Canzone consigliata per leggere il capitolo "James Arthur - Safe inside".
Buona lettura😘
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POV'S BROOKLYN / SAVANNAH
Rimasi a fissare la sua schiena per non so quanto tempo prima di voltarmi e dirigermi verso casa.
Ero rimasta un po' male quando mi aveva detto a denti stretti che quello che stava succedendo non era affar mio. Capivo tutto, capivo il nascondere alcune cose della sua vita ma addirittura dirmelo in quel modo.
Ma quando a mente lucida seduta sul portico di casa ci ripensai capii che non aveva tutti i torti. Lui stava nascondendo il suo passato come lo stavo facendo io. Il problema era che io stavo mentendo anche sul mio presente, su chi fossi veramente, mentre lui no.
Al solo pensiero di dirgli la verità mi si accapponava la pelle. Non avrei mai potuto dirgli niente, dovevo tenere queste cose solo per me.
Ero cosciente che molto probabilmente un giorno non molto lontano sarei dovuta scappare di nuovo e questo avrebbe comportato il mollare tutto qui per ricostruire qualcosa da un'altra parte.
Non volevo che questo accadesse ma non potevo neanche evitarlo...non dipendeva da me.
Bevvi un sorso di thè e appoggia la tazza accanto a me e incomincia a osservare l'orizzonte.
Ripensai a tutta la giornata e a come ero stata bene, ero andata per la prima volte in barca, avevo nuotato. A questo ultimo pensiero le mie braccia si strinsero fra loro come per ricordare la presa dolce ma allo stesso tempo possente di Matt. Quando mi aveva tenuta tra sé...mi ero sentita come se niente e nessuno potesse farmi male.
Mi ero sentita protetta, ed era una sensazione che non avevo mai provato.
"Ciao..."
Alzai di scatto la testa e nel vedere il soggetto dei miei pensieri davanti a me riportai le braccia al loro posto.
"Ciao!" mi alzai dalla sedia e andai verso le scale dove Matt mi guardava con una mano appoggiata al mancorrente. Notai subito le nocche arrossate e lui fece lo stesso.
Lo guardai per qualche secondo mentre lui si portava una mano dietro al collo come se fosse imbarazzato.
"Mi dispiace...intendo per prima, non dovevo prendermela con te, tu non centri niente" il suo tono di voce sembrava mortificato.
"Tranquillo io...capisco"
"Davvero?"
Avanzai di qualche passo verso la sua direzione "Beh ha nominato tua sorella e qualcosa le è successo se sei scattato così quindi...lo capisco"
Mi scrutò per qualche secondo e poi abbassò la testa chiudendo gli occhi "Io non sono cattivo Sav, davvero" la sua voce tremava e questo mi fece avvicinare di più tanto che orami solo pochi centimetri ci separavano.
"Lo so Matt, lo vedo" ero certa di quello che stavo dicendo, lui non era cattivo, lui non era come Jake, non era come quell'uomo, lui era diverso.
"Da cosa?" bisbigliò fissandomi con quelle due pozze verde smeraldo.
"Da come ti comporti con i tuoi amici, con Leah, con me...non ti conosco bene ma so per certo che tu non sei come Jake"
Quell'ultima frase lo fece rilassare e allo stesso tempo allargare gli occhi "No, non lo sono"
Annuì cercando di convincerlo, perché sapevo che non ci credeva più di tanto. Ma doveva saperlo. Lui era buono.
Abbassai lo sguardo per qualche secondo e cercai poi di sdrammatizzare quel momento "Comunque hai un bel gancio destro"
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Run Away
Literatura FemininaBrooklyn sta scappando da un passato orribile. Vuole cambiare vita a tutti i costi cercando di dimenticare tutto quello che le è accaduto. Una nuova città, nuovi amici, e un amore che la farà vivere veramente. Ma come sappiamo il passato ritorna sem...