Capitolo 22

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Taylor Swift - Wildest dreams".

Buona lettura😘

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"Matt..."

Fu l'unica parola che riuscii a dire in quel momento.

I miei piedi sembravano inchiodati a terra. Non riuscivo a muovermi e neanche quando la macchinetta mi segnò che il caffè era pronto, riuscii a prenderlo.

I miei occhi erano incatenati su di lui. Era così bello...lì appoggiato allo stipite dell'entrata con le braccia e le caviglie incrociate. In quella posizione riuscivo a intravedere i muscoli che avevo sotto la giacca di pelle.

Era bello da togliere il fiato.

'Brooklyn ritorna in te'

"Già...è bello rivederti" avanzò con molta calma mentre io ero ancora lì, ferma imbambolata.

"Che...che ci fai qui?"

"Beh visto che non ho il tuo numero di telefono e a casa non c'eri ho pensato che fossi ancora qui. Dobbiamo parlare"

Ogni passo che faceva il suo sorriso malizioso si faceva sempre più grande, mentre io mi facevo sempre più piccola.

Mi schiarii la voce iniziando a guardare dappertutto tranne che lui. "Io...io sono bloccata qui devo presentare un disegno entro domani mattina. Non posso parlare"

Si appoggiò alla macchinetta studiando il mio viso "Lo so. Stan è venuto al locale, me lo ha detto"

"Quindi sapevi che ero qui ancora prima di venirci!"

Abbassò la testa nascondendo un sorriso timido "Mi hai scoperto. Però è vero che sono andato a casa tua. Sono passato prima di attaccare in birreria"

Annuì "Beh ora mi hai trovata..."

"Si ma non hai ancora risposto alla mia domanda"

"Cioè?"

Avanzò di qualche passo tanto che i nostri visi furono a pochi centimetri di distanza "Mi stai evitando Savannah?"

La macchinetta emise di nuovo un 'bip' per ricordarmi che il caffè era pronto e quello mi permise di allontanarmi di qualche passo.

"No. Ho solo molto lavoro da sbrigare." Iniziai a girare il cucchiaino nel bicchiere mentre mi dirigevo nel laboratorio.

"Ma non mi dire!. E non hai trovato tempo neanche per mandarmi un messaggio?!"

Mi stava seguendo, sentivo il suo sguardo addosso e i suoi passi dietro i miei.

Una parte di me voleva rispedirlo a calci da dove era venuto, l'altra invece voleva anche solo un abbraccio. Lo sentivo, ne avevo bisogno. Era come un bisogno primordiale di cui non riesci a farne a meno.

Posai il bicchierino sulla scrivania e mi voltai ritrovandolo seduto a pochi metri da me.

Si era pure accomodato!

Mi fissava come se stesse aspettando una qualche spiegazione ma io non sapevo che dire...

"Io...non..." ma perché era così difficile?!

' Dì la verità Brook'

"Si è vero ti sto evitando. Ma non perché non mi piaci...è solo che...Dio non so neanche io il perché" mi sedetti portandomi una mano sulla fronte.

"Sei stata male l'altro giorno?"

"No" la risposta mi venne immediata

"E allora cosa c'è che non va?"

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