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«Okay, ammetto che questa era divertente...» ammise Crystal ancora ridacchiando, ricordando il trash di Twilight. Che cosa stupida pensare che i vampiri potessero sbrilluccicare al sole, perché mai poi?

Lily si sentiva più stanca di quanto desse a vedere, aveva bisogno di mangiare qualcosa e di collassare a letto, ma non voleva far sentire in colpa Crystal quindi controllò l'ora facendo il punto della situazione.
«Okay, tu a che ora dovevi andare? Adesso cucino qualcosa per pranzo» fece per alzarsi, il suo corpo sembrava pesare il doppio, ma sì trascinò ad aprire il frigo spinta dalla propria fame.
«Bob, tipo alle tre»
Crystal controllò il cellulare.

Quella mattina era stata tanto assurda da averle estraniate completamente dalla loro vita. Anzi sembrava strano dover tornare alla normalità, era stato tutto così stancante, sia emotivamente che fisicamente. Era vero che Cry dopo aver bevuto il sangue di Lily si sentiva come rinata, infatti non si era mai sentita più energica, ma aveva tantissimi pensieri per la testa; pensava a che casino aveva combinato rivelando la propria vera identità, a quanto fosse stato sbagliato bere del sangue umano, a Lily che era stata aggredita da suo padre, che sarebbe potuto tornare...

Voleva solo andare a casa e mettersi nel proprio lettino a dormire e riflettere, per capire cosa doveva fare per gestire tutto al meglio e realizzare in che situazione si fosse messa con la sua amica.
Tutte e due rimasero pensierose in silenzio. Lily accese il forno ed estrasse la pizza dal surgelatore.
«La vuoi anche tu?» le chiese piano rispettando quel momento riflessivo.
«No, no... io sono apposto» fece una smorfia. Solo allora Lily guardandola per intero realizzò che non poteva uscire così, con la camicetta bianca tutta macchiata di sangue.
«Non puoi uscire così, devo darti un'altra maglietta...» lasciò cadere la pizza surgelata sulla carta da forno, infornando la teglia. Era davvero assonnata.
«No! Non ti preoccupare, mi metto la maglietta del pigiama, non importa» la rassicurò non volendola scomodare troppo.
«Vado a cambiarmi» si affrettò ad andare in bagno per togliersi i vestiti macchiati, prima che la sua amica potesse opporsi. Uscita silenziosamente dal bagno Crystal ne approfittò per raccogliere da terra tutte le monetine e le varie tessere, sistemò tutto dentro al portafoglio e lo rimise nella sua borsa. Avrebbe voluto anche spazzare per terra, per togliere i pezzetti di muro e lasciarle meno lavoro possibile da fare, ma non sapeva dove trovare la scopa o la paletta.

Quando tornò in sala Lily era sdraiata sul divano con una merendina in bocca e la televisione accesa, mentre aspettava che il timer della pizza suonasse. Le sorrise provando immensa gratitudine per lei, per il sacrificio che aveva fatto concedendole il suo sangue.
L'idea che potesse essere in pericolo la preoccupava terribilmente. Aveva bisogno di sapere che Lily fosse al sicuro, che stesse bene. Le si sedette di fianco senza dire nulla.

Lily le appoggiò la testa sulla sua spalla inspirando e chiudendo gli occhi. Mosse il naso verso di lei, lasciandosi inebriare dal suo odore; la faceva sentire così rilassata. Avrebbe voluto tanto tornare a dormire abbracciandola. Nulla la rilassava tanto come dormire avvinghiata a lei. Lily senza fiatare, mossa dal proprio istinto, la prese per mano. Il cuore di Crystal corse emozionato per quel semplice gesto. Rimasero in silenzio, lasciando parlare le loro dita intrecciate per loro. La televisione era accesa su un video di YouTube che riproduceva canzoni rilassanti, quelle che Lily ascoltava segretamente quando non si sentiva tanto bene.

Avrebbe voluto ringraziare Crystal, dirle quanto le era grata, quanto immensamente le era grata per averla salvata. Quanto si vergognava di essersi fatta vedere in quello stato, quanto si sentiva in colpa per averla coinvolta con i suoi problemi. Avrebbe voluto dirle di stare tranquilla, che le sarebbe rimasta accanto, che non le importava che fosse un vampiro, anche se continuava a pensare a quanto fosse assurda e figa come cosa. Avrebbe voluto spiegarle come si sentisse bene e al sicuro insieme a lei, come la faceva sentire calma e felice con la sua sola presenza, ma rimase in silenzio, incapace di rendere parole dei propri pensieri, imbarazzata dai propri sentimenti melensi.

Erano le tre passate, realizzò Lily, ma Crystal non sembrava dar segno di voler andare via. Forse se ne era scordata talmente era pensierosa.
«Amo, devi andare che è tardi...» le ricordò accarezzandole le vene della mano, guardandole tracciare strade sotto la sua pelle. Chissà come funzionava la biologia di un vampiro...
Crystal sbuffò, non aveva voglia ma sapeva di dover andare. Forse avrebbe chiesto a Sam di vedersi un altro giorno perché era davvero stanca dopo quella giornata assurda, oppure le avrebbe proposto di stare a casa a guardare un film senza fare cose impegnative... Avrebbe deciso lungo la strada. Annuì, Lily le lasciò la mano lasciandola alzare, la guardò raccattare le proprie cose e indossare le scarpe seduta sulla cassapanca. Lentamente si avvicinó alla porta aprendola piano. Crystal fece per uscire e si fermò davanti a lei. Voleva salutarla, sentiva il proprio corpo spingerla contro, fare fatica ad allontanarsi. Fece una smorfia illeggibile.

Lily la guardò con desiderio.
«Vieni qui» disse soltanto stringendola in un abbraccio. Non voleva lasciarla andare.
«Grazie...» le bisbigliò senza lasciarla. Le diede un bacio sulla fronte, trattenendosi. Voleva prendere il volto tra le mani e baciarla tutta, ma non poteva. Fece un passo indietro obbligandosi ad allontanarsi da lei. Crystal la guardò imbarazzata senza riuscire a spiccicare parola. Sentiva ancora il suo odore e il battito del suo cuore emozionato.
«Fammi sapere quando arrivi a casa...» le premurò.
«Sí, ciao...» rimase ferma qualche secondo. Nonostante tutto, nonostante quella giornata orribile, Lily, mentre la guardava negli occhi, era davvero bellissima.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora