Capitolo 8

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Canzone consigliata per leggere il capitolo "Imagine Dragons - next to me".

Buona lettura😘

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Disegnare penso che sia la cosa più bella che io abbia mai imparato. Non so di preciso quando ho iniziato a scarabocchiare qualcosa, so solo che a dieci anni la mia maestra delle elementari vide un mio disegno, ritraeva una famiglia felice e così mi iscrisse a un concorso a cui non potei partecipare per via di mio padre.

Da quel giorno disegnare mi ha un po' salvato la vita. Ogni volta che ricevevo schiaffi, calci, pugni e insulti ritornavo a casa e con le lacrime agli occhi buttavo giù tutto quello che provavo. A volte venivano fuori dei bei disegni, altre volte solo scarabocchi.

Il giorno più brutto, invece, fu quando smisi del tutto di disegnare. Me lo ricordo come se fosse ieri. Era il giorno del mio diciottesimo compleanno, dovevo vedermi con una ragazza con cui avevo da poco stretto amicizia. Ma dovetti darle buca perché passai il pomeriggio in bagno a disinfettarmi le ferite che mi provocò mio padre.

Da quel giorno rinunciai a tutto: a farmi degli amici, a parlare, a reagire, ma soprattutto rinunciai a disegnare.

E una settimana fa quando all'officina ripresi in mano la matita capii subito a che cosa avevo rinunciato. Era come se fino a quel momento una parte di me l'avessi rinchiusa in una cassaforte di cui avevo buttato la chiave. Solo in quel momento capii che avevo smesso del tutto di vivere.

"Sav io vado. Ci vediamo domani mattina?"

Alzo la testa dalla scrivania per vedere una Scottie intenta a mettersi la sciarpa.

"Si...ci sarà tanto lavoro vero?" chiedo girandomi la matita tra le mani.

"Si. La sera c'è la gara tra auto e moto quindi deve essere tutto perfetto. La cosa positiva è che abbiamo la serata libera. Se vuoi possiamo andare insieme a vedere la gara"

"Si...va bene"

"Ok, allora a domani" la saluto per poi ritornare al mio lavoro.

Una settimana fa non avrei mai pensato che Scottie fosse così buona. Da come mi squadrava pensavo di starle sulle palle a prescindere, ma quando a fine giornata ero riuscita a terminare tutti e tre i disegni, ricevetti i suoi complimenti e mi offrì un caffè. Non era una ragazza molto loquace, un po' come me, e si vedeva negli occhi che anche in lei c'era qualcosa di rotto a cui cercava di non pensare ma che continuava a torturarla.

"Savannah! Che ci fai ancora qui?" sobbalzo dalla sedia quando vedo entrare Stan nel laboratorio.

"Ehm...io ho quasi finito. Stavo solo controllando di aver fatto tutto" la mia risposta sembra non piacergli perché con sguardo circospetto prende una sedia e si mette di fianco alla scrivania.

"C'è qualcosa che non va?"

"No assolutamente! È solo che mi piace stare un po'..." indico la stanza intorno a me e lui afferra il concetto "Da sola immersa nel silenzio"

"Si esatto"

"Beh non ti posso biasimare soprattutto se ascolti tutto il giorno la musica di mia nipote"

Faccio una piccola risata che stranamente viene ricambiata. Sa anche sorridere! Strano...

"Comunque Scottie oggi mi ha portato le bozze dei disegni da presentare domani e devo farti le mie scuse. Ti ho sottovalutata. Sei in gamba"

Lo ringrazio con un sorriso timido.

"Però Savannah...non stare rinchiusa qui tutti i giorni fino a tarda notte. Lo capisco che ti piace questo lavoro ma bisogna anche staccare, soprattutto voi giovani. Esci, parla con le persone..."

"Preferisco il disegno alle parole. È più veloce e lascia meno spazio per le bugie"

A quella mia affermazione rimane di sasso e incomincia a fissarmi come se avesse capito qualcosa di me "Figliola lo capisco, ma se vuoi vivere il disegno non è tutto"

"Lo so...è solo che...non è facile" confesso con uno sguardo stanco, con lo sguardo di una ragazza che non ha mai saputvo cosa volesse dire veramente vivere.

"Ok. Vieni con me" si alza di scatto e io non posso che fare lo stesso "Ti porto da una persona che sono sicurissimo che riuscirà a farti vivere"

"Stan non penso che..."

Non riesco a finire la frase che con fare sicuro mi infila il giubbotto "Senti, ogni giorno devo vedere mia nipote con il cuore a brandelli. Non ce la voglio un'altra ragazza a pezzi nella mia officina. Quindi muoviti e seguimi"

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