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La lezione era iniziata da praticamente un'ora e Lilith non l'aveva infastidita nemmeno un po', era abituata ad essere infastidita ogni dieci minuti dalle sue attenzioni e invece nulla. Era quasi noioso. Appoggiò la testa sulla sua spalla. Voleva che Lilith le desse le sue attenzioni, non lo voleva in una maniera consapevole, lo voleva con il proprio corpo. Lo voleva in maniera istintiva, come una bambina che non pensa troppo ma agisce istintiva.

Lilith appoggiò la testa alla sua e come a riconoscere i suoi bisogni silenziose le iniziò ad accarezzare il volto, appoggiò una mano alla sua gamba scivolando al suo ginocchio. Il corpo di Cry vibrò di gioia e del piacere, rimanendo zitta e impassibile con gli occhi puntati sul professore. Lilith non mancava mai di darle quelle piccole attenzioni che silenziosamente le richiedeva. Si sentiva quasi come se le leggesse nella mente, come se la conoscesse anche più di quanto si conoscesse lei stessa. Poteva davvero una persona farla sentire tanto bene, tanto a proprio agio dopo solo un paio di mesi? Tutte quelle attenzioni che le dava significavano qualcosa? Perché Lily continuava a shipparla con la sua amica, o a spingerla a provarci con tutte? Doveva smetterla di pensare che potesse esserci qualcosa. Non poteva piacere in quel senso, era semplicemente impossibile che Lily la vedesse in quel senso. Poi con tutte le tipe che aveva e di cui le raccontava, perché avrebbe dovuto essere interessata a lei? Era stupida solo a pensare che potesse piacere a qualcuno specialmente a Lily.

La loro era solo un'amicizia. Un'amicizia molto affettuosa e intima, perché Lilith era fatta così, era una persona fisica e probabilmente tutte le sue relazioni di amicizia erano così. Per quanto l'idea la ingelosisse e le facesse venire paura di essere sostituibile. Non doveva pensarci.

Il "tipo antipatico" così lo avevano soprannominato, alzò la mano facendo un'altra stupida domanda, che domanda non era, era solo un affermazione fatta nel disperato tentativo di farsi dire bravo dal Prof e mostrarsi tanto intelligente a tutti. Cry alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa complice di Lilith che puntò un dito in gola fingendo i conati.
«Ma stai zittoooo» borbottò Crystal infastidita più che mai, chiedendosi perché gli uomini dovessero sempre parlare solo per mostrarsi, senza mai dire nulla di intelligente.
Si sarebbe sentita in colpa a trovarlo tanto fastidioso se non fosse stata sicura che fosse effettivamente una testa di cazzo. E lo era. Lo sapeva perché un giorno che erano seduti vicini Lilith gli aveva complimentato la giacca che indossava, e lui l'aveva guardata negli occhi senza dire nulla pe poi girarsi, ignorandola con fare superiore. E lo aveva fatto per ben due volte. Allora Lilith si era girata dicendo semplicemente "ma questo è ritardato?" Cosa che una studentessa di psicologia non avrebbe dovuto dire, perché paragonare le persone ritardate a quel coglione non era giusto per chi aveva un deficit cognitivo.
Per fortuna la Dea -delle lesbiche- avverò le loro preghiere e il loro detestato compagno si alzò andandosene a metà lezione come spesso faceva.

Dopo un'oretta finì la lezione, rimasero in aula perché anche la lezione successiva sarebbe stata lì.
«Amo vado a pisciare» la avvertì Lily con la solita raffinatezza. Cry annuì alzandosi e lasciandola uscire dalla fila in attesa del professore del corso dopo.
Rimasta sola si mise ad osservare di nascosto la ragazza bellissima di fronte a sé, di tanto in tanto, sistemando gli appunti, quando questa improvvisamente si girò verso di lei.
«Che palle "Lavoro" vero? Faccio un sacco fatica a studiarla, ma tu da dove la studi?» iniziò a parlarle a caso.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora