Capitolo 14

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Robin Schultz - In your eyes (per il dialogo tra Matt e Sav); The Vamps "Hair too long" (per il pov's di Matt).

Buona lettura😘

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Quella sera passai tutto il tempo a parlare con Leah e Matt.

Constatai che era la persona più dolce e timida che avessi mai conosciuto. Con i suoi modi di fare gentili e cauti era riuscita a farmi parlare più di quanto non avessi parlato in ventun anni di vita.

Era una ragazza molto taciturna, come me, che amava osservare piuttosto che parlare, ma anche grazie a Matt riuscimmo ad avere una conversazione molto piacevole.

Quella sera capii quanto Matt era iperprotettivo nei suoi confronti, in parte sapevo che era una cosa normale ma dall'latra qualcosa mi diceva che le era diventato ancora di più dal momento in cui si era trasferita in Texas dai loro nonni. Non sapevo il perché era andata lì, nessuno dei due osava parlarne, lo capivo dagli sguardi che si mandavano.

Ma insieme a Matt scoprimmo che per tutto quel periodo si era allenata in tecniche di autodifesa, era la prima della sua classe e aveva vinto due borse di studio per il collage. Era una ragazza in gamba e anche molto intelligente anche se non se ne vantava.

Finiti gli argomenti di cui parlare Matt decise di accompagnare a casa prima Leah e poi me. La salutai dal sedile anteriore del pick up del fratello, il quale non mise in moto fino a quando non fosse sicuro che era al sicuro a casa. e poi ci dirigemmo verso casa mia.

"Grazie per stasera, per averla fatta sentire a casa intendo. Non è facile rapportarsi con lei"

"Nessun problema. Mi ha fatto piacere conoscerla, è una ragazza in gamba"

"Si, lo è..."

Passammo il resto del viaggio in un silenzio tranquillo fino a quando non fu il momento di salutarci. Matt spense la macchina e rimanemmo seduti lì, come se nessuno dei due volesse che finisse lì la serata.

"E tu invece?"

"Io cosa?"

Girò la testa verso di me e anche con il buio che sommergeva l'abitacolo della macchina potevo vedere i suoi occhi brillare. "Non hai detto niente su di te, sulla tua vita, sulla tua storia, non so chi sei, mentre tu qualcosa di me la sai..."

Avrei voluto rispondergli che si sbagliava, io non sapevo niente su di lui, su chi era stato e su chi fosse adesso. Sul perché non gareggiava più e sul perché sua sorella si era dovuta trasferire in Texas. Ma mi stava bene, come io ero curiosa, lo era anche lui. Soltanto che io non potevo farmi conoscere, avrebbe voluto dire distruggere tutto quello che avevo appena creato.

"Non amo parlare della mia vita Matt..."

"L'ho capito, credimi, lo vedo. Ma non mi hai detto neanche da dove vieni, i tuoi genitori cosa fanno..."

Al sentirmi chiedere di nuovo quelle cose il mio respiro iniziò ad accelerare, sentivo come se l'abitacolo di quella macchina stesse diventando troppo stretto.

Era così difficile non sapere niente di me e basarsi soltanto su ciò che aveva davanti?!

"Io...non..." non riuscivo neanche a creare una frase si senso compiuto, volevo solo scappare.

"Scusa ma devo andare" lo dissi a testa bassa, senza vedere il suo volto, senza aspettare una sua risposta.

Aprii velocemente la portiera e corsi in casa sentendomi chiamare più volte, ma non mi fermai, non mi girai.

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