Capitolo 3

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Ryan Hurd - Every Other Memory".

Buona lettura😘

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"La cucina ha tutte le funzionalità che le possono servire, ovvio non è il massimo, ma con un po' di aiuto può renderla migliore. Passiamo alla camera da letto..."

La signora davanti a me continua a spiegarmi l'interno di una casa che avevo visto dopo aver cambiato il telefono all'emporio. È situata dietro al molo, a pochi passi dal mare e quando l'ho vista non ho resistito e ho contattato il numero che c'era sul cartellone accanto alla casa.

È una casa molto vecchia, gli esterni sono tutti di mattone rosse, è circondata da un porticato malconcio che l'agente immobiliare mi ha consigliata di aggiustare. Dentro invece ha tutte le pareti bianche ed è già arredata con mobili non proprio moderni ma che fanno al caso mio.

Mentre la signora si dirige verso la camera da letto, io rimango nel salotto per guardarmi intorno. Non è una casa grande, non è situata su due piani, ma non importa, è bellissima così com'è.

Mi avvicino alla finestra che da sul mare e sorrido. Finalmente posso considerarmi a casa.

"Signorina?...signorina?"

Mi riprendo da quella specie di trance e mi volto verso quella voce e vedo l'agente aspettarmi paziente con un sorriso dipinto sul volto.

"Scusi...ehm...io la prendo"

Leggo la sorpresa nei suoi occhi celesti "Ne è sicura? Ancora non ha visto la cam..."

"Va bene così. Grazie mille. Dove devo firmare?"

Dopo aver firmato il contratto con il mio pseudonimo inizio amettere i vestiti nel guardaroba. Penso a tutto quello che ho fatto fino adesso e ancora non mi sembra vero di essere qui e di avere un posto tutto mio.

Ho cambiato città, identità e casa. adesso l'unica cosa che mi manca è un lavoro e devo trovarlo alla svelta se voglio rimanere qui.

Finito di mettere in ordine inizio a sentire un certo brontolio alla bocca dello stomaco. A causa dell'ansia non ho mangiato niente tutto il giorno. E al momento l'unica soluzione è uscire dato che non ho ancora fatto la spesa.

Prendo la borsa e le chiavi di casa. afferro la maniglia della porta ed ecco che quella sensazione familiare si fa strada in me.

'Non succederà niente Brooklyn. Qui non è San Francisco'

Con il cuore a mille apro lentamente la porta e subito vengo pervasa da un senso di pace. In lontananza noto la gente camminare sul lungo mare e quando le incontro nessuno mi guarda, nessuno mi insulta e un sorriso compare sulle mie labbra.

Mentre percorro la strada noto che sono già atte le nove di sera, è tutto buio se non fosse per i lampioni e le luci di alcuni negozi che illuminano la strada. Mi sembra di respirare un'aria nuova e questo mi rende felice.

Ad un tratto mi blocco vedendo una specie di birreria dall'altra parte della strada. Non vorrei entrare anche perché di solito in quei posti ci vanno gli uomini, come quell'uomo...ma il mio stomaco non ne può più e senza pensarci tanto attraverso la strada.

Arrivata davanti al locale apro lentamente la porta affacciandomi solo con il viso. Davanti ame vedo un bancone di legno lucido posto al centro della stanza con attorno diversi sgabelli di pelle rossa. Mentre vicino alle vetrate sono collocati dei tavoli con delle panche anche essi di legno. Al di là del bancone noto un'altra stanza, che cattura subito la mia attenzione. Ci sono ragazzi e ragazze che giocano, chi a freccette, chi a biliardo...

Allora anche le ragazze possono entrare?!

"Ehi bellissima tutto bene?"

Mi volto di scatto per lo spavento verso quella voce e rimango per un attimo imbambolata. Dietro al bancone c'è un ragazzo con i capelli castano chiaro, alto e abbastanza muscoloso con uno strofinaccio posto sulla spalla destra, sopra una t-shirt grigia. Mi sta fissando con curiosità e...aspetta! Come mi ha chiamata?!

"Sc...scusa?"

"Stai bene? Ti sei persa?"

Capisco il senso di quella domanda quando mi accorgo di essere ancora sulla soglia dell'entrata. 'Riprenditi Brooklyn!'

Faccio un respiro profondo e finalmente entro. Mi dirigo verso uno degli sgabelli posti davanti al bancone e continuo a guardarmi intorno. È un posto molto carino e anche accogliente.

"Sicura di stare bene tesoro?"

Alzo il volto per chiedergli cortesemente di smetterla di chiamarmi con quel nomignolo ma rimango incantata. Oltre ad evere un bel fisico ha anche una bella carnagione olivastra che fa risaltare gli occhi color smeraldo. Accidenti! Non avevo mai visto un ragazzo così bello!

"Si...si sto bene. Grazie" riesco solo a dire.

Annuisce facendo un piccolo sorriso "Cosa ti porto tesoro?"

Lo guardo senza capire per poi maledirmi da sola, sono in una birreria, devo ordinare qualcosa?! Con mani tremanti prendo il menù e inizio a leggere.

"Prendo...un hamburger e delle patatine" chiudo il menù ma lui sembra non avermi sentito perché con uno sguardo cupo fissa qualcosa sul mio volto.

"C'è...c'è qualcosa che non va?" inizio ad agitarmi sul posto mentre lui si porta un indice sul labbro inferiore.

"Che ti è successo al labbro?"

Maledizione! Ho fatto un errore a venire qui...

"Ehm...niente io...io ho sbattuto contro un palo!" dico in fretta con poca convinzione.

"Un palo? Ma davvero?"

Mi gratto imbarazzata la fronte "Già, sono molto sbadata"

"Quindi questo spiega anche il livido che hai sul sopracciglio?"

Oh ma a questo non sfugge niente! Che idea di merda che mi è venuta...

Faccio una piccola smorfia e inizio a torturarmi le mani ma smetto quando con la coda dell'occhio lo vedo appoggiarsi con gli avambracci sul bancone. "Sai mi piacciono le ragazze sbadate"

"No...io non credo" sussurro arrossendo visibilmente.

Lui non dice più niente e anzi si allontana forse per andare a preparare il mio ordine. Rilascio l'aria che avevo trattenuto durante tutta la conversazione e cerco di rilassarmi fino a quando non noto un signore di mezza età che dall'altra parte della sala mi sta fissando mentre gioca con il bicchiere.

Merda! Mi avranno scoperta?!

"Ecco il tuo ordine" il ragazzo figo mi posa il piatto davanti ma io continuo a fissare quella figura. Il barista segue il mio sguardo per poi ritornare da me.

"Non ci fare caso è un tipo strano. Tu non centri"

Annuisco e mi fiondo sul cibo fino a quando non sento sbattere la porta del locale molto forte.

No...mi ha scoperta!


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Ed ecco a voi MATT!!! Il ragazzo che forse farà cambiare le carte in tavolo a Brooklyn/Savannah. Chissà cosa succederà....

Vi lascio una foto dell'attore che ho pensato potesse ricoprire il ruolo.
A presto ❤️

 A presto ❤️

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