Capitolo 37

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Canzone consigliata per leggere il capitolo " The head and the heart - Honeybee" buona lettura 😘

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POV'S SAVANNAH

Non mi ero mai sentita bene come in quel momento. Cullata dal respiro di Matt che mi cingeva la vita con il suo braccio possente e abbronzato e la sua gamba intrecciata alle mie.

Se mi avessero detto che un giorno avrei trovato qualcuno come lui non ci avrei creduto. Era perfetto, in ogni singola cosa che faceva, come la notte prima.

É stato talmente dolce che a una certa ho creduto di non farcela. In ogni mossa, in ogni gesto, in ogni bacio che mi dava era semplicemente perfetto.

Mi ha fatto sentire al sicuro come nessuno mai era riuscito a farmici sentire. Tutte queste cose le avevo solo lette nei libri che leggevo di nascosto la notte sotto le coperte, ma mai e poi mai avrei creduto di poterle provare in prima persona.

Dopo che avevamo finito mi ha tenuto stretta a sé tutta la notte senza preoccuparsi che fossimo nudi. Non mi ha lasciato un secondo, se non per andare in bagno a lavarmi.
Ha preso alla lettera ciò che gli avevo sussurrato la sera prima 'non lasciarmi andare' era come se avesse avuto, per tutta la notte, la paura che potessi scivolargli tra le braccia.

Ma non era così, non volevo andarmene. Stavo iniziando a provare qualcosa per lui, lo sentivo. Ed era qualcosa che non avevo mai provato prima d'ora.

Non so se era amore o infatuazione, sapevo solo che non potevo scappare da lui non se lo meritava.

Sapevo anche che prima o poi avrei dovuto dargli delle spiegazioni, e non sarebbe stato facile. Probabilmente conoscendo la verità sarebbe scappato a gambe levate e non volevo che accadesse. Ma non avevo altra scelta. Non si meritava tutte le bugie che gli stavo dicendo, ma per il momento avevo bisogno di viverlo e di vivere.

Mi voltai studiando il suo viso appoggiato al cuscino di fianco al mio. Aveva dei lineamenti perfetti, e anche quando dormiva era bello...tanto.

Gli passai un dito sul bicipite scolpito che era appoggiato sul mio ventre e lo sentii muoversi.

"Sif..."

A quel nomignolo mi comparve un sorriso e mi voltai verso la sua voce assonnata aspettando che aprisse gli occhi.

Ed eccolo li, due pozze grigie che mi fissavano con la stessa intensità e dolcezza con cui mi fissavano stanotte.

"Hai visto? Non ti ho lasciata andare"

Aveva perfettamente ragione.
Era un uomo di parola. E l'aveva mantenuta per tutta la notte.

"Grazie" sussurrai fissandolo negli occhi e stringendo la presa sul suo bicipite.

Avevo bisogno di sentirlo ancora più vicino. E lui capi subito perché alzó la testa dal cuscino e si mise sopra di me. Mi diede un leggero bacio e continuó a guardarmi.

"Perché hai fatto la valigia?"

Aggrottai la fronte cercando di capre quando l'avrebbe vista dato che siamo stati appiccicati fino a poco fa.

"Stanotte mi sono alzato per andare a prendere un po' d'acqua e l'ho vista"

Abbassai lo sguardo sulla collana nera che portava al collo e iniziai a giocarci. Non riuscivo a tenere il suo sguardo.

"Io...io pensavo di non essere più gradita e stavo levando il disturbo"

"Non puoi scappare a ogni litigata che abbiamo" sussurrò alzandomi il mento per guardarlo.

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