Pagina 30 (dal diario di Frank)

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Caro Larry,
Si ho voluto chiamarti Larry.
Ho visto un cartone animato di una scimmia che si chiamava Larry, e penso stia bene anche a te.
Comunque..
Caro Larry,
Sono passati tre giorni da quel incontro con Gerard, da quando sono andato a casa sua.
Altri tre giorni in cui è rimasto chiuso nella sua camera.
Non riesco ad avercela con lui, non riesco ad essere deluso, riesco solo a sentirmi una merda, una vera merda.
Che in tutta questa situazione, mi sono accorto, che la colpa è solo mia.
L'ho odiato mentre lui mi amava, l'ho ignorato, calpestato, l'ho lasciato solo, l'ho preso in giro.
E magari, le notti in cui piangeva, io dormivo tranquillo.
Mi fa stare di merda, come ho detto, proprio una merda.
Ma io ci ho provato a sistemare la situazione, ho lasciato Alex, con la paura addosso.
Non le ho detto di essere gay, ma sono stato abbastanza freddo e diretto, e mi sento cattivo ma, a me non è dispiaciuto affatto.
Non mi sono sentito in colpa a dirle che la volevo lasciare.
Ci siamo incontrati in un parco, le ho detto che avevo bisogno di fare un giro con lei.
Ci siamo incontrati all'entrata, aveva un bellissimo vestito a fiori rossi, e i capelli raccolti, sembrava felice di vedermi.
Ha cercato di prendermi per mano ma io le mani le avevo già in tasca, nella mia solita felpona grigia.
Siamo entrati e ho guardato a terra, c'erano rametti e foglie ovunque.
Nel parco non c'era quasi nessuno, solo un vecchietto è quello che presuppongo fosse suo nipote.
Non faceva altro che calciare quel pallone che si era portato dietro.
Lei mi guardava confusa.
Ci siamo seduti sotto un albero.
L'erba era fresca e odorava di buono.
Ho preso un fiore giallo e l'ho fatto girare fra le dita.
E girando quel fiore gli ho semplicemente detto 'fra noi, non penso possa andare avanti.'
Lei mi ha guardato, mi ha chiesto di ripeterle, di spiegarle.
'Non può continuare, ti lascio.'
Aveva un espressione come quella che ho io nelle lezioni di matematica.
Ti lascio immaginare, Larry.
Mi sono alzato facendo cadere il fiore.
'Troverai qualcuno che saprà amarti, non come ho fatto io.'
E intanto quel bambino continuava a calciare quello stupido pallone.
Lei non ha tentato di fermarmi, io me ne sono semplicemente andato.
Non l'ho sentita piangere.
Infondo, lei sapeva, lo aveva sempre saputo.
Se lo aspettava probabilmente.
Non so se sia rimasta molto sotto quel albero.
Ho messo il cappuccio e le mani nella felpa.
Ho camminato allungo senza una vera e propria destinazione.
Ma la preoccupazione per Gerard era tanta, e camminando mi sono ritrovato nei pressi di casa sua.
Ho bussato alla sua porta, l'ho sfasciata.
La paura e la rabbia si erano miscelate in un qualcosa di pericoloso.
L'ho sentito arrivare.
Iniziava a fare freddo là fuori.
Mi ha aperto.
Non ti scriverò tutto il discorso perché non me lo ricordo, sono devastato.
Ti dirò solo che ha dato di matto, ha iniziato a dire che non era riuscito a salutare sua nonna perché era con me, e si era fatto fregare, e che poi quando chiamavo Alex per tranquillizzarla mi scordavo di lui.
Mi ha detto che si sentiva come se scomparisse ogni volta, mi stava facendo pentire di tutto quello che avevo fatto.
Io alla fine, volevo solo dirgli di Alex, che magari la nostra situazione si sarebbe aggiustata.
Perché mentre stavo con lei, non facevo altro che pensare a lui.
E due volte stavamo per fare l'amore, ma ho iniziato ad immaginarmi la sua pelle e le sue grida, e mi faceva quasi soffrire.
Ha iniziato a gridare, e a spaventarmi.
È caduto a terra, di peso, ho sentito il rumore delle sue ginocchia contro il parquet appena lavato.
E in quel momento mi sono sentito solo di andare via, perché probabilmente sarebbe finita peggio, molto peggio.
Forse l'ho guardato con pena, e so che lui lo ha avvertito.
Chiudendo la porta ho sentito i suoi singhiozzi, e le sue mani a pugni battere contro il pavimento.
Stava proprio dando di matto, ma nonostante tutto riuscivo a capirlo.
E probabilmente sarei tornato da lui, perché non mi rassegnerò mai ad averlo con me.
Lui ha combattuto, e adesso voglio combattere anche io.

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Da clem: FERMI TUTTI.
È successo un vero e proprio casino per questa pagina, e so che non è una delle migliori.
Inizialmente questa e la pagina dopo dovevano essere insieme, un tutt'uno, poi mi sono ricordata, anche un po tardi, che Frank non ha lasciato Alex lo stesso giorno in cui è successo quello che succede nella pagina dopo.
Quindi ho dovuto separarle.
Vai così clem, sei una forza.
Quindi perdonatemi se fa altamente schifo, ma nella pagina di dopo ci ho messo lacrime e sudore (letteralmente) e vi assicuro che è un po meglio di questa.
Pace e amore, i biscotti li ho finiti.
All the love. C.

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora