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«È assurdo! Ti giuro che non riesco ancora a crederci... ma non è che, cioè, puoi farmi vedere le zannette?»
«Le zannette?» ripeté Cry leggermente ferita nell'orgoglio. Non era fiera di essere un vampiro, ma non aveva mai sentito nessuno riferirsi ai canini affilati e considerati sacri e pericolosi come "zannette".
«Sí, le zannette. Quei canini adorabili a punta che ti escono fuori, cioè ne hai il controllo o escono da soli?» chiese genuinamente interessata.
«ADORABILI? Sono letteralmente delle armi pericolose! Sei impossibile...» borbottò alzando gli occhi al cielo e fingendosi offesa.

«Pericolosa tu? Con quei dentini carini carini appuntiti, che ti danno un'aria da gattino arrabbiato tenero tenero. Awww. Le zannette della mia creaturina» la prese in giro dandole un buffetto sulla guancia che mise a seria prova il suo autocontrollo.
«Sei stupida...» evitò il suo sguardo che cercava soddisfazioni nascoste tra le fossette del suo volto.
«Comunque sì, in teoria ne ho il controllo, anche se non sarebbero dovute uscire, o almeno pensavo che senza bere sangue andassero via o qualcosa del genere...» Cry osservò il sole  nascosto tra le nuvole del cielo, erano quasi arrivate all'edificio "U9" dove avrebbero avuto la prossima lezione.

«Allora me li fai rivedere? Ti pregoooooooo! Ho bisogno di sapere che non sono pazza!» la supplicò teatralmente.
«No»
«Ma... Ma...
Non puoi dire di no ad una faccino così attraente» protestò con un pizzico di arroganza.
«Non mi sfidare...» rispose dedicandole uno sguardo pungente. Il cuore di Lily fece un balzo colpito dal rifiuto, forse Cry non la trovava attraente? Non era per nulla sensibile al suo fascino? Alle sua avances? Perché ogni volta che ci provava veniva sempre e solo allontanata bruscamente. Se fosse stata più emotiva e meno narcisista allora ci sarebbe rimasta male, ma fortunatamente trovava più probabile il fatto che Crystal non potesse ammettere di avere un debole per lei, piuttosto che crede che non fosse realmente interessata in nessun modo. Però soprattutto dopo quei giorni importanti, Lily iniziava a sentirsi più coinvolta del solito.
Guardandola con quello sguardo freddo, le fece venire addirittura il dubbio che non ci fosse un pelo di sadismo nelle intenzioni della sua amica dalle zannette appuntite. Percepiva il suo distacco emotivo allontanarla, pizzicava ben più dei suoi denti sulla pelle. Non voleva sentirsi non voluta, non voleva nemmeno pensarci.

Ma sapeva che Crystal non mentiva dicendole così, se avesse insistito troppo sarebbe solo andata incontro ad un rifiuto e non si trattava di vederle le zanne, si trattava di loro, di quello che avevano ma che non riuscivano ad ammettere. Non aveva la forza per scoprire di essersi sognata tutta, di essersi illusa da sola, quindi si ammutolì pensierosa.
Le fece male il cuore in modo fastidioso, ma come sempre ignorò e nascose i propri sentimenti più profondi, persino a sé stessa.
«È perché hai paura che qualcuno ci veda?» cambiò immediatamente argomento portando la loro attenzione altrove.
«Che poi pensavo, che figata ad halloween potresti andare in giro in costume da te stessa! Cioè troppo divertente! Ti fai uscire i canini e boom! Costume da vampiro! Beh, cioè dovresti vestirti un po' più gotica, con sta giacchetta di jeans e sto zainetto arancione sembri un animatore dell'oratorio più che uno spaventoso vampiro...» la prese in giro un po' per ripicca.

«Ma! Sei solo invidiosa della mia bellissima giacca di jeans e del mio stupendo zainetto arancione! mph!» le fece la linguaccia. A volte Lily la faceva sentire minacciata, temeva si stesse divertendo con lei, che la stesse prendendo in giro, non con cattiveria ma per scherzare, come faceva con chiunque, o peggio temeva fosse seria e il pensiro che Lily potesse essere sinceramente interessata a lei, quel pensiero la spaventava ben più di un aspettato rifiuto. La spaventava abbastanza da spingerla via ogni qual volta che superava quella linea invisibile di cui aveva bisogno per sentirsi protetta e al sicuro.
«E poi non ha senso, i vampiri si vestono come mi vesto io, dato che sono un vampiro, quindi se dovessi mettermi in costume da vampiro mi basterebbe vestirmi normalmente...» seguì i propri pensieri razionali facendo ridere l'amica.
«Sembri acustica se lo spieghi» le boppò il nasino ridacchiando.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora