero di essere vittima delle proprie voglie come un animale, la disgustò abbastanza da toglierle l'appetito.
Finalmente si sentiva bene, finalmente non si sentiva più stanca, e senza farlo apposta riusciva a sentire anche di più. Sentiva il battito del cuore di Lily veloce, e il calore che emanava, sentiva anche il suo odore. Non era abituata a quelle percezioni.
«Tutto bene? Ti ho fatto male? Come ti senti?» chiese preoccupata alzandosi a sedere e facendole spazio sul divano tenendole ancora il polso stretto.
Lily le sorrise, respirava pesantemente anche se cercava di nasconderglielo, ma almeno il suo corpo era caldo e non era impallidita.
«Tutto apposto! Ho fame e voglia di non fare un cazzo, mi sembra nella norma... Tu invece? Ora puoi brillare alla luce del sole?» la prese in giro facendo sghignazzare Cry che lo trovò estremamente divertente. Lilith rimase colpita dal suo sorriso. Era da tantissimo che non la vedeva sorridere così di gusto, anzi forse non l'aveva mai vista ridere così, come una persona normale, che prova gioia e aveva abbastanza energia per manifestarlo.
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She Tastes So Good
Vampire(Storia saffica a tema vampiri in epoca moderna) Crystal soffre di una forma grave di ansia sociale per questo prende psicofarmaci, sta sempre sola in prima fila e ha scelto di studiare psicologia in università. Non parla con nessuno, ma conosce tut...