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Caro diario,
Sono andato dallo psichiatra stamattina, la solita visita di routine.
Mi ha detto di vedermi diverso, mi ha detto che la mia fase in cui tutto si era spento stava per giungere alla fine.
"Gerard, come stai oggi?"
"Sto bene credo"
È questo che lo ha fatto arrivare alle conclusioni che ho appena scritto.
Non avevo mai risposto a questa domanda, la trovavo solo un qualcosa per iniziare, è un po' come nei veri rapporti sociali.
'Hey! Come stai?'
Te lo chiedono ma nessuno ascolta la risposta.
È una formalità.
Il dottore è rimasto stupito, se non senti nulla non senti che stai bene, se non senti nulla non ti fai nemmeno problemi a capire se stai bene sul serio.
"È successo qualcosa?"
"ho scoperto quella cosa che dicono sia l'amore, fa schifo"
È rimasto ancora più sorpreso, l' ho visto quasi felice.
Io soffro e lui è felice.
Amore e sofferenza, amore è sofferenza.
"Chi hai conosciuto?"
"Nessuno"
"Su dimmi chi è"
"Nessuno"
"Stavi andando bene, perché ti ostini ad essere un castello di carte? Ti costruisci con le fondamenta fragili ma che comunque stanno tenendo in quel momento e poi soffi su"
"Un pacchetto di cazzi suoi glielo offro in omaggio"
"Sei arrabbiato Gerard?"
"Credo sia quello che ha detto lei"
Amore è sofferenza, amore è rabbia.
"Ci rivediamo la settimana prossima, continua così"
E allora ho pensato "a lui ci vuole uno psichiatra"
E allora ho pensato "lui è quelle sue metafore di merda"
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Da clem: la pubblico adesso anche se sono le due di notte, feel the disagio.
Pace, amore, caffè e biscotti

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora