Pagina 34 (dal diario di Frank)

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Caro Larry,
Stasera sono passato da Gerard, nonostante sia ridotto molto male.
La costola ad ogni movimento mi uccideva, avrei dovuto solo rimanere sdraiato su un divano.
Sono riuscito a coprire bene i lividi che indossando maglie a maniche lunghe non si vedono, solo per l'occhio nero e il labbro spaccato ho detto ai miei di essermi messo in mezzo fra una piccola rissa.
Nulla di grave,spero se la siano bevuta.
Mia madre ha cercato di fare lo stesso della dottoressa Wood, non quello di medicarmi ma bensì di chiedermi se quella era la verità è se avevo problemi.
L'ennesima bugia.
Sono così preso da Gerard e da questi bulli che continuo a dimagrire senza dover vomitare.
A pranzo ci sono quelli che mi picchiano, e sono troppo ridotto male per avvicinarmi alla mensa.
La sera la passo da Gerard che ovviamente è chiuso in camera, e nel tentativo di farlo dormire o solo tranquillizzare non tocco cibo, solo un biscotto qua e là offerto da donna way.
Infondo è quello che voglio ma continuo a sentirmi costantemente debole e ho improvvisi crolli e spesso mi sento svenire.
E stava accadendo anche mentre ero da Gerard.
Ho bussato come sempre e donna mi ha aperto sempre con la preoccupazione negli occhi.
L'ho salutata e l'ho avvertita che sarei salito su per vedere come stava Gerard.
Ha notato il mio aspetto però gli ho detto di stare tranquilla.
Lei prima mi ha fermato e mi ha detto che lo psichiatra di Gerard è troppo impegnato per lasciare suo studio e l'ospedale, quindi l'unico modo sarebbe farlo uscire di lì e vedere di farlo riprendere.
Le ho detto che avrei fatto tutto il possibile per riaccendere un po' di vita in lui.
Sono salito su e ho bussato, ho sentito le molle del letto da compresse distendersi, segno che si era alzato.
Poi ho visto aprire la porta e Gerard era lì, come sempre in questi giorni.
Sono entrato, la camera era sempre quella, avrei tanto voluto portarlo via da lì.
Gli ho accarezzato la guancia
"Come stai piccolo?"
Non mi ha risposto, si è soltanto seduto di nuovo sul letto.
Non so se fosse per il nero della stanza o perché la mia mente già iniziava a dare segni della stanchezza ma ho iniziato a non vedere più niente per qualche secondo, ho dovuto stringere forte lo schienale della sedia vicino la scrivania per riprendermi e capire dove stavo.
Gerard mi ha guardato confuso e si è alzato, prendendomi la mano.
Mi ha fatto avvicinare al lume e ha notato il mio occhio nero.
"Chi te lo ha fatto?"
Mi ha chiesto mentre mi accarezzava.
"Nessuno Gerard, una piccola rissa, è tutto apposto."
"Chi te lo ha fatto?"
Ha continuato a ripetere.
"Dei ragazzi nella rissa, ma non volevano nemmeno prendersela con me, io mi sono messo in mezzo, è capitato."
"Perché continui a mentirmi? Pensavo mi amassi."
Sono state le prime vere parole di Gerard in questa situazione.
"Non ti sto mentendo piccolino, davvero."
"Sono della scuola?sono quelli del quinto? Sono i giocatori di football?"
"No Gerard, era una rissa per strada."
"Sono i giocatori di fotball?"
"Gerard.. Si stancheranno in fretta, anzi si sono già stancati, dovevano passare il tempo, sto bene."
Continuava a non credermi.
"Non possono toccarti, non possono.Sei un essere così meraviglioso."
Mi ha accarezzato il collo e si è stretto al mio petto.
Ma mi ha stretto troppo forte e ho sentito un dolore lancinante tanto da doverlo allontanare.
"Scusami.." Gli ho quasi sussurrato toccandomi la costola.
"È che mi fa molto male."
"Fammi vedere."
Mi ha alzato i lembi della maglietta e vedendo le fasciature ha abbassato lo sguardo, ho visto una lacrima scendergli.
Mi ha tolto la maglia e l'ha sistemata sulla sedia.
Mi ha preso le mani e mi ha baciato le spalle.
"Gerard sta tranquillo." Gli ho sussurrato all'orecchio.
"Shh guariranno più in fretta."
Mi ha sorriso.
Mi ha accarezzato i lividi e nonostante sentissi un leggero dolore, avrei potuto continuare a provarlo per sempre.
Con le mani mi ha portato sul letto e ci siamo stesi entrambi.
Mi stava solo facendo riposare, ed è quello di cui avevo bisogno.
Mi ha baciato il petto e poi ha poggiato l'orecchio sul mio cuore, mentre intrecciava la mano sulla mia.
Mi sono sentito così bene.
Era meglio del sesso, era meglio di tutto.
"Non devi preoccuparti per me."
Gli ho detto.
"Come posso non preoccuparmi della persona che amo?"
Gli ho accarezzato i capelli, fino ad addormentarci entrambi.
Fortunatamente mi sono svegliato, anche se sono stati i dolori a farlo.
Gerard stava ancora dormendo profondamente, l'ho messo a letto e mi sono rimesso la maglia.
Gli ho dato un bacio sulla fronte e un accarezzatina di capelli.
Nel suo piccolo cercava di farmi stare meglio, anche se lui stava morendo.
Ed è questo l'amore, cercare di far felice qualcuno prima di far felici se stessi, poter morire solo per salvare l'altro.
E stiamo lottando entrambi per l'altro, per noi.
Ci stiamo difendendo da questo mondo crudele.
Spero riusciremo a vincere, altrimenti moriremo assieme.

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Da clem: oggi prob pubblicherò anche un'altra pagina in cui succederà una COSINA non molto bella.
Tenetevi pronte.
Dono pace e amore, i biscotti e il caffè li ho mangiati io.
All the love. C.

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora