Capitolo 11

261 14 0
                                    

Canzone consigliata per leggere il capitolo "The Vamps - Rest Your Love" .

Buona lettura😘

_______________________________________

POV'S SAVANNAH/BROOKLYN

Il giorno dopo passai tutto il tempo a cercare un punto dell'officina dove poter sbattere violentemente la testa, affinchè smettesse di pulsare.

Non avevo mai bevuto, non mi ero mai ubriacata e anche se i postumi facevano alquanto schifo, tutto sommato stavo bene ed ero felice. Mi sentivo come i miei coetanei e questo per me voleva dire tanto.

Certo, non che nel bere ci fosse tutto questo divertimento ma almeno ero riuscita, per qualche ora, a staccare la spina da tutto e da tutti.

L'unica cosa di cui mi ero pentita era stata quella di permettere a Matt di riaccompagnarmi a casa. Sapevo l'aveva fatto solo per gentilezza, ma sentivo che con lui, anche solo per qualche istante, avevo fatto crollare tutti i muri che mi ero costruita nel tempo.

Non mi ricordo di preciso cosa gli avessi detto se non per qualcosa riguardante Superman. Anche con la vista annebbiata sapevo che al solo udire quel nome lui mi aveva guardata come se fossi impazzita. Ma per me quell'eroe voleva dire tanto.

Quando avevo cinque anni ricordo che uscita da scuola c'era un papà travestito da Superman che aspettava il figlio per stringerlo forte tra le sue braccia possenti, e portarlo alla festa di carnevale. Mentre il mio era beatamente seduto in macchina a fumare una sigaretta, e invece di preoccuparsi di guardare sua figlia così piccola attraversare la strada da sola, ammirava il fondoschiena della mia maestra, la signorina Thuffler.

In quel momento capii che un giorno, non so quale e quando, anche io avrei avuto il mio Superman.

"Bene fanciulle! Abbiamo finito. Rimettetevi in sesto e tra mezz'ora ci vediamo qua" annunciò Stan tutto gasato.

Scottie mollò tutto e corse a prendere le nostre giacche, mentre io cercavo ancora di far smettere il frastuono che avevo in testa.

"Ma guarda un po'! Qui c'è una ragazza con un post sbronza"

"Gia...ti ringrazio per avermi fatto assaporare questa bellissima esperienza" ironizzai portando le mani sulle tempie.

Con tutta la sua calma e la sua risata da stronzo si sedette con una gamba sulla scrivania e le braccia conserte "Tesoro guarda che sei tu che hai voluto continuare a bere. Mica ti ho obbligato"

Anche questo è vero...

"Comunque" si sporse con il viso verso di me in modo tale che potessi sentirlo solo io "Matt ti ha riaccompagnata a casa?"

E lui come cavolo faceva a saperlo? Aspetta ma...

"Glielo hai chiesto tu?!" dissi alzando la testa di scatto.

"Che?! Certo che no, non sono mica una ragazzina che cerca di farvi mettere insieme. Si è offerto lui!"

"Oh...beh si, si mi ha riaccompagnata"

Fece un cenno di assenso e sparì nel suo ufficio, mentre io rimasi lì senza capirci niente. In più con un martello pneumatico che continuava a fare casino nella mia testa.

Con calma mi diressi fuori dal laboratorio dove Scottie mi stava aspettando con la mia giacca in mano. Un'altra fitta alla testa si impossessò di me e automaticamente portai una mano sulla fronte.

"Basta, per favore" sussurrai chiudendo forte gli occhi

"Qualcuno ha fatto festa ieri sera eh?"

Risposi con un mugugno e quando non sentii più la sua voce mi voltai per cercarla, stava fissando con uno sguardo che sembrava carico di odio due ragazzi in fondo al viale. Cercai di vederli meglio chiudendo gli occhi a due fessure ma le fitte alla testa me lo impedirono.

Mi avvicinai alla mia collega "Scottie è tutto ok?"

Girò la testa talmente velocemente che mi costrinse a fare un passo indietro "Si, tutto apposto. Ascolta ti va di venire a prepararti da me? Così poi andiamo insieme? Non mi va tanto di andarci da sola"

La fissai per qualche istante cercando di capire come mai questa festa di paese la agitasse così tanto. Potevo riconoscere il suo sguardo, era piena di paura, preoccupazione e andare ad una festa in quelle condizioni non era molto saggio.

Avrei voluto chiederle il perché di quel suo comportamento ma sapevo che tanto non avrei ottenuto risposta, così decisi di andare con lei che si rilassò visibilmente.

"Scottie?"

"Si?"

"Hai un'aspirina a casa?"

Run AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora