Canzone consigliata per leggere il capitolo "James Arthur - Certain Things".
Buona lettura😘
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"Fidati...ti tengo io"
"No Matt...Matt... no no ho paura"
Mi allontanai dalle sue braccia attaccandomi come una cozza a uno dei pilastri che reggeva il pontile.
Erano passati forse più di dieci minuti nei quali Matt aveva cercato di insegnarmi a nuotare ma con scarsi risultati.
Ogni volta che mi mettevo supina nell'acqua avevo come l'impressione di annegare. Sapevo che Matt mi teneva da sotto ma avevo troppa paura per lasciarmi andare.
In più talmente l'acqua era profonda che non toccavo neanche con le punte dei piedi e a maggior ragione quel pilastro era diventata la mia ancora di salvezza.
Lo strinsi così forte da farmi male alle mani.
"Sav...ehi tesoro" Matt si avvicinò piano come se avesse avuto a che fare con un animale selvatico. Si mise davanti a me posando le mani sulle mie.
"Scusa...scusa non ci riesco"
Lo guardai in quelle pozze color smeraldo che erano i suoi occhi pensando di trovare una traccia di socssiatura, e invece mi stupì. Mi stava guardando così dolcemente che le mie braccia si rilassarono di poco.
"Non c'è niente di cui scusarti. Hai paura è normale. Ma ti posso assicurare che non ti lascio andare, sarò sempre con te. Fidati"
Chiusi gli occhi appoggiando la fronte contro lo stipite bagnato "Non ci riesco..."
E quella mia confessione sussurrata lo fece avvicinare ancora di più, oramai solo il legno ci separava.
Sapevo che di lui potevo fidarmi, ne ero quasi certa. Ma non ci riuscivo. Insomma stava parlando con una persona che non si fidava neanche di sé stessa, figuriamoci degli altri.
"Piccola guardami"
Alzai lentamente le palpebre ritrovandomi il suo viso a pochi centimetri dal mio.
"Io non sono cattivo. Non voglio farti del male e mai te ne farò. Non devi avere paura con me ok?"
Sono io che potrei fartene però...
"Non ti accadrà niente. Stai tranquilla" mi accarezzò la guancia e io mi persi completamente nel calore e nella dolcezza di quel gesto.
Si staccò allungando una mano in modo tale che potessi afferrarla. Ci fissammo negli occhi per secondi interminabili fino a quando non resistetti più e allungai la mano verso di lui.
Mi sentivo come una calamita, avevo bisogno di avvicinarmi a lui a qualunque costo. Avevo bisogno del suo calore, delle sue parole sussurrate...avevo bisogno di lui.
"Ok. Ora datti la spinta con le gambe e mettiti supina. Ecco così"
Seguii le sue istruzioni, sentendo le sue mani sotto la schiena.
"Ora rilassati, immagina di stare nel tuo letto. Tira un po' su il fondo schiena"
Feci come diceva e chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dall'acqua. Sembrava di fluttuare nell'aria. Sentivo il corpo leggero, rilassato e in pace.
"Come va?" sentivo la sua voce così lontana
"Benissimo"
"Visto? Te l'avevo detto che non era così difficile"
Aveva ragione.
Era incredibile come con così poco ci si potesse sentire così bene, in pace con se stessi, liberi.
"è rilassante" confessai muovendo di poco le braccia su e giù.
"Già. Per essere la prima volta te la cavi molto bene anche senza il mio aiuto"
Eh?!
Aprii di scatto gli occhi e mi accorsi subito dell'assenza delle sue mani sotto la schiena. Cercai di ritornare dritta ma più mi agitavo più andavo sott'acqua. Ma non ebbi il tempo neanche di pronunciare il suo nome che lui era già lì a tenermi stretta a sé.
"Ecco cosa succede se ti agiti troppo" disse ridendo mentre io cercavo di spostare i capelli bagnati da davanti al viso.
"Allora com'è stato?"
"A parte l'ultima parte. Molto bello. Grazie Matt"
"non devi ringraziarmi, l'ho fatto con piacere"
Rimanemmo a fissarci per non so quanto fino a quando lo vidi avvicinarsi leggermente al mio viso, i suoi occhi studiavano tutto il mio volto, come se volesse imprimerselo nella mente. Mentre io rimasi lì stretta a lui a fare lo stesso. Dovevo staccarmi, lo sapevo, ne ero cosciente ma non ci riuscivo.
"Sav..."
"Ma che scena romantica! Dovrei mettervi la musica?"
Al suono di quella voce Matt voltò la testa di scatto verso il ponte e io feci lo stesso. Trovammo a pochi metri da noi un ragazzo che aveva un'aria alquanto familiare.
Aveva un non so che di aggressivo che mi faceva pensare tutto tranne che qualcosa di buono. Portava una t-shirt e un pantalone nero come i capelli che facevano risaltare ancora di più gli occhi color ghiaccio.
Accanto a lui c'era una ragazza che sembrava appena uscita da una di quelle riviste di moda, bionda, occhi azzurri, abbronzata, in un bikini striminzito.
Matt rinsaldò la presa su di me come a volermi proteggere.
"Levati dal cazzo Jake"
Jake...il figlio di Bobby!
'Stai lontana da lui Sav, è un cattivo ragazzo'
Le parole di Scottie mi si ripresentarono nella mente. Non era un bravo ragazzo si vedeva dagli sguardi che ci mandava e dal suo atteggiamento. E mi parve di capire che neanche Matt gli era amico.
Il ragazzo portò una mano al cuore con fare drammatico "Oh così mi ferisci"
"Andiamocene di qui" Matt mi aiutò a raggiungere il ponte dove avevamo lasciato i nostri vestiti e iniziammo ad infilarceli con non poca facilità.
"Cos'è Matt? Ancora incazzato per la storia di Leah?" Jake lo istigò e Matt non capì più niente, lanciò i pantaloni in un angolo e andò a un palmo dal suo viso.
"Non ti azzardare a nominarla" disse a denti stretti serrando i pugni lungo i fianchi.
Jake sembrò non avere nessuna paura"Altrimenti?"
Matt non se lo fece ripete due volte, fece una piccola risata e fece finta di voltarsi per poi dargli un pugno che lo fece cadere in acqua con tutti i vestiti.
La ragazza accanto a lui fece un piccolo urletto e si inginocchiò all'estremità del ponte cercando di capire come stava Jake.
Quest'ultimo riemerse dall'acqua fissando Matt in cagnesco.
"La prossima volta non ci andrò così leggero" Matt prese i suoi pantaloni, afferrò la mia mano e mi portò al ponte dove era la sua barca.
"Che cosa ha fatto a tua sorella?" chiesi cercando di stare dietro al suo passo.
"Niente"
"Da come l'hai colpito non sembrava niente"
Si fermò di colpo tanto che gli andai a sbattere contro, aspettai che ricominciasse a camminare ma niente. Così mi misi accanto a lui e lo vidi fissare il vuoto davanti a sé.
"Matt..."
Al suono della mia voce strizzò gli occhi per qualche secondo e poi si voltò verso di me con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima. Trasmetteva solo rabbia.
"Non sono cose che ti riguardano"
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Run Away
Literatura FemininaBrooklyn sta scappando da un passato orribile. Vuole cambiare vita a tutti i costi cercando di dimenticare tutto quello che le è accaduto. Una nuova città, nuovi amici, e un amore che la farà vivere veramente. Ma come sappiamo il passato ritorna sem...