Crystal aveva sentito parte del discorso, ma pensava di aver sentito male, era anche rimasta più tempo in bagno di proposito, concentrata sul evitare intereazioni sociali con vicini di casa sconosciuti, ma quando aveva sentito quegli insulti si era preoccupata.
Era stata morsa dall'urgenza di fare qualcosa, di esserci per Lilith, aveva pensato anche di chiamare la polizia, ma aveva paura di non aver sentito bene. Non poteva chiamare la polizia per una conversazione che forse non aveva capito, che Lily stava avendo con qualcuno che non aveva manco visto. Divorata dall'angoscia, dall'ansia che succedesse qualcosa di brutto a Lily era uscita. Era uscita spinta da tutta la propria rabbia femminista che le urlava di fare qualcosa, di agire subito, di non fare la codarda.
Ora vedeva quell'uomo, palesemente pericoloso. Dall'aspetto di un criminale e l'odore di un alcolizzato. Si sentì estremamente a disagio, solo guardarlo la faceva sentire male, era repulsivo. Non era mai stata così vicina a una persona del genere. Annusò il pericolo nell'aria, vide l'espressione seria di Lily, sentì la sua preoccupazione, e notò il modo violento in cui l'uomo si era costretto in casa spingendo la porta e Lily dentro. Deglutì terrorizzata e diffidente. Il suo volto come sempre apatico e fermo come una statua, la faceva sembrare così tranquilla che Lily un po' se ne sentì rincuorare.
«Tutto bene?» chiese d'impulso Crystal alla sua amica.Lilith sgranò gli occhi e li puntó in quelli di proprio padre con urgenza. Intimandogli così di uscire e andarsene, ma lui fece una smorfia divertita.
«Tutto bene! Mia figlia mi stava per dare una cosa, vero?» rispose lui approfittando di quella situazione.
Lilith rimase paralizzata, incerta sul da farsi. Se l'unica possibilità per evitare che Crystal fosse traumatizzata da suo padre era pagarlo lo avrebbe dovuto fare. Era costretta. Non poteva mettere a rischio Crystal, suo padre era abbastanza pazzo da poterla seguire, da poterla minacciare ferendo le persone a cui teneva, per questo viveva da sola e non voleva convivere con nessuno.«Sí...» cedette Lilith sentendo quel laccio invisibile attorno al suo collo stringerla e darle il vomito, darle il desiderio di morte. Senza aspettare prese la borsa appesa alla parete e iniziò a ravanare alla ricerca del proprio portafoglio. Suo padre sorrise vittorioso rilassandosi.
«Bene! E tu chi sei? Sei un'amica della mia bambina?» c'era squallore nel modo in cui pronunciò le ultime parole, non come un padre, ma come un viscido.
Crystal rabbrividì, annuì stringendo i denti e guardandolo male, il suo sguardo freddo e apatico mise a disagio l'uomo che si toccò le mani tra loro e spostò lo sguardo su propria figlia.
Anche se non lo conosceva lo odiava già. Sentiva la crudeltà che nascondeva, sentiva fosse disgustoso, fosse una persona orribile. Capiva perché Lilith avesse distrutto quella porta in università e immediatamente si sentì dannatamente in colpa per essere lì in quel momento. Si sentì inutile, impotente, non sapeva cosa poteva o doveva fare, non sapeva cosa volesse fare Lilith, sapeva solo di non voler essere un peso.«Lei non è nessuno. Lasciala stare» si affrettò a rispondere Lily ringhiando tra i denti, furiosa alla sola idea che quel mostro potesse appoggiare gli occhi sulla sua Crystal, che potesse anche solo condividerci l'ossigeno. Tirò fuori il portafoglio dalla borsa avvicinandosi a proprio padre e accompagnandolo alla porta.
Era mortificata, si sentiva terribilmente in colpa per aver fatto vivere quella situazione terribile e pericolosa alla propria amica. Non l'avrebbe mai più frequentata. Non poteva permettersi di mettere in pericolo nessun altro se non se stessa. Preferiva perderla ma saperla al sicuro nella sua solitudine che averla a rischio e macchiata dal proprio passato abusivo.Mi dispiace Crystal
Sparirò dalla tua vita appena te ne andrai da qui. Ti ferirò, ma è la cosa giusta.
Ci tengo troppo a te per metterti a rischio, sono stata stupida ad abbassare la guardia. È colpa mia. Un giorno forse mi perdonerai...
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She Tastes So Good
Vampire(Storia saffica a tema vampiri in epoca moderna) Crystal soffre di una forma grave di ansia sociale per questo prende psicofarmaci, sta sempre sola in prima fila e ha scelto di studiare psicologia in università. Non parla con nessuno, ma conosce tut...