Capitolo 27

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Natalie Taylor- Surrender".

Buona lettura😘

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Ed eccolo lì davanti alla porta di casa mia con una felpa fradicia addosso che mi guardava sotto un cielo che stava minacciando di far crollare ogni nostra certezza, ogni cosa che avevamo costruito.

Era lì e il mio cuore smise di battere forte per la paura, paura di non farcela, di vedere tutto quello che avevo costruito essere spazzato via da un uragano che stava per incombere su di noi.

"Matt?1 sei pazzo che ci fai qui?"

Lo feci entrare e cercai di chiudere la porta ma il vento era troppo forte.

"Aspetta ti aiuto"

Insieme riuscimmo a chiuderla, girai la chiave e inserii il blocco in modo tale da non rischiare che si aprisse da un momento all'altro.

Mi voltai spostando i capelli che mi erano volati sul viso e guardai il ragazzo davanti a me.

Gocciolava acqua da ogni parte. Il suo viso era bagnato e questo voleva dire che fuori stava buttando giù tanta acqua forse anche troppa.

"Devi venire con me" disse abbassando il cappuccio della felpa che gli stava coprendo i capelli castano chiaro.

"Cosa? Matt sta per arrivare un uragano non possiamo uscire"

"Sav questa casa non reggerà l'urto dell'uragano. È troppo vicina al mare ed è al suo stesso livello. Tempo zero e tu ti ritroverai sotto un cumolo di macerie."

La casa non avrebbe retto...

No, no questa casa avrebbe retto, doveva reggere, non potevo lasciarla. Era il mio posto sicuro, era la mia casa, quella che mi ero appena comprata, la prima che avevo sistemato con le mie sole forze. Non potevo andarmene.

"No Matt..." sussurrai facendo qualche passo indietro ma lui non me lo permise. Mi prese dalle spalle e mi scosse leggermente.

"Piccola lo so che non vuoi ma...l'uragano Mitch è il più potente che ci sia. Ho già visto i danni che può fare e fidati questa casa non è sicura"

"E cosa dovrei fare? C'è tutta la mia roba qui!" stavo quasi urlando.

Matt sembrò pensare sul da farsi, era inpanicato anche lui.

Stavo per dirgli qualcosa ma non feci in tempo che si diresse verso la camera da letto.

"Tira fuori i bagagli"

Che?!

"Matt! Che cos'hai in mente?!" lo seguì a passo svelto verso la camera dove stava, senza il mio permesso, aprendo i cassetti per tirare fuori tutta la mia roba.

E quando buttò sul letto i miei completi intimi non ci vidi più dalla rabbia.

"Matt porca miseria smettila!" urlai allontanandolo dalla cassettiera ma lui non fece neanche un passo indietro. Si riprese un mio reggiseno e lo lanciò sul letto.

"Sav, cazzo ragiona! Se tu rimani qui io non ti potrò salvare. Se vieni con invece si"

"E dove dovrei venire?"

"A casa mia. È sicura, lì non ti succederà niente"

Mi portai una mano sulla fronte mentre lui continuava a rovistare tra la mia roba ma quando vide che non stavo collaborando si fermò e mi posò una mano sulla guancia.

"Non voglio perderti Sav, non posso. Ti prego vieni via con me"

Lo guardai negli occhi e ci vidi una preghiera, mi stava pregando. Mi stava pregando di non lasciarlo.

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