Capitolo 34

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "5Sos - Lie to Me"

Pov's Matt

Erano passati due giorni da quando avevo chiesto scusa a Savanah, e con il bacio che le avevo dato speravo che le cose fra di noi fossero migliorate...

Ma non era così.

Da due giorni sembrava che avessi preso la peste.
Ogni volta che provavo ad avvicinarmi a lei o si allontanava e inventava delle scuse o scattava sul posto.

Non mi ritenevo un ragazzo mozzafiato ma neanche così orribile. Quindi i casi erano due: o non le piacevo, il che era assolutamente comprensibile, magari non ero il suo tipo, o mi stava nascondendo qualcosa.

E quest'ultima ipotesi era la più logica in quanto spiegava il suo 'non vivere' e la sua estrema attenzione nel fare ogni cosa. Soprattutto nel rapportarsi con me...quelle poche volte che lo faceva.

Al terzo giorno ne ebbi le palle piene e decisi di affrontare di petto la situazione. Avevo bisogno di sapere cosa frullava nella sua testa una volta per tutte.

Mi alzai dal letto e feci una doccia veloce infilandomi poi un jeans e un maglione nero, dato le che le temperature si stavano drasticamente abbassando.

Uscì dal bagno con l'intento di andare dritto in cucina a parlare con Sav, ma con la coda dell'occhio, la vidi seduta a gambe incrociate su quello che oramai era il suo letto, intenta a scrivere qualcosa.

"Disturbo?" bussai sulla porta semiaperta chiedendo il permesso per entrare.

Sav alzó di scatto la testa e ci pensó un attimo prima di scuotere il capo.

"Cosa fai?"

"Sto scarabocchiando... Non so neanche io cosa"

Trassi un profondo respiro e mi sedetti accanto a lei.
"Sav dobbiamo parlare"

Ecco. Dritto al punto, senza paura.

Staccó gli occhi dal foglio e inizió a fissarmi aspettando che continuassi.

'Forza Matt'

"Sono due giorni che mi stai evitando" e la bomba é stata sganciata.

"N.. Non è vero...non ti sto evitando"

SI... Continua a ripetertelo piccola...

"Andiamo Sav! È da quella sera in officina che non riesco più ad avvicinarmi a te. Ogni volta che provo ad abbracciarti o baciarti, scappi!"

Notai di aver fatto centro quando molló tutto sul letto e si alzó in direzione della finestra.

"Non é così" sussurró penso più a se stessa che a me.

"Ah no? Allora spiegami..." attesi una sua spiegazione che però tarda a ad arrivare allora decisi di prenderla per un'altra piega.

"Ascolta... Se non ti piaccio non c'è nulla di male, anzi lo capirei, non posso piacere a tutti" le spiegai andando verso di lei "Ma se invece non é così, allora spiegami come devo comportarmi, perché sto veramente facendo fatica"

Per tutto il tempo che parlai lei non smise di fissare il vuoto davanti a sé e quando capii che tanto non avrebbe parlato neanche sotto tortura, mi volta per uscire.

"Tu mi piaci Matt"

A quelle parole mi bloccai davanti alla porta e mi volta, la stessa cosa fece lei.

"Mi piaci Matt, te l'ho già detto, non pensare che sia il contrario. È solo che... Dio é così difficile!" si mise una mano fra i capelli e chiuse gli occhi mentre io rimasi li immobile, aspettando.

"... Non posso darti quello che vuoi. Non posso essere la tua ragazza"

"Perché no?"

"Perché ti farei solo del male"

"Non puoi saperlo Sav"

"Matt lo so.. Fidati. Non posso prometterti l'amore che vorresti o tutto quello che concerne un rapporto come lo intendi tu"

"Che ne sai cosa intendo io?"

"Matt sono imbranata ma non stupida. Tu vorresti non so... Portarmi a cena o al cinema, farmi conoscere la tua famiglia, i tuoi amici e un giorno magari costruire una famiglia. Lo capisco e sono cose bellissime ma... Sono cose che io non posso darti"

"Perché no?!" mi staccati dalla porta e attraversai lo spazio che ci stava seprando. "Continui a ripetere sempre le stesse cose, ma perché non puoi?! Hai problemi a relazionarti con i ragazzi, non puoi avere figli?! Cosa?!"

"Io un giorno dovrò andarmene da qui"

Sganció quella bomba con una tranquillità che non le avevo mai visto prima d'ora. Era così calma e convinta di quello che stava dicendo... a differenza mia che invece ero in confusione più totale.

"Che intendi con 'dovrai andartene'?"

"Quello che ho detto. Non posso stare qui in eterno ed è giusto che tu lo sappia"

"Perché non puoi restare?" chiesi oramai stanco della piega che stava prendendo quella conversazione.

"Perché non mi è permesso di fare passi falsi" disse a denti stressi.

"Sav ma che..."

"Ascolta Matt, non posso dirti quello che vorresti sapere ok? Ma ti basti credere che tutto quello che ti sto dicendo, lo sto dicendo per il tuo bene. E... E credimi fa male, ma non ho altra scelta"

Se prima di entrare ero confuso, ora lo ero ancora di più.

Volevo farle tre mila domande ma sapevo che non avrebbe risposta neanche a una. Quindi feci quello che era solito fare lei, uscii da quella casa per schiarirmi le idee una volta per tutte.

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