Canzone consigliata per leggere il capitolo "You Can Buy Everything".
Buona Lettura😘
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POV'S MATT
Non era da me non sapere cosa fare. Non era la prima volta che mi imbattevo in questo tipo di uragano. La prima e ultima volta che lo vidi avevo dieci anni, a quell'età trovavo una cosa del genere una figata ma quando poi dovevi aprire la porta di case e vedere i danni...quello non era affatto divertente.
L'uragano era di una potenza incredibile, quando lo vidi per la prima volta mi ricordo che fece un sacco di vittime e feriti, per non parlare di tutte le persone che avevano perso la casa.
Era proprio per questo motivo che non mi ero preso una casa vicino al mare. Era troppo pericoloso. E non volevo un giorno piangere perché la mia casa era stata distrutta da una tempesta.
Proprio come stava succedendo a Sav...
Non stava bene, la vedevo. Aveva bisogno di fare qualcosa perché sapevo che se non si fosse mossa sarebbe esplosa di lì a poco. Ma io non sapevo che fare. Avrei voluto tanto abbracciarla dirle che sarebbe andata tutto bene che avremmo aggiustato tutto. Ma sapevo che era tutta una bugia. Quella casa era troppo vecchia ed era impossibile che non crollasse con l'uragano Mitch alle calcagne.
L'unica cosa di cui ero contento è che ero riuscito a portare via Sav in tempo.
Stava diventando troppo importante, non volevo che le succedesse qualcosa, al solo pensiero mi si creava un vuoto nello stomaco difficile da colmare. Ma non potevo mostrarle la mia felicità nel saperla al sicuro.
Andiamo Matt pensa...
"Sai di cosa ho voglia?" dissi ad un tratto facendola voltare verso di me.
"Di cosa?" la sua cove era flebile, debole e sconfitta che mi provocò una stretta al cuore. Dovevo farla distrarre.
"Di waffle con panna e cioccolato"
"Peccato che non ci sono i waffle"
La guardai di traverso facendole segno di seguirmi in cucina.
Aprii la dispensa da dove tirai fuori i waffle, la cioccolata e infine la panna, glieli misi davanti agli occhi e con aria di sufficienza mi fece un cenno con il capo come per dire 'bravo'.
"Donna di poca fede. Mai sottovalutare la cucina di un uomo"
"Perché che cos'ha di diverso da quella di una donna?"
"Tante schifezze. Voi ragazze sicuro nelle dispense avrete solo frutta e verdura" presi un coltello da un cassetto e iniziai a spalmare la cioccolata sui waffle mentre lei li decorava con la panna.
"Mi dispiace deluderti ma fidati che nella dispensa di una donna ci sono più schifezze di quelle che puoi avere tu qui"
Scossi la testa ridendo "Non ci credo. Insomma...siete tutte magre con dei fisici pazzeschi come cavolo fate a non ingrassare?"
"Perché voi scusa? Tu hai waffle, cioccolata e panna in casa e non so cos'altro però hai un fisico perfetto!"
"Ho un fisico perfetto eh?!" dondolai la testa con fare malizioso e questo per fortuna la fece ridere.
Quando finimmo di addobbare i nostri piatti le feci strada davanti al camino. Presi due birre e una la passai a lei che mi guardò con imbarazzo.
"Sav una birra non ti farà ubriacare stai tranquilla"
Guardò la bottiglia e poi me per diversi secondi fino a quando non si convinse che un po' di alcool in quel momento ci andava eccome.
Ci accomodammo davanti al fuoco e iniziammo a mangiare.
"Quando l'hai visto per la prima volta?"
Quella sua domanda mi portò in confusione fino a quando capì che si riferiva all'uragano.
"Avevo dieci anni. Ero al parco con mia sorella e mia madre. Lei stava parlando con una sua amica. Ad un tratto abbiamo visto il cielo diventare di un grigio che non avevo mai visto prima. Faceva paura anche solo guardarlo..."
Sav appoggiò il piatto per terra davanti alle sue gambe e prese un sorso di birra mentre ascoltava il mio racconto attentamente.
"...tutta la contea non era preoccupata, di uragani ce ne erano sempre stati ma quella volta fu diverso. Si alzò un vento molto freddo che aumentava di intensità sempre di più. Mia madre aveva capito cosa stava succedendo così ci prese di peso e ci portò in un negozio dove il proprietario ci fece entrare subito. E da lì ricordo solo che quando il signore aprì la porta del locale il parco non c'era più. Non cerano più lo scivolo, le altalene, gli alberi. L'uragano aveva spazzato via tutto..." mi voltai per guardare negli occhi una Sav che si era portata le gambe al petto e se le circondava con le braccia come per proteggersi.
"Gli uragani non li puoi controllare. Puoi solo cercare di ripararti da loro"
"Non ne ho mai visto uno...a San Francisco ci sono i terremoti, ma uragani mai..."
Feci una piccola risata amara portandomi il collo della birra alle labbra "Non so cosa è peggio tra i due. Purtroppo contro la natura non si può lottare"
"A volte neanche contro gli uomini lo puoi fare..."
E fu in quel preciso momento che fui sicuro della mia inziale ipotesi. Le era successo qualcosa, qualcosa di brutto. I pezzi di quel piccolo puzzle si misero al posto giusto, il labbro spaccato, il livido sul sopracciglio...non erano stati causati dalla sua sbadataggine ma da qualcuno.
Qualcuno che l'aveva privata di qualsiasi speranza, qualcuno che non le aveva permesso di vivere.
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Run Away
ChickLitBrooklyn sta scappando da un passato orribile. Vuole cambiare vita a tutti i costi cercando di dimenticare tutto quello che le è accaduto. Una nuova città, nuovi amici, e un amore che la farà vivere veramente. Ma come sappiamo il passato ritorna sem...