Capitolo 23

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Shawn Mendes - Particular Taste".

Buona lettura😘

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POV'S MATT

Eravamo fuori dall'ufficio di Stan ad aspettare il verdetto del signor Campbell riguardo al disegno che Savannah aveva fatto durante la notte.

Dire che la ragazza a fianco a me era a pezzi era dir poco. Aveva due occhiaie profonde che le contornavano quei bellissimi occhi dolci e se non fosse stato per il nervosismo che le faceva mangiare le unghie credo che si sarebbe addormentata da un momento all'altro.

Continuava a mangiarsi le pellicine della dita facendo avanti e indietro davanti a me che mi stavo per sdraiare per terra dalla stanchezza.

Era da parecchio che non stavo sveglio per ventiquattro ore di fila e in quel momento ero arrivato alla conclusione che non l'avrei più fatto. E avevo solo ventiquattro anni! Non volevo pensare a quando ne avrei avuti trenta!

Tutto sommato però non era stata una brutta nottata. Avevo osservato Sav tutta la notte mentre disegnava freneticamente quel bellissimo disegno di cui ancora non riuscivo a capire il significato. Le avevo detto di pensare a qualcosa che la faceva stare bene e lei per tutta risposta aveva disegnato una chiave di violino che prendeva fuoco...che cazzo voleva dire?!

'Incazzato perché non ha disegnato il tuo bel faccino?!'

Zitta coscienza del cazzo.

Ovvio che non avrei mai voluto comparire su una delle macchine che imbrattava Sav ma quando le avevo detto di pensare a qualcosa di bello pensavo che fosse un qualcosa che centrasse con me. Invece niente...non facevo che domandarmi che cavolo di pensieri aveva quella ragazza.

Era come una cassaforte di cui non conoscevo la combinazione.

Di solito quando avevo a che fare con una ragazza dopo neanche due uscite si aprivano quasi del tutto, invece lei...era tutta un'altra storia.

Non riuscivi ad avvicinarti anche se ti attirava come una calamita.

Però ero anche soddisfatto perché finalmente aveva deciso di uscire con me quindi questo voleva dire che le piacevo e che forse qualche opportunità di conoscerla più a fondo c'era ancora.

'Te sogni!'

No! Ne ero abbastanza convinto...più o meno

"Dici che gli piacerà?" Sav continuava a fare la sua camminata frenetica avanti e indietro.

Appoggiai la testa al muro e la fissai attentamente. Anche se non aveva dormito tutta la notte era bella da togliere il fiato, cazzo!

'Ripigliati deficiente!'

"Certo! Te l'ho detto hai fatto un capolavoro, non preoccuparti"

"E se invece non gli dovesse piacere? Stan si incazzerà da morire e perderà un cliente mentre io...oddio io verrò licenziata!" iniziò a farsi prendere da un'agitazione che non le avevo mai visto addosso e l'unica cosa che riuscii a fare per farla calmare fu darle un bacio casto sulle labbra.

La sorpresi, ne fui sicuro perché rimase immobile dove l'avevo fermata, ma in quel momento fu l'unica cosa che mi venne in mente.

E poi l'avevo già baciata e l'avrei rifatto altre mille volte.

"Sei più calma ora?" le sussurrai a pochi millimetri dalle labbra.

Con gli occhi spalancati su di me scosse la testa e ricominciò a camminare.

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