Capitolo 39

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Lauren Daigle - You Say"; Buona lettura 😘

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POV'S MATT

Parcheggiai la macchina nel vialetto di casa dei miei genitori con l'intento di andare sparato in camera di mia sorella a parlarle e a chiederle scusa. Non avevo nessun diritto di giudicare le sue scelte. Se andare alle Hawaii a studiare biologia marina era il suo sogno lo dovevo accettare.

Scesi dalla macchina e sentii le gambe pesanti. Gli ultimi giorni erano stati una roulette russa tra Sav e Leah non so chi mi stava facendo uscire più di testa.

Avevo bisogno di una pausa da tutto questo caos e quando sarei ritornato a casa sapevo già cosa fare. Prendere Sav e andare nel mio posto. Avevo bisogno di silenzio, di pensare, avevo bisogno di lei.

Mi diressi verso la porta di casa ma dei rumori provenienti dal garage mi fecero cambiare direzione.

Mi affacciai ed ecco che vidi la mia sorellina. Seduta sul piano da lavoro dove mio padre teneva tutti gli arnesi per lavorare il legno.

Era li da sola con le gambe appoggiate a una sedia e fissava il monopattino davanti a sé.

"Odiavi quel monopattino" ammisi appoggiandomi alla porta d'entrata.

Sollevò di scatto la testa e mi guardò con quei due occhioni celesti. Aveva pianto e anche tanto. Avrei voluto abbracciarla ma sapevo che non era quello di cui aveva bisogno in quel momento.

Mi staccai dallo stipite e mi incamminai verso di lei con le mani in tasca "Mi ricordo che quando te l'hanno comprato ti sei messa a piangere. Tu volevi solo stare in camera a leggere i tuoi libri"

La vidi fare un piccolo sorriso e le mie spalle si rilassarono quanto bastava. Mi appoggiai al tavolo da lavoro di fianco a lei e incominciai a fissare anche io il monopattino.

"Si mi ricordo..." ammise.

Feci un profondo respiro e voltai la testa verso di lei "Leah mi dispiace per quello che ti ho detto oggi. Non lo pensavo veramente"

"Davvero?" sussurrò guardandomi negli occhi.

"Davvero. È solo che...da quella sera mi sono promesso che non ti sarebbe successo più nulla e...saperti a chilometri di distanza mi preoccupa"

Lei annuì e ricominciò a fissare davanti a se "Lo capisco Matt ma...io non riesco a stare qui. Ci ho provato con tutte le mie forze, credimi. Ma...non ci riesco. Ho bisogno di allontanarmi il più possibile da tutto e da tutti voi. Ho bisogno di riprendere in mano la mia vita." Confessò con voce tremolante.

Sav aveva ragione. Mia sorella non stava più vivendo. Si stava annullando per noi e questo non lo potevo permettere.

"Se andare alle Hawaii a studiare biologia marina è quello che veramente vuoi, allora io non ti ostacolerò.  È giusto che tu lo faccia. Ma...Leah ci saranno delle conseguenze e tu questo lo sai"

La fissai intensamente sperando che capisse cosa intendevo.

Lei mi guardò con fare sicuro "Ho pensato anche a quelle"

"E non ti spaventano?"

Non la spaventava la reazione del papà per non parlare di quella della mamma. Di Trevor, come l'avrebbe presa lui?!

"Mi spaventa di più rimanere qui per tutta la vita"

Quelle parole erano cariche di significato. Ora capivo. Lei non riusciva neanche a respirare in questa città. Si sentiva soffocare e non era giusto. Lei doveva vivere.

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